29 maggio 2025

RECENSIONE - Il mostro del Buio - di Davide Stocovaz





 Collana: Madre Shipton

Genere: Thriller

Editore: ‎ Dark Abyss Edizioni

Copertina flessibile: ‎ 170 pagine


Un corpo mutilato e senza vita viene ritrovato nella foresta.
Un investigatore mandato lì, tra le montagne della Carnia, a indagare.
Così inizia il viaggio al limite del soprannaturale di Lorenzo De Filippi, perché ogni indizio pare condurre a un enorme cane nero.
Ma Lorenzo deve confrontarsi con questa assurda realtà e con gli spettri del proprio passato, non può indugiare nel dubbio perché l’assassino continua a colpire.
Riuscirà De Filippi a trovare il colpevole di tanta ferocia e a riportare la pace nel paese di Valverde?



Davide Stocovaz ci porta nel cuore oscuro della Carnia con "Il mostro del buio", un thriller dalle tinte horror che mescola folklore e indagine poliziesca in un intreccio avvincente. Il romanzo segue Lorenzo De Filippi, un investigatore tormentato dai dolorosi ricordi del passato, che diventano veri incubi, a volte ad occhi aperti. Dopo parecchi mesi lontano dal lavoro viene mandato ad investigare e risolvere una serie di omicidi brutali che sembrano collegati a un'oscura creatura che si aggira nei boschi di Valverde.

La narrazione si muove tra il soprannaturale e la realtà, creando un’atmosfera inquietante e immersiva. Stocovaz costruisce un mondo ricco di dettagli, dove la superstizione si intreccia con la razionalità dell’indagine. La figura della giovane Lucilla che vive sola nel bosco e additata da tutti come "strega", insieme agli avvistamenti di un'enorme ombra nera in agguato negli angoli bui, aggiungono un ulteriore strato di mistero alla storia, rendendo il lettore incerto se il tutto sia reale o appartenga alle fantasie partorite dalla paura o suggestione degli abitanti del luogo.

Stocovaz dimostra una grande abilità nel creare atmosfere suggestive e spesso cupe che, non fanno da semplice sfondo all'azione, ma diventano un vero e proprio personaggio aggiuntivo, riflettendo e amplificando lo stato d'animo dei protagonisti e l'atmosfera generale del racconto.

 Sebbene alcuni passaggi nella trama possano apparire prevedibili, la tensione rimane alta grazie alla costruzione dei personaggi e alla loro evoluzione nel corso della storia.

Un romanzo che consiglio agli amanti del thriller soprannaturale e delle storie di mistero.







 

28 maggio 2025

RECENSIONE: - "Quattro destini in una luce bianca" - di Lorenzo Tramontana

 







Tra loro si era perso ogni contatto, e per nove anni non erano riusciti a ritrovarsi. Questo fino al terzo anno di liceo: per uno strano caso del destino Lorenzo, Edoardo, Annalisa e Rosa si ritrovano insieme. Grazie a delle foto conservate da Lorenzo, i quattro amici si riconoscono, si sentono più che mai uniti da un’infanzia trascorsa insieme e da un’amicizia speciale, e cercano di recuperare il tempo perduto che hanno vissuto distanti. Ma è stato proprio il fato a riunirli, oppure c’è qualcosa che sfugge al loro giudizio? Rapimenti misteriosi, scoperte terribili e avventure rocambolesche: la vita dei quattro amici è destinata a cambiare per sempre, mentre la sorte, silente e imperscrutabile, li attende.



 Un gruppo pittoresco di quattro bambini che si isolano anche dagli altri. Tutti con un quoziente intellettuale al di sopra della media. Anche i genitori divennero amici e quasi ogni fine settimana si incontravano per farli stare insieme.

Quattro ragazzi che sembrano diversi tra loro, ma con un filo invisibile che li lega, si conoscono all'asilo, diventano inseparabili fino al giorno in cui le famiglie di Edoardo, Annalisa e Rosa non cambiano città.

