11 aprile 2025

Recensione: - LUNAR ECLIPSE (LUNAR CHRONICLES Vol. 1)- di TECLA ANITA RODIGHIERO

 








“La Cacciatrice di Chicago” così è conosciuta la potente Abigail Good nel mondo soprannaturale. 
Ogni caso che il Dipartimento le ha affidato lei lo ha portato a termine senza remore e, proprio per questo, ora è stata richiesta a Seoul.
Dovrà stanare l’ennesimo assassino e porre fine alla scia di sangue che sta dilagando per le strade della grande metropoli coreana.
Ma cosa accadrà quando la sua strada si incrocerà con quella delle creature più potenti e seducenti della città? 
Riuscirà la potente strega a resistere al richiamo dell’oscurità o la sua luce verrà eclissata?


“…A volte la visione delle cose dipende davvero dal punto di vista con cui le si guarda”.

La inizio con una breve citazione questa recensione, una citazione pregna di significato che da solo un accenno a quello che si può trovare nel romanzo.

Sono amante del genere e , molte volte, la mia mente contorta ha elaborato la teoria: e se chi mi circonda altro non fosse che un essere leggendario che si mimetizza con noi umani?

Ora immaginate la trasposizione di questa mia visione in un romanzo ambientato a Seoul.

Li fra i “mostri” troviamo la cacciatrice, la strega, colei dotata di poteri talenti forti da guardare oltre al corpo fisico, una curatrice, che lenisce le ferite.

Abigail e il suo ruolo come membro delle forze dell’ordine.

Lei uno stregone e una corte eterogena fatta di vampiri, mannari e demoni.

La cultura coreana è rilevante e già questo è un punto a favore perché ci sono pochi urban ambientati i quei posti.

I primi complimenti vanno per questo all’autrice, non è semplice inserire in un romanzo tante figure legate al mito e in quel contesto.

Abigail cammina fra loro, si interfaccia con ogni razza presente ergendosi tante volte ad ago della bilancia nella disputa millenaria fra esse.

L’autrice non si limita alla cultura occidentale, ma si allarga a quella orientale.

Non manca l’aspetto romance che vede la protagonista al centro di una disputa di due pretendenti ecco, molto focosi.

L’unica nota dolente…i dialoghi oltre al fatto che si la protagonista è al centro di ogni cosa e situazione.

Si sarebbe potuta spostare l’attenzione su altre “coppie”.

Gli spunti c’erano tutti, ma sono punti di vista.

In merito ai dialoghi (come detto sopra) erano molte volte troppi e troppo lunghi, le battute andrebbero intervallate dal non parlato, dalla descrizione o gesti che accompagnano le parole, perché si rischia che spezzino il flusso narrativo.

Il colpo di genio: il cliffhanger. 

Il finale aperto che ti porta a chiederti e ora?

Oltre a farti imprecare.

Ho l’abitudine di trovare una morale, un significato in ciò che leggo e questo riconduce alla citazione di sopra.

Ognuno ha il suo posto nel mondo, a noi può sembrare sbagliato ma c’è, ha un significato e nell’eterogeneità delle varie razze si può trovare un punto in comune che porta il singolo a includersi in un gruppo. E non è detto che con quelle persone abbia punti in comune, eppure si diventa amici e compagni.

Tutto dipenda da come si vedono, cose e persone, tutto riconduce lì: non fermarsi all’apparenza ma andare sempre all’essenza di ciò che gli occhi guardano

Complimenti all’autrice per questa bella avventura che mi ha regalato, aspetto con ansia di leggere il secondo volume.

A presto







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