In una Roma flagellata dal maltempo e da decenni di incuria e cattiva amministrazione comunale, il regista Giuseppe Castaldi evoca involontariamente un demone africano che s’impossessa dell’anziana attrice Maria Velia Delle Donne, trasformandola in una creatura sanguinaria. Mentre Giuseppe prova a salvare Maria Velia rivolgendosi a una strega dedita al vuduismo che vive in condizioni d’assoluta indigenza in un palazzo popolare a Centocelle, il giovane avvocato Rosario Salvucci perde il cellulare in una buca stradale. Sceso nel sottosuolo per recuperarlo, non riesce a tornare in superficie e, cercando un’uscita dalle fogne, s’imbatte in un inconfessabile segreto capitolino. Quando riemerge non è più lo stesso. Ha una missione da compiere. Una missione che lo porta a incrociare la strada di Giuseppe, alle prese con l’attrice indemoniata, e quella di Damiano Riccesi, esuberante musicista rock sempre in cerca di goderecce avventure notturne.
Un romanzo horror “all’amatriciana”, in cui personaggi in apparenza comuni affrontano una serie d’esilaranti e straordinari eventi in una minacciosa cornice metropolitana.
Un romanzo horror “all’amatriciana”, in cui personaggi in apparenza comuni affrontano una serie d’esilaranti e straordinari eventi in una minacciosa cornice metropolitana.
Tutto ha inizio quando un giovane regista realizza un film che non soddisfa affatto il produttore.
Un film ad episodi – figuriamoci, andava di moda cinquant’anni fa – che mette in luce i vizi e il degrado di Roma.
E’ una sera che nessuna mente umana avrebbe mai potuto immaginare e, mentre sulla capitale si abbatte un acquazzone che pare l’apocalisse, una furia di tuoni e fulmini che si affoga, si susseguono una serie di eventi incredibili.
Impiegati che sprofondano in una buca, viveur catapultati in una movida da incubo, un’attrice famosa trafitta da un ramo in casa sua.
Una notte indimenticabile, una folle danza che è un crescendo di orrore, sotto una pioggia sempre più sferzante che pare non avere mai fine.
La realtà e la finzione danno vita ad un romanzo coinvolgente, a tratti lascia senza respiro e diverte molto – lo splatter non è mai disturbante.
Gli eventi vissuti dai protagonisti raggiungono un parossismo assurdo e, nel contempo, vivido e fin troppo realistico.
Lo stile di Filippo Santaniello è inconfondibile, dare umanità agli zombi e, viceversa, trasformare gli uomini in creature da incubo è il suo punto di forza, i suoi libri sono sceneggiature.
Il libro è un evidente omaggio a Roma, la nostra bellissima capitale nella quale convivono meraviglie senza tempo e miserie quotidiane.
Con ironia vengono affrontati tutti i temi attuali: dalla mala politica all’integrazione razziale, dalla sporcizia alle ormai leggendarie buche.
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