Dopo la loro separazione, il tempo passava e piano piano Lorenzo, rimasto solo con la sua malinconia e i ricordi dei suoi amici, dimenticò questo brutto episodio dell'addio ai suoi amici che l'ha segnato profondamente.

Coincidenza? Destino? O un pizzico di fortuna, dopo nove anni le loro strade si incrociano di nuovo.

  Nel complesso il libro mi è piaciuto molto. Ho trovato lo stile dello scrittore fluido, pulito e coinvolgente. La trama è ben costruita e tiene il ritmo fino alla fine, alternando i punti di vista dei quattro personaggi principali. Ho potuto così, immedesimarmi nelle loro emozioni, nelle loro paure, nelle loro speranze. Il romanzo è ricco di colpi di scena, di momenti romantici, di scene d’azione.

Molte volte tra di loro c'è un atmosfera mistica, con qualche ombra che ogni tanto li tormenta, il filo che li unisce arriva fino alle loro aure, e proprio alla fine si capirà come il destino ha tessuto le loro vite per un determinato motivo, dandoci un indizio per il prossimo volume, perché la loro storia e avventura è solo all'inizio.

 È un libro che consiglio a tutti coloro che amano le storie avvincenti e i personaggi indimenticabili.




 

RECENSIONE: - "Portami nel tuo mondo" - di Lorenzo Tramontana

 







Avere un sogno è importante, a meno che non sia irreale e ingombrante, del tutto impossibile. Questo è il problema di Irina e Mickey, due adolescenti sul limitare della vita adulta che cercano disperatamente di evadere dalla realtà. Irina disprezza il mondo reale e vorrebbe fuggire in un mondo idilliaco, ama l’oscurità e i dettagli gotici, il mondo fatato dei libri fantasy e il fascino delle streghe; Mickey invece è terrorizzato dalle responsabilità che la crescita porta con sé, ha forti legami con la sua infanzia e desidera fuggire in una terra dell’eterna fanciullezza. Questo dilemma li lega e incatena, rendendo la loro relazione benefica e stimolante allo stesso tempo. Ma le cose si complicano, quando Irina inizia a innamorarsi di Mickey ma lui, purtroppo, è destinato a non ricambiare mai i suoi sentimenti.




Oggi vi parlo del libro "Portami nel tuo mondo" di Lorenzo Tramontana è un romanzo che offre un'esperienza di lettura unica e coinvolgente, che esplora il delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta attraverso gli occhi di due protagonisti, Irina e Mickey. Irina è affascinata dall’oscurità e dal mondo fatato dei libri fantasy, mentre Mickey è sopraffatto dalla paura delle responsabilità che l’età adulta comporta.

Sembrano molto diversi, ma lei sogna di vivere in mondo di fantasia per fuggire dalla realtà e lui vuole rimanere bambino e non vuole crescere, le loro menti sono straordinarie e hanno in comune un sogno difficile da realizzare. Si incontrano per caso, ma subito tra di loro c'è sintonia, sembrano quasi fatti per stare insieme, ma Mickey non è innamorato di lei, le vuole bene come un fratello, mentre Irina si innamora e non accetta di buon grado il suo rifiuto. Superati gli ostacoli del cuore, la loro amicizia sarà talmente grande da non volersi più allontanare l'una dall'altro.

Tutto raccontato dai due ragazzi attraverso i loro diari, si avete capito bene, leggerete i sentimenti più profondi dei due. Sfogheranno sulle pagine, ogni loro frustrazione, ogni desiderio e delusione. Una lettura molto diversa dalla solita narrazione a cui sono abituata e devo dire che mi è piaciuta molto.

Altra cosa che mi ha colpito nel romanzo: i personaggi, ben caratterizzati e tridimensionali. Dove anche i protagonisti secondari hanno una personalità distintiva, complessa e realistica. L'autore riesce ad approfondire le loro emozioni e sentimenti in modo impeccabile, rendendoli davvero vividi e tangibili per il lettore e penso che questo sia dato proprio dal fatto che il diario è una cosa intima.

