06 marzo 2025

Recensione :- Italians do it better - di Angelica Romanin

 




Titolo: Italians do it better

Autore: Angelica Romanin

Editore: self publishing

Genere: Commedia romantica - 
Chick-lit

Trope: age gap, forbidden, opposite attract, fake identity

Prezzo ebook: €2,99

Prezzo cartaceo: ancora da quantificare

Pagine: 285

Autoconclusivo

"Perdonatemi padre perché ho peccato". Sono queste le prime parole che Camille rivolge a don Raffaele nell'ombra di un piccolo confessionale di campagna.
Sembrerebbe l'inizio di un rituale ordinario e del tutto prevedibile, peccato che, in questa storia, di normale non ci sia proprio nulla.

Tanto per cominciare, Camille è una giovane novizia con la brutta abitudine di lasciarsi distrarre da bicipiti ben sviluppati e addominali scolpiti: una debolezza del tutto inappropriata per un'aspirante suora. Raffaele, poi, non è affatto un prete, e la chiesa... beh, quella è semplicemente il set di un film. Un film a luci rosse, per la precisione, di cui Raffaele è l'attore principale. Esatto: un attore hard con tutti gli… attributi.

Ma Camille non lo sa, e quando vede quella bella chiesetta, illuminata dal sole di giugno, pensa che sia il perfetto rifugio per scrollarsi di dosso l'ennesimo, fastidioso pensiero impuro. Non immagina affatto che in quel confessionale sieda un tizio che tutto ha in mente fuorché dispensare preghiere e caste assoluzioni. E nemmeno immagina che le sue timide confessioni abbiano il potere di risvegliare in Raffaele istinti sacrileghi del tutto inopportuni.

E se questo fosse solo l’inizio?
Tra maliziosi equivoci e una pericolosa attrazione che cresce di giorno in giorno, la vera domanda è: chi farà cadere in tentazione chi?


Ritorno ad Angelica Romanin, alle risate garantite, all’attimo di respiro dopo una giornata dura.

Tuttavia, questa volta, almeno io, non l’ho trovato solo una commedia romantica.

Una serie di equivoci porterà una giovane e ingenua novizia - Camille - a scambiare un attore hard, Raffaele, per un prete.

Lui che porta il nome di quell'arcangelo che cura i mali fisici e spirituali, ma forse la cura non va a senso unico, forse è lo scambio reciproco di quella luce che fa chiarezza in mezzo alle ombre.

Non dico altro per non incorrere nello spoiler e perché dalla trama non si evince tutto ciò che Angelica ci ha messo dentro.

Si va oltre le risate signore, che sono comunque state tante, ma si tocca quella parte profonda di una ragazza che non hai mai avuto quell’amore che, teoricamente, dovrebbe essere un diritto.

La sua solitudine, il senso del dovere, quel non voler deludere per forza chi ci mette al mondo, la caricano di un peso che la porta verso un'unica strada: Dio.

Diciamocelo chiaramente è a lui che rivolgiamo gli occhi nei momenti di disperazione, chiediamo aiuto quando il resto del mondo è sordo.

Ma, come diceva il detto, le vie del Signore sono infinite ed è così che, quando lui vuole, fa scontrare due mondi che possono risultare come il diavolo e l’acqua santa.

Mi sono divertita è tanto, soprattutto con i pensieri di Raffaelle, con le sue elucubrazioni mentali.

Il senso di protezione verso quella bambolina che,

smarrita, cerca la sua strada è stato di una tenerezza palpabile, così come quel suo strano modo di chiedere scusa.

Il rispetto dell’altro si vede soprattutto quando è accompagnato dal silenzio, quando per amore si lascia libertà.

Un romanzo che si legge un niente, che porta a un sorriso, ma anche alla commozione quando la leggera suspense che lo accompagna si scioglie.

Mi complimento con Angelica, per la capacità che ha di regalare sorrisi, ma anche per la particolarità di celare nella sua scrittura messaggi importanti.

A presto

 







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