Può un libro decidere delle sorti di più persone? Se è proibito e se siamo nel 1549, certo che sì! Mariangela Comencini, sa dov’è il libro, ma lo protegge poiché finché esisterà il libro lei sarà salva! Guaraldo Giussani, è determinato a ritrovarlo e a distruggerlo perché ne va della sua carica di Inquisitore Generale: lui sa che la donna conosce il segreto legato al libro e le dà la caccia in qualità di strega per poter bruciare sia lei che il libro e tirarsi fuori con le mani pulite.
Girano intorno ai due personaggi principali, quelli di padre Rolando determinato a seguire le regole nella giusta maniera e ignaro dell’intrigo, a ben più alti livelli, che riguarda i rapporti tra il Braccio Secolare e la Chiesa; quello del carceriere deforme dentro e fuori…; quello dell’abate Francesco che sembra conoscere tutti i complotti, ma preferisce farsi da parte e stare a guardare poiché sa che per i disegni delle sfere più alte è necessario sacrificare qualcuno di meno importante a prescindere dalla sua innocenza o colpevolezza…
Sono tutti personaggi ben tratteggiati nelle loro caratteristiche morali e fisiche senza alcuna sbavatura.
Sono presenti giochi di potere e meschinità, lordure morali oltre che fisiche di un periodo storico oscuro per antonomasia e che seguiva una sorta di isteria di massa.
A mio parere, è rimasto il desiderio di leggere la medesima storia in forma di “romanzo” e non di “racconto lungo”, una sorta di “languorino di qualcosa di veramente bello che è finito veramente subito”…
Ottimo.
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