Autrice: Lisa Arsani
Genere: Romance Contemporaneo
Editore: Les Flâneurs Edizioni
Data di pubblicazione: 23 ottobre 2021
Pagine: 634
L’indecisione su cosa scrivere, non nasce dal fatto che il romanzo non merita, anzi. Vi faccio un esempio pratico. È stato come trovarsi davanti a una tela bianca indecisa su quale colore usare prima, perché quello che hai dentro (e che questo romanzo mi ha lasciato) è un mix di toni che va dal bianco al nero più cupo.
Lost infinity non è un romance come tutti gli altri, non è una lettura dove trovi soltanto amicizia, amore, odio, è molto di più. Lost infinity è un romanzo a 360 gradi, uno di quelli che abbraccia una realtà che molti di noi ignorano, ma che esiste. Uno di quelli che una volta finito ti porta a riflettere che forse i piccoli problemi che tutte noi abbiamo, sono un granello di sabbia in confronto al deserto dove, ahimè, molte anime non trovano un’oasi nemmeno rivolgendo gli occhi al cielo e pregando tutta la corte celeste. Una realtà cruda, ai confini di una città dove è più facile perdersi che cercare la giusta strada.
Non conoscevo l’autrice Lisa Arsani e sinceramente, dopo aver concluso il libro, mi sono chiesta come mai i suoi libri precedenti avessero cosi poche stelline. Parto da questo perché, solo per la capacita che ha l’autrice di raccontare la storia attraverso un linguaggio scorrevole e chiaro meriterebbe davvero di più. Uno linguaggio che ti porta dentro le pagine a stretto contatto con i personaggi.
Miel e Kostia… e tutto ciò che ruota intorno a loro. In questo romance non troviamo balli, serate tranquille, appuntamenti galanti… L’ovvio tra queste pagine diventa marginale e l’atra faccia della medaglia, anche se cruda, ti tiene con il fiato sospeso perché la vita e la morte in questo romanzo camminano una di fianco all’altra.
Se dovessi descrivere Miel direi che è luce, se dovessi farlo con Kostia lo assocerei a una notte quasi senza stelle. Dico quasi, perché quelle poche che si vedono sono spesse nascoste dalle nubi cariche di pioggia.
Miel, un assistente sociale che ha fatto del suo lavoro una crociata personale. Per lei, entrare nelle realtà ai confini della società è una sfida personale dove l’unico premio a cui ambisce, non sono i complimenti per l’ottimo lavoro svolto. La sua personale medaglia d’oro è riuscire a salvare una di quelle anime perse mostrandole un via fatta di speranza e futuro, e lo fa senza chiedere nulla in cambio.
Immaginatevi una ragazza minuta, non bellissima, maldestra, che si emoziona davanti a un buon piatto di cibo, che fa gesti simili a quelli dei bambini. Una rossa che ha il fuoco dentro e con un sorriso capace di conquistare il mondo. Immaginatela entrare in una baraccopoli (uno di quei posti dove gli “scarti della società” vengono abbandonati da tutto e tutti), dove alle volte la tua famiglia ha scelto già il tuo futuro, dove la parola d’ordine è sopravvivenza e non importa come lo fai e quali metodi usi, l’importante è arrivare al giorno dopo. Immaginate un arcobaleno che spazza le nuvole dopo la pioggia. Questa è Miel, una ragazza che ha fatto della frase “avere una seconda possibilità” il suo motto personale. Lei con la voce rubata a un angelo, che ama la musica oltre al suo lavoro. Lei, che pensa prima al bene degli altri e poi al suo. Lei, che raccoglie quelli che la società definisce rifiuti umani, cercando di strapparli a un futuro vuoto per dare speranza. Miel, una piccola donna ma con un cuore grande come l’intero universo che trova il buono anche nel marcio e che scansa le nubi per far risplendere le luci della notte, e Kostia è una di queste luci. Una stella sul punto di perdere l’ultimo bagliore. Kostia che viene dai quei confini di della società che è più facile ignorare che accettare. Lui con le mai sporche di sangue, che ha passato gli ultimi due anni in carcere. Kostia, affiancato da un amico che si definisce il migliore, ma che gli fa scendere sempre un gradino in più verso la perdizione.