Lorenzo Tramontana, ci regala una narrazione brillante e commovente che non manca di affrontare con dettagli e dolore le tematiche fondamentali dell’addio all’infanzia e il benvenuto all’età adulta. Il libro è un viaggio attraverso le emozioni e le sfide di crescere.
Consiglio la lettura e spero che anche per voi sarà una lettura piacevole e stimolante, come lo è stata per me.







27 maggio 2025

RECENSIONE - La Notte di Artemide: La Guerra dei Vampiri - Vol. 2 - di Laura Fiamenghi


 

TITOLO: La Notte di Artemide

SERIE: La Guerra dei Vampiri (2 di 2)

AUTRICE: Laura Fiamenghi 

DATA: 8 maggio 2025 su Amazon in eBook, Cartaceo e Kindle Unlimited

GENERE: Romance Fantasy

TEMATICHE: Mitologia Greca – Vampiri

AUTOCONCLUSIVO: si

Xylia, principessa dell’Isola di Afrodite, nasconde un segreto che potrebbe costarle la vita: è una mezzosangue, un’anomalia in un mondo dove gli equilibri tra umani e vampiri sono fragili e regolati da leggi antiche.

Costretta a fuggire dalla sua amata Isola, trova rifugio nel Regno della Nebbia, una terra oscura dove il sole non sorge mai e gli umani sono ridotti in schiavitù dai vampiri.
Qui le viene imposto di sposare il guerriero più feroce e temuto del regno: l’
Empio.

«Non farti illusioni, principessa. Non sono il tuo salvatore, non sono un eroe venuto a salvarti dai mostri. Il mostro qui sono io e adesso mi appartieni.»

Tra intrighi, battaglie e desideri proibiti, Xylia dovrà imparare ad abbracciare il suo lato vampiresco, scoprendo che la sua salvezza potrebbe risiedere proprio nel torbido legame con il suo sposo. 
Un filo invisibile sembra legarli, intrecciato dal destino e, forse, dalla volontà della stessa Dea dell’Amore.



Xylia l’avevamo conosciuta nell’ Alba di Afrodite, il precedente romanzo che ha visto come autrice Barbara Repetto.
La incontriamo di nuovo qui, nella Notte di Artemide, descritta da una Fiammenghi che, a mio dire, ha messo un pezzo in più di anima in questo romanzo.
Tutto ruota intorno alla principessa e a Egan, l’Empio.
Perché si finisce per diventarlo quando si è a un passo da impazzire, dal morire, in quei silenzi che si tramutano in urla nella disperazione.

La Fiamenghi ha costruito una storia che trova i suoi fondamenti nella mitologia, intrecciata al fantasy.
Ma c’è di più, non so spiegarlo, mi sono trovata spesso con gli occhi lucidi leggendo di Xylia.
Lei con il suo animo nobile, con quella dolcezza e con una devozione che va oltre a tutto.
Lei che rivolge gli occhi al cielo invocando una Dea che sembra averla abbandonata.
La sua fede è stata qualcosa di tangibile, di palpabile, anche nella difficoltà Xylia non ha perso la speranza.
Lei è stata la colonna portante di una storia che vede come protagonista l’amore e la guerra.

Il dominio di quella razza che vuole assoggettare gli altri, ma che trova alleati forti in individui che hanno saputo guadagnarsi la fiducia.
Fiducia, la medesima che questa donna si conquista pian piano nel cuore di Egan.
Un uomo foggiato da mille dolori, fisici mentali, cicatrici che non sono solo sulla pelle. Egan e la seconda possibilità che gli offre la vita.

