Titolo:
Una
balia per Lord Hardinge
Autore: Cristina Ferri
Editore:
O.D.E. Edizioni
Genere: Victorian romance
Trope: #gotic #secretsandlies
Pov: 3 persona
Prezzo ebook: € 3,49
Prezzo cartaceo: da
definire
Data pubblicazione: 29 ottobre
Pagine:
300 circa
Trilogia: no
Autoconclusivo: sì
Wrotham.
Metà Ottocento.
Dopo la morte del padre, Lord Hardinge si trova sulle spalle il peso della tenuta,
dei fratelli e di sua madre, impazzita per la dipartita del marito.
Seguendo il consiglio del medico, il visconte decide di inserire un annuncio e ricercare una balia notturna.
Quando effettua il colloquio con Emily Tulbot ha un momento di esitazione: lei è troppo minuta e giovane per occuparsi di un incarico simile.
Tuttavia, qualcosa lo convince ad assumerla.
Ben trovate, anime belle.
Nuovo Review Party per la O.D.E. Edizioni.
Si torna alla metà dell’Ottocento, epoca di lustri e
merletti, di matrimoni combinati e senz’amore, di apparenze…
Ed è lì che incontriamo l’anomalia: Lord Hardinge.
Un uomo così devoto alla famiglia, ai fratelli, da
aver rinunciato al desiderio di costruirne una propria.
Ma non è solo questo.
Dopo aver perso l’affetto di una
madre divenuta lo spettro di se stessa in seguito alla morte del marito, Henry
è convinto di non voler mai più soffrire per un sentimento capace di annullare
una persona, di spegnere la luce nei suoi occhi.
Eppure, l’amore non chiede permesso: entra nella vita
e nel cuore della gente, a volte come un fulmine, altre come un vento che
profuma di primavera.
È ciò che accade quando Henry incontra la giovane
Emily Tulbot.
All’apparenza fragile, Emily arriva per ricoprire il ruolo di balia e per occuparsi della viscontessa madre. Ma la sua presenza fa crollare ogni certezza di Lord Hardinge.
Mi fermo qui, perché – secondo la mia opinione – questo
è un romanzo che vale davvero la pena leggere.
Per molte ragioni, tra cui la bravura con cui
l’autrice tratta temi che vanno oltre le differenze di ceto sociale.
La cura nel descrivere i dettagli di una malattia che
imprigiona una donna nella sua mente.
L’amore di Henry per la madre, che non vuole
rinchiudere in strutture troppo crudeli per l’epoca.
Il sentimento verso i fratelli, di cui spero di poter
leggere ancora, e quello verso Emily, che con il suo silenzio impara a guardare
oltre la maschera di durezza imposta da un titolo nobiliare.
La penna di Cristina Ferri è delicata. In questo
romanzo non c’è bisogno di scene spicy, perché l’amore tra i protagonisti si
percepisce in ogni pagina.
Fra le righe si trovano anche citazioni e frammenti di
opere che hanno fatto la storia, amalgamati con ciò che provano i personaggi:
una per ogni situazione, una per ogni emozione che nasce dalle labbra e dal
cuore di Henry o Emily.
Cinque piume meritatissime, con la speranza di leggere
ancora di questa famiglia che conosce le cicatrici ma possiede una certezza
incrollabile: l’amore.
A presto,






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