06 ottobre 2025

RECENSIONE - La Rosa prigioniera - di Valentina Piazza


 

Titolo: La Rosa prigioniera

Autore: Valentina Piazza

Genere: Medieval Romance

Uscita: 6 Ottobre

Prezzo di lancio a 0.99€ per qualche giorno

Inghilterra, 1299.

 Tra il barone di Mowbray e il conte di Lincoln, la guerra continua da anni finché, stremato, il barone finisce per proporre un patto: sposare sua figlia e mettere fine alle ostilità.

 Rhoslyn, bellissima e indomita, è prigioniera della sua stessa vita. 

Odia essere trattata come un oggetto di scambio, ma non ha voce in capitolo ed è costretta a subire il gioco di due uomini che non si curano di lei, dei suoi sogni e delle sue speranze.

 Il conte Wolfgang di Lincoln è noto per la sua crudeltà e la freddezza che sfoggia sul campo di battaglia; l’unico amico che sembra essergli rimasto è Sir Aland de Vere, Il Leone dell’Essex, un cavaliere dal passato ombroso, ripudiato dal padre e che gli deve la vita.

Il compito che Wolf gli affida, però, minaccia di condannare la sua anima all’inferno.

Onore e dovere, un debito di sangue nei confronti del suo signore e la bruciante passione che prova per la Rosa Prigioniera lottano nel cuore di Aland e gli dilaniano mente e anima, finché il cavaliere non è costretto a prendere una decisione che cambierà per sempre il destino di Rhoslyn, ma anche il suo.


Si ritorna a Valentina Piazza, questa volta non siamo nell’epoca Regency, andiamo più in là nel tempo.

Il Medioevo fa da sfondo alle vicende dei protagonisti: Rhoslyn e Sir Aland de Vere, Il Leone dell’Essex.

Ma andiamo in ordine, non stiamo parlando del classico romanzo in cui la fanciulla indifesa viene salvata dal cavaliere senza padrone.

In La Rosa prigioniera, Valentina ci racconta il punto di vista di quelle fanciulle che erano merce di scambio un tempo.

Trattate al pari di capi di bestiame, un baratto per la pace o per un pezzo di terra.

Rhoslyn è questo, un silenzio che urla fra i meandri di un castello perso nel tempo. La sua lotta è fatta di mani che si intrecciano per il nervosismo, di un viso che si china ma non di una testa che si abbassa.

Rhoslyn è coraggio mascherato da dama, quella che dice sì, ma lotta.

Si scontra con la violenza di un uomo, d'altronde all’epoca questa era la realtà, una realtà governata dal sesso forte, quello che disponeva delle donne come se fossero oggetti.

Ma Aland… Aland la vede, indomita, bella, fiera.

E ne viene conquistato.

Un personaggio, lui, che racconta una storia nella storia, un passato che lo ha segnato rendendolo un cavaliere errante che ha fatto dell’onore il suo stendardo.

E l’onore impone libertà, quella da concedere a una ragazza che viene messa con le spalle al muro.

Apprezzo questo lato della penna di Vale, lei che fa delle sue eroine esempi che bisognerebbe seguire sempre.

 Anche se le epoche sono diverse, anche se lo sono i tempi, purtroppo la donna viene ancora vista come oggetto e non come essere dotato di un’anima, che può lacerarsi insieme al cuore quando viene privata della libertà.

Non è la classica storia che segue la solita linea narrativa: c’è un inizio, una chiamata per l’eroe, ma poi diventa un viaggio, una lotta contro se stessi, contro quella coscienza che grida a gran voce di fare la scelta giusta.

Non si conclude il cerchio con “e vissero felici e contenti”: prima di arrivare a quella serenità gli ostacoli saranno tanti e, anche qui, la nostra Rhoslyn dimostrerà che le donne, tante volte, vengono messe a tacere perché le loro parole diventano più pericolose di sassi lanciati per ferire.

Bello davvero, non leggevo un romanzo medievale da tanto e ne sono rimasta affascinata.