E poi si arriva ai capitoli finali, dove tutto trova il giusto posto in una serie di scene che fanno emozionare e stare in ansia.
Una dilogia questa, diversa e bella da leggere, se possibile, di fila.
Rinnovo i complimenti a Laura per questo romanzo che ha avuto un sapore diverso, vivo ecco l’ho sentito vivo, e forse è merito anche di un ricordo a esso legato.

A presto



23 maggio 2025

RECENSIONE - Dryadem. La leggenda -di Marie Albes


 


AUTRICE: Marie Albes 

TITOLO: Dryadem. La leggenda

 GENERE: Fantasy

Pagine: 432

Prezzo cartaceo: 18,00€

Prezzo eBook: 5,99€.

Disponibile in libreria e in tutti gli store online.

DATA USCITA: 11 aprile 2025

Ayres è una giovane donna intrappolata in una routine noiosa nella cittadina costiera di Wells. 
Lavora in una libreria antiquaria e in un negozio di fiori, ma la sua vita viene sconvolta da sogni ricorrenti di una foresta oscura e di una figura eterea che la chiama per nome.
 La notte del suo ventiduesimo compleanno, durante la Festa della Resilienza, incontra uno sconosciuto misterioso, la cui presenza sembra alterare il ritmo stesso della realtà. Man mano che strane visioni e inquietanti fenomeni si intensificano, Ayres scopre di essere legata a una leggenda antica quanto la Terra stessa: la storia di Dryadem, la custode della Natura, un’entità che governa l’equilibrio tra gli elementi e il destino degli uomini. 
Segnata da un misterioso simbolo apparso sulla sua pelle, Ayres si ritrova al centro di un conflitto segreto tra forze primordiali e un antico male che minaccia di spezzare l’armonia del mondo. 
Guidata dai suoi sogni e da un enigmatico libro antico, dovrà scegliere se abbracciare il suo legame con la leggenda o restare un’estranea nella propria esistenza.
 Ma il destino è già in moto, e mentre le ombre si allungano sulla sua vita, lei capirà che alcune verità non possono essere ignorate… e che il confine tra mito e realtà è molto più sottile di quanto abbia mai immaginato.


Dryadem è la storia di una ragazza che si trova catapultata in una realtà che non avrebbe mai immaginato, Una storia che unisce elementi di varie culture, dalla mitologia greca a quella celtica, l’autrice ci accompagna nel viaggio della protagonista Ayres.
La vita monotona di questa diciannovenne viene ribaltata in seguito a delle rivelazioni che pian piano la porteranno a scoprire i suoi doni.
L’idea è buona, ma il romanzo è lento, alle volte troppo.
Questo non mi ha portato ad empatizzare con il personaggio principale, che è sempre in primo piano oscurando molte volte tanto i secondari quanto i comprimari.
La narrazione lenta e l’utilizzo di termini alle volte altisonanti, (che possono essere anche giusti se visto nel contesto) non mi ha fatto apprezzare le potenzialità del libro in sé, e ne aveva molte.
Forse eliminando le eccessive informazioni, seminando e creando più suspense l’intero romanzo avrebbe avuto un impatto diverso.
Il lettore fatica, soprattutto nella parte centrale, a stare dietro alla storia.
Inoltre, c’è qualcosa che stona nell’ambientazione che entra in contrasto con i personaggi.
La vicenda si svolge in America, ma vengono citati esclusivamente poeti e autori italiani, e okay che la letteratura italiana ha il suo perché, ma se un protagonista è straniero cita un autore della sua nazione. Giusto?

Ho faticato a terminarlo, e sono amante del genere che comunque (anche se fantasy) ha delle regole che vanno rispettate, regole che prevedono la mescolanza di vari miti, ma con criterio, altrimenti la confusione diviene palese.
Resta sempre un mio parere, ma ahimè non sono riuscita a entrare in sintonia con una storia che aveva in sé davvero tante potenzialità.

