Titolo: Dark Heart
Autrici: Jessica Imhof
Genere: Romance Fantasy
Tropes: Hate to Love, Emotional
Scars, Slow Burn
Uscita: 06 febbraio 2025
Prezzo: da definire
Pagine: 269
Cover Reveal: 23 gennaio 2025
Blair, una giovane universitaria di Glasgow, divide le sue giornate
tra lo studio, il lavoro e l’amico Jay.
La sua vita viene stravolta il giorno del suo ventiquattresimo
compleanno. Inseguita da incubi e creature misteriose, viene trascinata in un
mondo nascosto di fate e magia.
Coinvolta in una pericolosa faida tra luce e oscurità, dovrà
scegliere il suo destino…
Se solo le sue giornate non fossero tormentate da quell’uomo della
foresta. Aspro come le lande scozzesi, forte come un fiume impetuoso, le sue
parole taglienti si scontrano con l’armonia del suo viso, i suoi occhi cobalto
seguono ogni suo passo.
Riuscirà Blair a resistere al suo fascino selvaggio che la attira
tanto quanto le tenebre?
Bentrovate
anime belle,
nuova
recensione su un fantasy che mi ha portato nella mia amata Scozia.
Lì
fra terre che sono impregnate dal mito conosciamo Blair.
Il
suo ventiquattresimo compleanno corrisponderà alla caduta di quel velo che la
rendeva una semplice umana.
Mi
sono divertita molto a ripercorrere le leggende del piccolo popolo, in Scozia
in fondo tutto è possibile.
Lo
stile narrativo dell'autrice è molto semplice, fattore che mi ha fatto
apprezzare ancora di più la lettura.
Il "raccontato" ha un altro sapore sul fantasy, lo vivi come narratore e tutto
sembra più magico.
Ci
sono cose che sono state " adattate " alla vicenda, non ne parlo per
non fare spoiler, ma che passano in sordina per chi non conosce bene questa
cultura.
Molto
divertenti il botta e risposta di Blair ed Euan, personaggi che crescono nel
corso del romanzo.
Sii
accettano e acquistano quella fiducia necessaria a far fronte alle ombre.
I
protagonisti secondari non sono solo elementi di contorno, ognuno acquisisce lo
spessore necessario per intrecciare la sua vita a quella dei soggetti
principali.
C'è
stato qualcosa che mi ha portato a storcere il naso.
Quei
luoghi sono magici proprio, perché la tecnologia e la mano dell'uomo non vi è
mai riuscita ad arrivare.
Va
da sé che il regno del piccolo popolo non dovrebbe disporre di Netflix,
cellulari o pannelli solari.
La
natura fa da madre, regina incontrastata, è quella fonte di potere da cui gli
esseri fatati traggono la loro forza, ecco perché l’utilizzo del fattore modernità
fra quelle terre ha stonato (a mio avviso) con tutto il resto.
Sono
scelte dell'autrice e, la mia, è un’opinione personale.
Faccio
tuttavia i complimenti a Jessica per aver creato un romanzo che mi ha riportato
lì dove spesso mi perdo essendo amante del genere.
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