11 aprile 2025

RECENSIONE - CIATU MEI - Seconda indagine per Cecilia Orlandi - di Stefania Tedesco






Le attività illecite di Mino Gallo arrivano alle orecchie di Cecilia Orlandi, ma quello che in apparenza sembra un lavoro di routine si rivela una scatola cinese: con la scomparsa di Mino, Cecilia e la sua squadra si ritrovano ad affrontare una serie di indagini a catena, che si ampliano e che condurranno a risvolti drammatici. La vita privata di Cecilia non è esente da scossoni: il rapporto con Renato Serra continua tra alti e bassi, e una voce dal passato la obbligherà a fare i conti con una nuova consapevolezza.

Ciatu mei è il secondo romanzo che ha come protagonista il commissario cecilia Orlandi (il primo è Nuvole grigie, la cui lettura non è obbligatoria ai fini della comprensione di questo secondo lavoro che ha una trama completamente nuova e che mantiene del primo solo i personaggi principali).

Le indagini partono da un omicidio che risulta essere solo la punta di un iceberg molto più complicato e per dipanare la matassa il commissario metterà tutta la sua perspicacia e determinazione.

Il libro è accattivante: si legge in modo fluido pur dovendoci muovere nelle indagini che pongono diversi quesiti, ma lo stile è talmente chiaro e coinvolgente che lo rende di facile comprensione grazie anche alle battute che il commissario scambia con i suoi sottoposti i quali sono ottimo veicolo, con le loro incomprensioni o perplessità, per dare quella informazione in più di cui il lettore ha bisogno senza doversi annoiare con descrizioni infinite e che decentrano l’attenzione.

Ho trovato questo secondo lavoro più maturo del primo, non solo nello stile, più dinamico, ma anche nei personaggi (tutti) che trovo “cresciuti” e più equilibrati: Cecilia, determinata e impetuosa ci mostra di più il fianco con le sue debolezze della vita privata e anche l’odioso collega De Caro, in qualche modo, sembra essere anche un po’ più accettabile!

Apprezzo moltissimo l’uso che l’autrice fa del linguaggio che risulta mai banale, molto versatile tenendo in ballo diversi registri di comunicazione: formale (per la sfera delle indagini), informale (nei rapporti comuni), affettivo (ovviamente nella sfera familiare e del cuore) e dialettale che, mentre nel primo libro era quello che dava adito a pensieri inesprimibili ad alta voce, in questo secondo lavoro viene utilizzato non solo per comunicare direttamente con qualcuno attraverso un registro linguistico diretto, ma anche e soprattutto per presentarci il titolo del libro: Ciatu mei! Un’attenzione non da poco perché rivela un profondo amore da parte dell’autrice, per le proprie origini e perché ci mostra come, tante volte, nel registro dell’italiano letterario non esistono espressioni dirette e “smart”, come potrebbe essere “ciatu mei” per dire “sei il mio fiato, il mio respiro, il mio tutto: senza di te non si vive” usando un’espressione che riesce al contempo a racchiudere, in poche parole, forti sentimenti relativi alla sfera più intima del cuore e dell’anima.

Ottimo lavoro.









 

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