Titolo: FINCHÉ TI SENTO NELL' ANIMA
Autrice : Alice Currenti
Inghilterra, 1820.
Per Georgiana, il lavoro da istitutrice è un modo per conoscere il mondo, affacciarsi nella cerchia dell’alta società inglese senza davvero farne parte.
A differenza delle ragazze della sua età non
è il matrimonio a occupare tutti i suoi pensieri ma lezioni di storia, di arte
e di musica.
Il dubbio si insinuerà nel suo cuore quando un presuntuoso Capitano delle
milizie di Sua Maestà farà irruzione nella sua vita durante una notte d’inverno
piena di sorprese.
Thomas, imprevedibile figlio cadetto di un'importante famiglia aristocratica,
lotta da tutta la vita per emanciparsi dal padre tiranno che pretende di
decidere cos'è meglio per lui.
Riuscirà un sentimento sincero ad annullare ostacoli come il tempo o le
regole dell'alta società?
Faccio
una premessa, amo il genere storico, lo leggo da ancor prima di diventare
blogger.
Sono
cresciuta a pane e Harmony storici e, per me, è quasi naturale osservare per
prima lo stile narrativo che si sceglie di adoperare.
Va
da se che la prima cosa che è saltata agli occhi è la scelta del Pov.
Ora
capisco che l’autrice – come lei stessa si è definita– è figlia dei nostri
tempi, ma se si sceglie lo storico bisogna seguire determinate regole e una fra
queste non contempla la prima persona.
La
magia sta proprio in quella voce narrante che abbraccia la scena e le varie
figure che la popolano.
Come
lo si fa, poi d’altronde, quando si scrive un fantasy, stessa medesima cosa.
Regole
che, ahimè, fanno di un romanzo quello proprio di una categoria.
Perché
la storia scritta, in fondo, avrebbe ben potuto adattarsi alla contemporaneità.
I personaggi: Il Capitano , un protagonista molto controverso che rinnega quelle imposizioni che la società del tempo voleva.
Ho trovato un po' assurda la sua decisone finale, anche se l'autrice ne ha spiegato il ragionamento, se si ama lo si fa in modo totalizzante e la donna che scegli come tua è compresa sempre nell'equazione (anche qui parere personale).
Georgiana, una moderna Cenerentola, ma a differenza della ben nota principessa viene molto tenuta in considerazione dalla famiglia presso cui lavora, anzi fin troppo per le regole del tempo.
Una
serie di controsensi “storici” che non sono solo quelli che cita l’autrice
nelle note finali.
Mi
dispiace essere sempre cruda nelle recensioni, non vado a guardare il refuso, l’errore
o la virgola mancante, ma ciò che mi lascia un romanzo e qui ho trovato un mix
fra modernità e storico che non può sussistere perché, se si sceglie un genere, lo si porta avanti a 360°.
Va
da se che è un mio parere personale, quello di una lettrice che ama gli storici,
che è cresciuta con gli storici e, a cui sembra giusto – in un epoca dove molte
letture lasciano a desiderare – trovare almeno la coerenza nei generi che ci si
prefigge di scrivere.
A
presto
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