Mi sono ritrovata fra banchetti, dame che passeggiano in roseti, fra duelli a singolar tenzone per la conquista di un cuore.

Ne sono uscita con un gran sorriso e con la consapevolezza che ancora una volta la Piazza ha fatto centro con il suo romanzo.

Le cinque piume sono meritatissime, Vale: scrivi sempre di donne che lottano, perché ci si priva della libertà solo quando si china il capo e si acconsente senza reagire, e la tua eroina dimostra esattamente il contrario.

A presto 







03 ottobre 2025

RECENSIONE - Lo sbaglio perfetto - di Fabiola Francisco

 



Titolo: Lo sbaglio perfetto

Titolo originale: The right kind of wrong

Autrice: Fabiola Francisco

Data di uscita: 25 settembre 2025

Standalone

Genere: contemporary romance

Tropes: brother's best friend, friends to lovers, one-night stand, unplanned

 pregnancy, forced proximity, opposites attract.


 Lui è l’ultimo scapolo rimasto. 

Lei non ha mai avuto un'avventura di una notte… fino a ora.

L'ultima cosa che mi aspetto è svegliarmi accanto al miglior amico di mio fratello. 

È un errore che spero di dimenticare quando tornerò alla mia vita a Madrid.

 Ma Camden è determinato a inseguirmi nonostante la distanza.

Ho sbagliato a pensare che un oceano ci separasse abbastanza da cancellarlo dalla mia mente e farmi andare avanti.

Soprattutto quando un test di gravidanza positivo distrugge ogni piano, ogni sogno. 

Ora sono costretta a dire a un uomo che non ha mai avuto una relazione seria, che sta per diventare papà.

Ma non appena Camden scopre la notizia, si presenta sulla mia porta, conquistando il mio cuore e dimostrando che è deciso a essere un padre per questo bambino.

Inizio a vedere una versione diversa dell'uomo che pensavo di conoscere, ma la vita ha altri piani per noi.

 E proprio quando penso di aver trovato il modo per stare con lui, l’imprevisto sconvolge le nostre vite, minacciando di distruggere tutto.

 Lo sbaglio perfetto è una storia romantica, emozionante e piena di sorprese. 

Se ti piacciono gli eroi sexy, i battibecchi divertenti e i colpi di scena, non puoi perderti questo romance.


Bentrovate anime belle,

altro giro di recensioni: questa volta mi sono immersa in un contemporary romance che sa di dolcezza.

Il romanzo della Francisco è stato a tratti divertente, emozionante e pieno di sentimenti che, a dire il vero, non immaginavo.

È un romanzo soprattutto di crescita, di acquisizione della consapevolezza che tutto può cambiare in un attimo.

Un bicchiere in più, due corpi che si uniscono e le conseguenze possono portare a cambiare la vita di due persone che si conoscono da sempre.

Benché la trama riporti il classico cliché, il testo si rivela tutto il contrario.

Camden e Allyson, due caratteri agli antipodi: lei sogna l’amore, lui pensa solo a scaldare il suo letto, eppure…

Entrambi i personaggi hanno un notevole spessore, e quello sbaglio da imperfetto si rivela invece la perfezione che unisce due anime che forse si sono sempre appartenute.

Ho amato Camden: la sua crescita è stata evidente.

Da uomo quasi annoiato si è riscoperto capace di amare e lottare per quell’amore.

A fare da contorno ai due protagonisti la famiglia e gli amici, specie quello che viene classificato come il migliore, il fratello di Ally.

Il timore di perderlo è stato un tratto della personalità di Camden che è spiccato sugli altri.

In quel frangente, l’uomo sicuro è divenuto un ragazzo smarrito; a tendergli una mano è stata proprio la piccola Ally.

Una donna forte che si è creata un futuro lontano dagli affetti.

In Spagna ha gettato le basi della sua carriera, ma cos’è il prestigio e la notorietà se non hai al tuo fianco chi ti ama per ciò che sei?

Se dovessi definire con due termini questo romanzo sarebbe sicuramente: consapevolezza e maturità.

Consapevolezza di accettare i propri limiti, di superarli.

