Faccio
una piccola premessa, prima di iniziare la recensione vera e propria.
Ho
conosciuto JJ con il suo primo romanzo, mi sono innamorata di questi folli
coinquilini che hanno davvero avuto modo di raccontarci tante storie, tante
vite vissute e di cui, arrivati all’ultimo libro, un po’ ne sento la mancanza.
Non
nego che, durante i periodi di riposo dal blog, sono tornata a leggere di
ognuno di loro.
Electra
e Gabriel, Hector e Scarlett per arrivare a loro: Tristan e Juliette.
E
la malinconia un po’ l’avverti, perché io sono così, mi emoziono e mi affeziono
a una serie, specie quando la penna dell’autrice è così piena di sentimenti e
di ironia.
Perché
JJ, statene certi, non vi farà annoiare.
Le
risate sono il suo marchio di fabbrica così come gli improperi, che siano
rivolti a un nerd o a un angelo travestito da demone, il sorriso è garantito.
E
anche qui non mancano.
Tristan
e Juliette nascondono una favola che sa di un principe che non è tale.
Opposti
in tutto, lei crede nell’amore, lui l’amore quasi lo ripudia.
Lei
è fragile all’apparenza, diventa rossa anche per una parolaccia mascherata da
ortaggio.
Lui
ci sguazza nella dissolutezza, in quella noia che forse nasconde
l’inquietudine, quella che ti prende quando hai un bel passato a gravarti sulle
spalle.
Eppure,
tutto si ribalta, perché non è vero che una principessa non può divenire una
guerriera, lottare per colui che non è un principe, ma un cavaliere
dall’armatura ammaccata.
Tristan
e Juliette, giorno e notte, sole e luna che non si incontrano… quasi mai…
Poi
arriva l’eclissi e si sovrappongono, si fondono, e vuoi o non vuoi quei mondi,
così lontani, diventano uno solo.
Lui,
in fondo, non potrà mai essere il suo Romeo e lei non potrà mai essere la sua
Isotta.
Sono
una tragedia al contrario, Tristan e Juliette.
Lui
che non crede al lieto fine, lei che lo sogna.
Eppure,
nella loro imperfezione, sono perfetti.
Ogniqualvolta
termino un romanzo di JJ, mi trovo a dire: questa è la mia coppia preferita.
In
realtà, arrivata alla fine della trilogia, posso affermare che tutti sono i
miei preferiti, perché ognuno di loro mi ha regalato qualcosa.
Ognuno
di loro mi ha lasciato un sorriso sulle labbra e, in alcuni casi, gli occhi
lucidi.
L’epilogo
poi, che ci ha regalato l’autrice, beh, è semplicemente giusto.
Così
doveva andare ed è così che JJ ci ha accompagna alla fine di questo
meraviglioso viaggio, in compagnia di sei ragazzi che sono un po’ tutti noi,
con sogni, paure, ansie, e ossessioni tipiche della nostra generazione.
Lo sapete ormai, le mie recensioni non sono "strutturali", vivo i personaggi e, in questo caso, sono coinquilini che non vorrei salutare.
Ma tutto termina e io ti aspetto JJ con una nuova storia.
Tuttavia, il
grazie è d’obbligo, perché una lettrice ha il dovere di farlo nel momento
in cui incontra una penna che lascia emozioni anche quando il romanzo è chiuso
già da un po’.
A
presto






Non smetterò mai di ringraziarvi per questo splendido viaggio in cui mi avete accompagnata passo dopo passo. Ho potuto conoscere, Grazie a questi miei folli coinquilini, persone splendide come Nicky, e questo è stato uno splendido dono. Grazie davvero per il costante supporto
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