Autore: S. P. Hopeful
Genere: Sport Romance
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione:
Autoconclusivo: Si – Serie: Si
Lunghezza:
Inizio questa recensione scrivendo
ciò che in primis mi ha trasmesso questo romanzo.
Penso che nella vita di ognuno di noi
c’è sempre un momento in cui si tocca il fondo. Quando tutto crolla sono poche
le cose che possono rappresentare quella roccia a cui rimanere aggrappati mentre
infuria la tempesta.
Uno sport, un amicizia, un amore e
con quest’ultimo si corre sempre un bel rischio perché non è detto che rappresenti
sempre la salvezza o forse , chiusi nel nostro buio, non riusciamo a vedere la
bellezza di un sentimento atto a proteggere più che a offendere.
La Hopeful ci presenta Cassandra
Mancini, una famiglia, la sua, che ci ha regalato tante emozioni e Cassy non si
discosta molto dal suo gemello e dai suoi genitori.
Una ragazza, una sportiva che sente
il peso dell’importanza della sua famiglia sulle spalle. Un peso che tante
volte la schiaccia facendola sentire sbagliata, un gradino sempre in meno ai suoi
familiari che hanno collezionato tutta una serie di vittorie. E poi c’è lui,
Enea Monforte, che vive per quell’elemento, l’acqua, che lo fa sentire protetto
al sicuro. Un personaggio che ha rinchiuso il cuore in una gabbia, perché l’amore
fa male quando non lo ricevi da chi dovrebbe dartelo in maniera incondizionata.
Due anime che si scontrano e incontrano.
Ognuno con le proprie cicatrici con quei fantasmi che vogliono combattere, con
quel buio che sembra sempre a un passo da loro.
Sono rimasta molto colpita da questo
romanzo, al di là dello sport, spiegato in modo esemplare, al di là dei baci e
delle scene spicy che sono sempre delicate e mai volgari. Quello che mi ha
colpito è stato il sentimento che sono riuscita a percepire in ogni sua riga,
come se a parlare non fossero solo Cassy ed Enea ma l’autrice che, attraverso
loro, ha regalato un pezzetto di sé stessa al lettore.
C’è stato un momento in cui è
sembrato tutto così intenso che si è formato un nodo in gola. Cassandra è stata
la mia eroina. Lei, cosi forte all’apparenza ma con quei demoni che l’assillano
che solo chi li conosce può capire.
Una storia in primis di coraggio, perché bisogna
averne per uscire da determinate situazioni. Una storia che ti fa capire che
alle volte siamo noi, con i nostri gesti con le parole che allontaniamo l’altro.
Mi sono commossa, perché ho avvertito sulla pelle quello che l’autrice voleva
comunicare, fino ad arrivare a quel capitolo quando due cuori si mettono a
nudo, quando la pioggia diventa un modo per lavare via il dolore e cancellare l’oscurità.
Il tutto in un PoV, non sempre
alternato, dove le fragilità dei protagonisti, le emozioni, il rifiuto verso l’amore,
diventano anche del lettore.
Ringrazio la Hopeful per aver scritto
questo romanzo, per aver dato voce a chi determinate situazioni le vive ma non
ha mai il coraggio di parlare.
Il silenzio può divenire compagno, ma
alle volte può trasformarsi in nemico e allora basta un piccolo spiraglio per permettere,
a chi allontaniamo, di divenire quella roccia per non affondare.
A presto
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