A presto





RECENSIONE - Il fato di Lènnakos - di George C. Davies




Isabel vive a Lènnakos insieme al fratello Luk e al padre Thomas. La famiglia è tormentata dal ricordo della madre, Annabel, scomparsa anni prima nella misteriosa foresta di Teison. Spinta da visioni avute in sogno, la giovane decide di andare alla ricerca di qualche indizio che le consenta di comprenderne la ragione e, grazie alla complicità del fratello e all’aiuto del nonno, Dèfal, si mette in viaggio con la speranza di incontrare gli unici che potrebbero conoscere la verità, gli Dei.

La sua ricerca, però, la conduce a esiti inaspettati: Isabel non ottiene notizie sulla scomparsa della madre, ma le viene rivelato che un pericolo mortale incombe sulla sua città: un antico nemico, il “Re Immortale” Promenlock, sta tornando per combattere contro Lènnakos.

Questa notizia scuote la ragazza, che dovrà lottare contro più di un avversario per tentare di salvare le persone che ama e cercare di arrivare alla tanto agognata verità.



Questo romanzo non è propriamente il mio genere di lettura, ma ogni tanto mi piace aprire quella porta che sa d’insolito.

Pagine fantasy che offrono tanto, una profezia, una guerra da non combattere, una verità da capire e scoprire attraverso un viaggio e tanti misteri, scopriranno molto di più di ciò che pensavano.

Isabel, giovane donna di Lènnakos, addolorata per la dipartita di sua madre, vuole capire delle verità celate e per questo motivo decide di recarsi nella foresta di Teison, insieme a suo fratello e suo nonno, qui i tre apprenderanno davvero tanto.

Isabel si troverà ad affrontare tante avversità, cercherà di proteggere le persone amate e scoprirà delle verità sorprendenti riguardo sua madre.

In questo romanzo è facile immaginarsi nei luoghi, si sente la passione che l’autore mette nel suo lavoro, una storia che davvero merita e una protagonista davvero molto forte!





 

22 maggio 2025

RECENSIONE - L'Alba di Afrodite: La Guerra dei Vampiri- Vol. 1 - di Barbara Repetto

 



TITOLO: L’Alba di Afrodite

SERIE: La Guerra dei Vampiri (1 di 2)

AUTRICE: Barbara Repetto

DATA: 20 marzo 2025 su Amazon in eBook, Cartaceo e Kindle Unlimited

GENERE: Romance Fantasy

TEMATICHE: Mitologia Greca – Vampiri

AUTOCONCLUSIVO: si

Dopo secoli di armoniosa convivenza, la pace tra umani e vampiri sta per finire. Gli attacchi delle Belve d'Ombra si fanno sempre più frequenti e l’Isola di Afrodite rischia di sprofondare nel caos.

Nemi è un’orfana umana, odia i vampiri ed è disposta a tutto per proteggere la sorellina.

Corban è un vampiro, il miglior guerriero della Polis e il prode Campione di Afrodite.

Due personalità completamente diverse, ma legate dallo stesso destino. Perché, talvolta, anche l'odio più profondo può tramutarsi in un amore potente e indissolubile. Tra segreti inconfessabili e infidi tradimenti, Nemi e Corban dovranno lottare con tutte le loro forze, per sopravvivere alle innumerevoli sfide che li attendono.

Il loro amore sarà abbastanza forte da salvare la Polis?


Questo romanzo è destinato a un pubblico adulto ed è da considerarsi autoconclusivo.





 



Faccio una piccola premessa, non conoscevo la penna dell’autrice e mi incuriosiva questo modo di concepire una delle figure più utilizzate nel fantasy: i vampiri.
Qui andiamo un po’ oltre, perché si tratta di due temi a me molto cari, c’è la mitologia greca e il fantasy in generale.
L’intera architettura del romanzo non lascia, a mio avviso, spazio a critiche.

