Titolo: A taste of Christmas
Autore:
Annamaria Bosco
Editore:
Self publishing
Genere: Novella
natalizia/contemporary romance
Trope: Hate to love/Small town/Neighbors to lovers/Mutual
attraction
Ambientazione: Louisiana
Data di uscita: 9
novembre 2024
Disponibile su Amazon e
in KU
Il Natale è in grado di
sciogliere anche i cuori più freddi.
Cosa ci fa uno chef
stellato a Natchitoches?
Owen Reed ha perso tutto ciò che aveva. L’unica soluzione che è riuscito a trovare è stata quella di prendere possesso della vecchia casa appartenuta a sua zia.
Così, in un paese
dal nome impronunciabile, Owen spera di lasciarsi alle spalle le maldicenze e
ricostruire la sua reputazione. Magari partecipando all’annuale gara di decorazioni
del paese.
Ma i suoi buoni propositi
si scontrano con l’irritante invadenza di Ella Turner, la vicina di casa.
Troppo sorridente. Troppo entusiasta. Il suo contrario.
Ella è felicissima: il
periodo più bello dell’anno sta per arrivare e lei ha già deciso che deve
assolutamente vincere la competizione.
Peccato che il suo vicino
scorbutico abbia deciso di mettersi in gioco e non si risparmia quando si
tratta di litigare con lei.
Lui perennemente
arrabbiato, lei sempre solare. Le premesse per un disastro ci sarebbero
tutte…
Ma l’amore potrebbe riservare a Ella e Owen molte
sorprese.
Parto dal presupposto che ho conosciuto l’autrice con il romanzo antecedente a questo.
E la dolcezza nella sua scrittura è rimasta immutata.
È una novella di appena novanta pagine che si legge
subito, ma a differenza del primo romanzo è stato tutto troppo… veloce.
E li direte eccetto è una novella, ma anche se breve i
particolari non devono spuntare all’improvviso,
Se Owen, il protagonista, perde un gioiello che è un
portafortuna a cui tiene molto, mi aspetto come minimo un gesto come lo
sfioramento di quella collana che si porta dietro un ricordo.
Se Owen dice che non può farsi distrarre dal suo intento
da Ella, o si passa con poche righe a una sequenza temporali che conti
giorni e settimane o non si fa cambiare subito idea al protagonista, che si
ritrova a baciarla sotto i fuochi d’artificio.
Ecco forse è stata questo, la serie di buchi temporali
che possono essere colmati con la parola: giorni o settimane.
Avrei voluto più calma sicuramente, ma la calma si dona
anche con semplici aggettivi, avverbi o verbi che indicano il passare del
tempo.
E comunque parliamo di uno chef stellato che non va in
panico per una ricetta, l’apprende nell’immediato perché l’amore verso la cucina
è qualcosa che scorre nel sangue, per chi fa di quest’arte un mestiere.
Non parlo della storia d'amore perché rimane sempre quella dolcezza che è un tratto caratteristico poi per l'autrice.
Niente da dire sullo stile linguistico, che rimane
comunque semplice e facilmente leggibile.
Non me ne abbia l’autrice il mio, ovviamente, rimane
sempre un parere personale.
Noi blogger siamo in fondo chiamate a questo, a leggere e
dare un’opinione su quanto un romanzo ci lascia.
A presto
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