Dopo due anni, in cui l’unica cosa che ha scorto sono state le quattro mura della sua prigione, approda al centro di recupero dei servizi sociali, ed è li che due realtà così diverse si scontrano, è lì che la luce incontra per la prima volta le tenebre. Se Miel è sorrisi, Kostia è l’eterno imbronciato. Se Miel è speranza Kostia è disperazione. Eppure qualcosa li lega, perché si sa, due strade parallele prima o poi si incontrano, e il punto di incontro per loro è la musica. Quando Miel sente suonare Kostia per la prima volta non ha più dubbi. Chi muove le mani sul pianoforte come fa lui, non può non avere luce dentro, non può non essere speranza. Chi dà voce a uno strumento come fa Kostia, accarezzando i tasti bianchi e neri del pianoforte come se fossero gemme preziose, non può essere oscurità. Miel trova la sua nuova missione, insieme alle altre cento che segue, ma non ha previsto che il cuore che lei mette in queste crociate lentamente diventa di quel ragazzo tanto bello quanto dannato, diventa di un angelo caduto che lei cercherà di riportare alla luce in tutti i modi.
Miel dona a Kostia quelle opportunità che la vita gli ha tolto, lo fa trovandogli non uno, ma due lavori sulla base di ciò che Kostia ama, gli dà un tetto sulla testa ed entra nella sua vita non in punta di piedi, ma come un urgano che finalmente spazza via le nubi cariche di pioggia. Lentamente Miel conquista la fiducia di Kostia e il suo cuore. Tuttavia, in quel mondo, dove i migliori amici diventano cattive compagnie, dove si è sempre a un passo dalla perdizione, la felicità e ben lontana da raggiungere. Un passo falso, ne serve solo uno per far ritornare il nostro protagonista in fondo al tunnel, e Kostia è un mago in questo. Tuttavia, Miel non molla, diventa il faro nella notte a cui Kostia fa riferimento per tornare a un porto sicuro. La storia d’amore tra Miel e Kostia, può essere paragonata solo ad un’altalena, quando pensi che hanno raggiunto il punto più alto, tornano indietro ad affrontare una nuova crisi. A fare da sfondo è la musica, e le strofe di quelle canzoni che ricalcano alla perfezione ciò che si agita nell’animo dei personaggi. Tante volte è più facile cantare che parlare, perché la musica riesce ad esprime ciò che il cuore e labbra si rifiutano di fare. Ci sarebbe tanto altro da scrivere e spero di essere riuscita a riassumere, anche solo in parte, ciò che questo libro mi ha dato. Se vi aspettate un romance convenzionale non lo troverete in queste pagine, ma vi garantisco che lascerà il segno più di altri che leggerete.
Racconterà di dolore, odio, paura ma anche di amore, coraggio e speranza … tanta speranza, ma soprattutto racconterà di seconde possibilità quelle che tutti noi dovremmo darci. Rimuginare troppo sul passato e sugli errori fatti, non fa affrontare né il presente ne fa sperare in un futuro migliore. Mi piace prendere sempre il bello da ciò che leggo, e il bello in questo libro è rappresentato da una piccola donna, Miel, che mi ha lasciato e insegnato tanto soprattutto con i suoi sorrisi. Ringrazio Lisa Arsani per avermi permesso di guardare oltre al bello e al perfetto, per avermi fatto capire come, dietro a un brutto anatroccolo si nasconde sempre un cigno reale.
Le 5 stelle sono d’obbligo per questo romanzo che, nonostante la sua corposità, mi ha tenuta incollata alle sue pagine come se fossero 10 non 634. Non posso fare altro che raccomandarlo, garantendovi che quando lo leggerete vi smuoverà dentro quel qualcosa che vi porterete dentro per un po'.
A presto,
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