La Repetto non solo ha una penna estremamente delicata, ma ha saputo fondere due elementi così ostici, dando come risultato un romanzo che merita di essere letto.
Si parla degli esseri delle tenebre, di chi in quelle tenebre ci finisce per un atto istintivo ma che, probabilmente, è stato suggerito da quella Dea che l’amore lo celebra.
Si parla di destino di quello scritto nelle stelle, di quello che non credi sia possibile eppure succede.

L’amore quello che da e toglie la vita, rendendo possibile accedere a quell’immortalità che solo due anime legate possono assaporare.
Un romanzo curato nei dettagli, i costumi, vita sociale, linguaggio tipica di un’epoca lontana, ma che ha lasciato all’umanità tanti doni.
Un equilibrio perfetto fra romance e fantasy, i due elementi si sposano senza mai prevalere uno sull’altro.
Mi è piaciuto il messaggio che si legge fra le righe, quella rivalsa per chi è abituato a essere trattato come schiavo, ma che si ritrova poi a assumere il ruolo di padrone, di quegli ultimi che, tuttavia, diventeranno primi.

Complimenti all’autrice che anche nelle scene spicy ha saputo mantenere la delicatezza, non è scesa mai nel volgare.
I dialoghi non sono risultati monotoni, erano accompagnati da quella dinamicità che ha donato all’intera scena il movimento necessario per far vedere, non solo leggere, al lettore cosa succedeva.

Non è stata una stesura facile, a mio dire, sono due generi agli antipodi. ma che hanno un punto in comune: la fantasia.
Il credere che, forse, in un altro tempo queste creature esistevano davvero e che, magari, siano stati loro stessi a ispirare la mitologia e quegli Dei che tutti conosciamo.

A presto


RECENSIONE - Figlia del Rantolo - di Emanuela A. Imineo






FIGLIA DEL RANTOLO
 Autore: Emanuela A. Imineo 
 Editore: Dark Abyss Edizioni 
 Collana: Marie C. Laveau
 Genere: Horror gotico / psicologico 
 Formato: Brossura Pagine: 222
Cartaceo: 18,00€ 

Il rantolo è l’ultima carezza della morte.
Ma cosa succede quando si trasforma in voce?


Non tutte le eredità si leggono nei testamenti. Alcune… arrivano urlando.
C’è una casa.
Una famiglia spezzata.
E una presenza, dai capelli bianchi e la bocca aperta.
La chiamano con nomi diversi.
Ma lei ha sempre lo stesso volto.
E un urlo che non smette mai di respirare.
La Banshee.
Non annuncia la morte.
La coltiva.
La nutre nei silenzi.
La infila sotto le porte.
Branwen è tornata.
Ma non è più una figlia.

Perfetto per chi ama l’horror gotico, viscerale, psicologico.
Un viaggio tra lutto, maledizione e voce ancestrale.


Per chi sente ancora piangere i muri.
Per chi ha lasciato morire qualcuno da solo.
Per chi sa che certe eredità… Si portano nel corpo.
 







Oggi vi parlo di "Figlia del Rantolo" di Emanuela A. Imineo. Vi dico subito che non è una lettura per chi cerca evasione leggera. Fin dalle prime pagine, il romanzo ci afferra con una forza oscura e viscerale, trasportandoci in un mondo dove il confine tra realtà e incubo si fa sempre più labile. L'autrice tesse una trama fitta di angoscia e dolore viscerale, avvolge il racconto in un'atmosfera gotica e inquietante che cresce sempre di più fino all'ultima pagina.

La protagonista, tormentata e complessa, è una figura che si incide nella memoria. L'autrice non teme di esplorare le zone d'ombra dell'animo umano, mettendo a nudo paure ancestrali e traumi profondi con una scrittura intensa e a tratti lirica.

Lo stile della Imineo è uno degli elementi più distintivi del romanzo. La sua prosa è evocativa, ricca di immagini potenti e metafore che amplificano il senso di oppressione e di sensi di colpa. La narrazione procede con un ritmo incalzante, alternando momenti di quieta angoscia a esplosioni di terrore, mantenendo alta la suspense.

