12 dicembre 2024

RECENSIONE - Ricordi...Mi bastava sentirne il profumo - di Pina Spinella

 



Il romanzo narra la storia di una giovane docente siciliana che negli anni Novanta vince il concorso abilitante all’insegnamento e le viene assegnata una cattedra in Toscana, a Mercatale Val di Pesa, un piccolo paese nella zona del Chianti. I molteplici, cari ricordi dei luoghi natii e la lettura del diario della madre, colpita da un tumore al seno, si mescolano alle descrizioni del nuovo territorio e della splendida Firenze. Qui la protagonista incontrerà un nuovo amore e un ambiente stimolante, ma si troverà emotivamente coinvolta in un episodio di femminicidio che la renderà un’attenta osservatrice della vita della vittima e una sensibile sostenitrice dei sentimenti che creano l’Amore. Pensieri, ricordi e profumi degli anni Settanta, Ottanta e Novanta si intrecciano.




È incredibile come alcuni profumi rimangano fissi nella nostra memoria.

Accade con gli odori della natura, con l’aroma dei cibi: ogni volta che li risentiamo veniamo catapultati nel passato, spesso si riaccendono ricordi che credevamo sopiti.

L’olfatto è capace di riportarci alla nostra infanzia, alla prima volta che siamo andati in un determinato posto, alla prova volta che abbiamo fatto una certa cosa.


Questo libro è un album di ricordi, composto da tanti frammenti, odori, sapori, suoni, un percorso sensoriale che ripercorre episodi personali che si intrecciano con i fatti di cronaca.
In fondo la vita della nostra autrice assomiglia alla nostra, spesso anzi gli eventi narrati non sono altro che racconti di vita ordinaria.
Quotidiani e comuni, eppure tanto preziosi perché sono la testimonianza del nostro trascorso.

Si parte dai ricordi della giovinezza, lievi e carezzevoli, quelli fissati con gioia nel nostro cuore.
Poi la vita ci presenta il conto: amici che ci lasciano troppo presto, difficoltà e mal di vivere che tutti tocchiamo con mano, dolori e malattie che lasciano senza fiato.
I ricordi diventano così la testimonianza di un dolore che non ci abbandona, ferite che non si chiudono, rimorsi e rammarichi per cose che forse potevamo fare o dire e che invece abbiamo lasciato andare.
Il bagaglio diventa sempre più pesante, via via che passano gli anni.
L’album di ricordi si fa sempre più corposo, le pagine belle si alternano a quelle brutte.
Tutto è importante, tutto è esperienza, tutto è emozione. Il suo nome è vita.




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