Maturità, la stessa che Camden sviluppa fra le pagine del libro: da scapestrato e rubacuori pian piano mette in primo piano le necessità di Ally e di un piccolo esserino che ha avuto origine da quello che potrebbe apparire come un errore. Io l’ho visto invece come il fuoco che rimane inerme sotto la cenere, fino a che non viene alimentato.

Nulla succede per caso e Camden e Ally saranno ben felici di dimostrarlo.

Fra risate, insicurezze e paure, consiglio questo romanzo per passare un po' di tempo con la testa altrove, in un viaggio che vede i nostri protagonisti alle prese con aerei, permessi e corredini per neonato in arrivo.

Mi è piaciuto?

Beh, credo si sia capito, e spero di leggere altro di una penna che non conoscevo ma che mi ha regalato attimi di spensieratezza in compagnia dei suoi personaggi.

 A presto.







30 settembre 2025

REVIEW TOUR - Blood and Venom - di Alice Restifo Chiavetta





Titolo: Blood and Venom

Autore: Alice Restifo Chiavetta

Editore: O.D.E. Edizioni

Genere: Urban dark Fantasy

Trope: #darkfantasy#fantasycontemporaneo#witch&demon

Pov: 3 persona

Prezzo ebook: € 3,49 prezzo lancio prime 24h 2,99

Prezzo cartaceo: da definire

Data pubblicazione: 24 settembre

Pagine: 300 circa

Autoconclusivo: no


Il rituale a Villa Goat è stato completato e per Dafne inizia una nuova era.

 Peccati vecchi come i pilastri ti circondano. 

La tua cattiveria è nata col primo filo d’erba e morirà con l’ultimo respiro. 

Non puoi sottrarti a una forza così grande. L’uomo pecca e poi dimentica. 

Non si redime e pecca di nuovo. E di nuovo dimentica.

Il circolo del male è una grande ruota con i predatori. 

Tu sei uno di loro.

La preda non vince mai, muore e fa posto al predatore, il più violento tra i due.

E le prede che invece sopravvivono?

 Che fine fanno?


Bentrovate anime belle.

Finalmente è arrivato il secondo volume di Alice Restifo Chiavetta, un urban dark fantasy che ci aveva lasciato in sospeso.

Si ritorna a Villa Goat, lì c’eravamo lasciati e lì troviamo una Dafne che abbraccia, anche se con qualche riserva, la sua natura.

Tutto cambia, le percezioni, i sensi acutizzati, il cuore che si macchia un po' di quel nero che Will ha voluto.

Ma non è solo Dafne ad essere cambiata, tutto ciò che è mito in Irlanda prende pian piano forma in Blood and Venom e quegli amici che hanno circondato la strega vengono inglobati in una storia che si fonde con la leggenda, con gli esseri che appartengono alle fiabe ma che possono divenire mostri.

Una trama intricata che non si può, o semplicemente non voglio, scrivere in una recensione.

L’autrice firma un altro fantasy con la F maiuscola, con elementi dark che generano un brivido quando lo si legge.

Sono critica su questo genere perché, soprattutto nel fantasy, non basta raccontare: bisogna dare al lettore l’opportunità di vederlo il raccontato.

E io ho visto le vicende che si sommano, si accavallano in un secondo volume che non indica la fine della storia.

L’ultima pagina, con maestria, lascia la porta aperta su quello che sarà – credo – il volume conclusivo.

Tutti i nodi vengono al pettine, o quasi.

Lo consiglio?

Sì, perché la O.D.E., con la cura dei particolari, non delude mai, e per la penna della Chiavetta che incanta e tiene con il fiato sospeso.

Poche hanno la capacità di farti vedere con gli occhi della protagonista, di farti sentire con le sue orecchie, con il gusto – oh questo ultimo senso è stato molto coinvolto – il veleno scivolava non solo nella gola di Dafne, ma anche nella mia.

Non mi resta che fare i complimenti alla CE e all’autrice: in attesa dell’ultimo volume, le cinque stelle sono meritatissime.

A presto.