Seppur a tratti la cupezza possa risultare intensa, è proprio in questa atmosfera soffocante che risiede la forza del romanzo: scava nel profondo, interroga il lettore sulle fragilità dell'esistenza e sulla persistenza del passato. Non è un libro che si dimentica facilmente; le sue eco risuonano a lungo dopo averne terminato la lettura, lasciandomi a lungo una sensazione di inquietudine e, al contempo, di profonda riflessione. Perché la parte finale è un inno ad un amore e odio dell'autrice verso una perdita che non era pronta ad affrontare, che da sola ha dovuto gestire e che da sola ha dovuto mandare giù, abbandonata a se stessa con il suo dolore e senso di colpa che è diventato un buco nero nella sua anima.

Consigliato a chi ama le atmosfere gotiche, le storie psicologicamente intense e una scrittura che non ha paura di affrontare i lati più oscuri dell'animo umano. "Figlia del Rantolo" è un'esperienza di lettura immersiva e perturbante, un viaggio nel cuore della notte dell'anima.




 

21 maggio 2025

REVIEW PARTY - Zucchero, amore e tanti guai - Anna Zarlenga


 

Titolo: Il problema sei tu

Autore: Anna Zarlenga

Genere: Contemporary Romance

Tropes: Curvy Girl, Almost Stepbrothers, Forced Proximity, Golden Boy.

Numero pagine: 333

Costo: e-book 6,99 €, cartaceo 12,26 €

Casa Editrice: Newton Compton

Prima Edizione: 20 maggio 2025


Sofia, conosciuta dagli amici come Candy, non avrebbe mai immaginato che una giornata apparentemente normale potesse prendere una piega così inaspettata. Dopo essere stata lasciata dal fidanzato, decide di uscire con le amiche per dimenticare la delusione d’amore.
 La destinazione? Un night club famoso per le esibizioni di affascinanti ballerini. 
Ma Candy è una calamita per i guai e, dopo qualche bicchiere di troppo, cade letteralmente ai piedi di Christian, alias C. Strong. 
L’imbarazzo è notevole, ma Candy non se ne preoccupa più di tanto: del resto, è sicura che quel ballerino non lo rivedrà mai più. Il destino, però, decide diversamente: i due scoprono infatti che il padre di Candy e la madre di Christian stanno uscendo insieme. 
Costretta a trascorrere del tempo con Christian, è proprio a lui che Candy si rivolge per diventare più seducente e riconquistare così la fiducia in sé stessa e, possibilmente, il suo ex fidanzato. In cambio, Candy non rivelerà alla madre di Christian del suo lavoro nel night. In teoria, il piano dovrebbe essere semplice. Peccato che ci si metta poi l’amore a complicare le cose…
Un ballerino sexy con una doppia vita. Una ragazza che vuole ritrovare la fiducia in sé stessa.
Una storia d’amore romantica e fuori da ogni schema.


Avete presente quando mangiate un tortino di cioccolato?
Piano assaporate la morbidezza del dolce che, unito al cuore fondente, diventa un’esplosione di gusti, chiudete gli occhi e gustate ogni minimo sapore.
L’equilibrio dei composti, il piccantino delle spezie, il cioccolato che si scioglie in bocca.
La prima reazione è quella di fare un verso di apprezzamento ma, quando tutto si amalgama, un brivido di piacere vi attraversa da cima a fondo lasciandovi con il sorriso sulle labbra.

L’ultimo romanzo della Zarlenga è stato esattamente così: un tortino di cioccolato con il cuore fondente.
Dolce e amaro bilanciati in un perfetto connubio che vi porta a dire: delizioso.
Anna la leggo da tanto, indipendentemente se è un'autrice della Newton, quello che ho sempre apprezzato di lei è la capacità d catapultarti nella storia.
La Zarlenga non la leggi, la vivi e anche questa volta è stato così.

