Titolo: When September ends
Autrice: Eleonora Musella
Pagine digitale: 241 Pagine cartaceo: 393
Prezzo: € 2.99 Ebook; € 12,80 cartaceo
Data di uscita: 30 Ottobre 2024
A ventisette anni, Grace conosce poco del mondo e persino di New York, la città in cui si è trasferita dalla California. Timida e abitudinaria, gestisce una libreria a Manhattan, sogna di diventare una scrittrice e di incontrare un uomo che sia come Mr. Darcy.
Ogni piano romantico viene infranto da Logan: occhiali scuri, giubbotto di pelle, sigaretta sempre accesa e linguaggio piuttosto disinvolto.
Grace è a dir poco seccata. Come si permette quel tipo di invadere la sua privacy e di disturbarla mentre scrive di Jane Austen su una panchina di Central Park?
E chi gli ha dato l’autorità per
leggere il suo saggio e fare commenti sulla sua scrittura?
Ma soprattutto: perché un tipo del genere sembra conoscere la letteratura
inglese persino meglio di lei, che ne è una vera appassionata?
Grace vorrebbe lasciar stare ma, come tutti quelli che vivono per i libri, non
può fare a meno di sentirsi incuriosita da quell’uomo enigmatico e pieno di
contrasti, non può fare a meno di immaginare di vivere una storia da romanzo.
E Logan ha intenzione di darle proprio questo: una storia da romanzo.
Ma non proprio quella che Grace si aspetta.
È la prima volta che leggo l'autrice, uno stile lineare
con una prosa molto dolce.
Il romanzo è un inno a quelle seconde possibilità che la
vita ci offre, anche incontrando chi appare come colore in un mondo grigio.
Grace la sognatrice, quella che si perde fra i romanzi
che anche io tanto amo.
Jane Austen e le eroine che descrive in quei tomi che
possono divenire un regalo da sfogliare nei momenti bui.
Lei è la sua insicurezza, la goffaggine e la bellezza che
incanta e strega chi gli occhi li vuole coprire.
La romantica che cerca il Mr. Darcy della sua vita e di
certo non si aspetta di trovare lui: l'indolente Logan.
La sua nemesi a prima vista, che si nasconde dietro le
lenti scure dei suoi occhiali, che vive la vita come se fosse ogni giorno
l'ultimo, quello arrabbiato con Dio.
Lo stesso essere
superiore che, quando decide di manifestarsi, lo fa in diversi modi, anche
donando un po’ di colore rosso mentre il cielo sulla sua testa è grigio.
Ci sono state parti di questo romanzo che sono diventati
poesia, mi è piaciuto come sono stati costruiti i personaggi, quei comprimari
che racconteranno altre storie.
Un finale commuovente dove l'amore porta a delle scelte,
delle rinunce che non sono capite dall'altro, non fino in fondo, non fino a che
ci si rende conto che quel sentimento, in alcuni frangenti, è aria, vita,
colore.
Un’unica nota dolente ha spezzato l’incantesimo: i
dialoghi e informazioni, alle volte, troppo eccesive.
Accompagnare la battuta con una reggente esterna, dare dinamicità
allo scambio di parole fra due persone, anche attraverso un movimento, un
vezzo, un semplice gesto, rende il romanzo fluido.
Senza intoppi, senza quella necessità di dover tornare
indietro per capire chi ha detto cosa.
Le infodump allontano il lettore dal fulcro del romanzo,
dalla sua essenza, distogliendolo dalla storia che è originale, e molto bella.
A mio dire (ovviamente è il mio parere personale), sono
stati questi gli unici nei del romanzo che sicuramente merita, ma che avrebbe
potuto senz'altro rendere di più.
A presto
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