13 ottobre 2025

RECENSIONE - L'Israeliana - di Paola D'Arpino Fusar Poli


Titolo: L’Israeliana

Autrice: Paola D’Arpino Fuser Poli

Editore: Brè Edizioni

Pagine: 226

In ebook solo su Amazon a 4,99€ anche in KU

In carta a 17€ in tutte le librerie online e fisiche dal 1° ottobre 2025

Genere: narrativa, spy story

(dato il particolare momento storico, ci tengo a precisare che non è un testo politico, ma un avvincente romanzo noir di spionaggio, amore, azione.)

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Alle prime luci dell’alba un corpo galleggia sulle acque salate del Mar Morto, in Israele. Un anno prima, a Parigi, un uomo d’affari libanese, usciva dal Ritz con incatenata al polso la sua valigetta nera; a Napoli, Fernando scrittore svogliato, che vive la vita come i personaggi dei suoi romanzi, sorseggia vino bianco di fronte al mare di Posillipo aspettando Bar, l’amica israeliana dai profondi e sensuali occhi verdi, esperta di strategia e intelligence internazionale, cresciuta come un soldato, abilissima a capire chi le sta di fronte, veloce e cinica nel prendere decisioni. Bar, è nei guai, in pericolosi e fottutissimi guai. Perché sta scappando? Nella redazione del New York Times, Julia, una famosa reporter, sbatte urlando in faccia al direttore la copia del quotidiano, mentre a Londra, Sarah, una critica d’arte, lesbica, gioca nervosamente con la pallina d’acciaio infilata nella lingua dopo una telefonata inaspettata che la eccita. Su una panchina al centro di Alexanderplatz, Vicky, ascolta e annota impaziente delle registrazioni vocali su di un telefono non suo. Sulla 57esima, nella Royal Suite del Four Seasons, Fadi, il giovane e ricchissimo principe saudita, viene rapito da una notizia: il ritrovamento dell’ultimo quadro dipinto da Leonardo da Vinci, il Salvator Mundi. Cosa hanno in comune tutti questi personaggi? In una intrigante vicenda internazionale, che vede coinvolti il mondo dell’arte, i media, la spudorata ricchezza del mondo arabo e l’abilità strategica del Mossad, nulla è ciò che sembra.





La vendetta è un piatto che si serve freddo.

Se ti chiami Bar David e sei una stratega perfetta, dotata di intuito e scaltra, fin da piccola addestrata come un soldato, una macchina da guerra.
I sensi sempre all’erta, vedi ciò che agli altri sfugge, capti l’essenza di profumi e odori.
Hai una forte dose di masochismo, paura e dolore ti eccitano.
Se ti chiami Bar David e sei un agente del Mossad, i servizi segreti israeliani, la tua vendetta è un piano congegnato nei minimi particolari, studiato e affinato con arguzia, da mettere in atto plasmando finanche il destino.

Sulle acque del Mar Morto, talmente salate che è impossibile andare a fondo, galleggia un corpo.
Perché anche se ti chiami Bar David ci sono cose che non puoi controllare.

Spy story ad alta tensione, un thriller magistralmente strutturato che trasporta il lettore in una storia fatta di molteplici tasselli che si vanno ad incastrare magistralmente.
Tanti personaggi dalla forte personalità, ben delineati vizi e debolezze di ognuno di loro, peculiarità che la protagonista sfrutta abilmente per raggiungere il suo scopo.
La trama si sviluppa in ambienti di lusso, dominati da ricchezza e sete di potere, Principi sauditi, giornalisti d’assalto e mercanti d’arte che, fra hotel stellati, voli privati e abiti sartoriali, seguono le tracce dell’ultimo quadro realizzato da Leonardo da Vinci, il Salvator Mundi.
Valore stimato 450 milioni di dollari.
Una lettura da brivido che riporta alla memoria i romanzi di Daniel Silva – arte e servizi segreti – un’unione vincente.
Unico dettaglio per me un poco fastidioso l’utilizzo smodato dei vocaboli “fottuto” e “c..zo”





 

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