Posso affermare con certezza che questo romanzo si annovera fra i miei preferiti.
Siamo proiettati in un’era editoriale dove sembra che la nuova generazione impazzisca per il cattivo ragazzo.

Io rimango fedele a quel principe azzurro che, tante volte, ama nascondersi dietro una maschera di durezza.

Christian e Sofia - alias Candy - li ho vissuti a 360°.
Al di là della storia d’amore, questo è una storia di accettazione, di consapevolezza e di fiducia verso l'altro.
Si preferisce apparire piuttosto che essere, per crearsi una corazza, per mostrare una forza che tante volte manca, per nascondersi onde evitare il giudizio di quelli che preferiscono ridere piuttosto che fermarsi a pensare quanto l’altro stia soffrendo.
Christian e Sofia, così diversi eppure tanto simili, perché entrambi vivono quelle paure che hanno condizionato la loro vita ma reagiscono diversamente.
Il primo che cerca la perfezione in un corpo levigato, non si nasconde più, si mostra.
La seconda che si crogiola in uno stato quasi di autocompatimento, Candy il suo corpo lo cela sotto abiti che la fanno sentire sicura.
Tutto cambia grazie a un paio di… “mutande”.

La storia si evolve in una serie di incontri e scontri imbarazzanti e chi era irraggiungibile diventa mentore.
Un rapporto che si edifica pian piano, in una serie di botte e risposte per la quale rischi il soffocamento a causa delle risate di pancia, di incidenti di percorso sullo sfondo della bella Napoli che fa da cornice a un sentimento che cresce a ogni pagina.
A fare da contorno la famiglia (alle volte ingombrante), quegli amici che famiglia sono diventati e un sogno che si costruisce in due.
E quando i biscotti – da forme alquanto improbabili – vengono sfornati, tu quell'odore lo senti e lo associ a loro: dolce e spezie.
Christian e Sofia che si scoprono e scoprono pian piano i pezzi delle loro fragilità.
Allora non è il principe che salva la principessa, ma è Candy con la sua sbadataggine, con quella indole da combina guai che porge la mano a un uomo a cui sembra non mancare nulla, invece maschera tutto trasformandosi in C. Strong.
Non so chi fra i due ho amato di più, mi sono sentita molto Candy, per il suo rapporto con lo specchio, per quelle curve di troppo, per il non sentirsi abbastanza, per quelle parole che ritornano in mente quando si cerca di lasciarsi andare.
Ho compreso Christian a fondo, forse perché indirettamente ho vissuto ciò che lui ha assaggiato sulla sua pelle.

La Zarlenga non ha scritto solo un romanzo da leggere – vista la stagione – sotto l'ombrellone e sempre con il sorriso.
Ci ha dato una lezione di vita: mai fermarsi alle apparenze, mai giudicare chi non si conosce, infierire su chi la fiducia in se stesso l’ha persa da tanto.
La mente umana è come un vaso, fragile, e quando arriva quella famosa goccia tutto implode.
Ringrazio Anna per questa splendida storia, fatta di tante risate, momenti esilaranti, ma anche piccanti al punto giusto e di una dolcezza infinita.

Ho finito di leggere Zucchero, amore e tanti guai e volevo iniziare di nuovo, perché quello che mi hanno lasciato addosso i protagonisti è la stessa sensazione del famoso tortino di cioccolato.
Dolce e amaro al contempo, e l’amarezza viene dalla consapevolezza che ancora oggi ci sono troppi giudizi e pregiudizi verso chi poco si conosce.
I sorrisi tante volte nascondono lacrime, i primi li regaliamo, le seconde tendiamo a nasconderle dietro una maschera di forza.
Succede però che qualcuno riesca a guardare oltre e quelle tre parole: IO TI VEDO, diventano il suono che le nostre orecchie hanno sempre voluto sentire.
Cinque stelle è il massimo che si può dare, ma Anna Zarlenga ne merita molte, molte, di più.

A presto