Lo sciacallo
di Giovanni Ascolani
Horror - Racconto lungo
Collana a cura di Luigi Boccia
Copertina di Alessandro Amoruso
Una donna viene decapitata in un parcheggio. Un cacciatore in fuga con
la testa di una strega e braccato da un'oscura entità primigenia.
Un uomo a caccia di streghe si imbatterà nell'oscurità che si cela agli occhi dei comuni mortali. Presto verrà a conoscenza di sconcertanti verità che lo porteranno a realizzare quanto piccola e insignificante sia l'umanità: un incubo che si trasformerà in un viaggio verso la follia.
Il buio avvolge la trama di questo romanzo, dalle tenebre emergono protagonisti misteriosi e inquietanti.
Un cacciatore dopo aver decapitato una donna lascia dietro di sé una scia di morte.
Lui è Lo Sciacallo, cacciatore di streghe animato da una sete di vendetta e questa volta sente forte l’odore della paura.
La testa che aveva sotterrato è scomparsa e nella sua mente è netta una certezza assurda: anche se priva del corpo, quella testa continuava a parlare, era animata. L’incontro con Marcus, un Legionario alla ricerca di antichi testi, lo proietterà in una realtà ancor più oscura, nella quale lui è un semplice gregario, circondato da misteri ancestrali.
La filosofia di questo romanzo è un’alchimia fra scienza e magia, un connubio che porta ad una conoscenza assoluta e totalitaria che l’uomo non è in grado di comprendere.
La memoria è dolore, la consapevolezza è una zavorra: quella di cancellare i ricordi è l’unica strada percorribile.
Davvero molto inquietante questo romanzo, oltre le entità magiche e il pathos dell’horror, mi ha particolarmente colpita il viaggio nella mente umana, il livello di dolore che siamo in grado di sopportare e, senza scomodare le divinità, come noi stessi tendiamo a dimenticare ciò che ci ha fatto male, quasi una sorta di auto-tutela.
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