17 novembre 2025

RECENSIONE -My Sweet Darkness - di Giada Bertone

 



Titolo: My Sweet Darkness
Autore: Giada Bertone
Genere: Contemporary Romance
Trope: Halloween romance, Autumn vibes, Forced proximity, Second chance
Serie: My Sweet Nightmare
Pagine: 150 circa (novella)
AUTOCONCLUSIVO
Disponibile su Amazon in formato digitale, compreso con abbonamento a Kindle Unlimited e cartaceo (con illustrazioni)

Amber sa cosa significa vivere nell’ombra dei ricordi. Ha imparato a nascondere il dolore dietro un sorriso, ma l'incontro con Kellan riapre ferite che credeva chiuse per sempre. Non vuole cedere, perché aprirgli il suo cuore vorrebbe dire sprofondare nell'oscurità.

Kellan se n'è andato per proteggere chi ama, ma il passato che lo lega ad Amber è un peso che lo schiaccia. Ritrovarla significa rischiare di crollare, perché lei è l’unica che possa salvarlo e al tempo stesso distruggerlo.

Possono due anime spezzate sopravvivere al segreto che le ha divise, o il loro amore è destinato a restare un lucchetto chiuso senza la chiave per aprirlo, sospeso in una dolce oscurità?



Premessa doverosa: ho letto la Bertone in diverse sfumature.

Il suo romanzo sugli Amish mi era piaciuto, in Angel’s Beats avevo notato qualche inciampo, ma in questa novella non ho ritrovato la stessa coerenza narrativa.

Amber e Kellan, per gioco, diventano amanti.

Un sentimento che covavano da tempo e che esplode durante la notte di Halloween. Tuttavia, l’evoluzione del loro legame risulta affrettata: il ti amo gridato dopo una sola notte insieme fatica a convincere, perché i sentimenti – anche i più impetuosi – hanno bisogno di radicarsi nel tempo.

La storia li separa, e il loro incontro due anni dopo dovrebbe rappresentare un punto di svolta, ma le motivazioni restano deboli.

I personaggi si contraddicono spesso: ciò che dicono non sempre coincide con ciò che fanno, e questo finisce per indebolire la credibilità delle loro azioni.

L’analogia tra lucchetto e chiave, reiterata più volte, avrebbe potuto essere un buon simbolo se non fosse risultata eccessiva.

Il finale lascia ulteriori perplessità: lui finge di non sapere, poi sa; l’amico, inizialmente tratteggiato in modo marginale, si trasforma improvvisamente nel migliore amico di entrambi, orchestrando l’incontro finale.

 A ciò si aggiunge un uragano che incombe sulla città mentre la popolazione festeggia Halloween, un contrasto che rende difficile credere alla scena e spezza ogni coerenza realistica.

Nel complesso, la novella va verso il lieto fine sacrificando però la costruzione dei personaggi e la coerenza della trama.

 Le scene spicy chiudono la vicenda in modo forzato, come se bastassero a cancellare rancore e dolore.

L’autrice lascia intendere un sequel, che forse riprenderà un vibe di Halloween qui appena accennato.

 L’unico tocco autunnale si riduce a qualche foglia incastrata tra i tergicristalli e alle immancabili bevande di stagione.

Ho chiuso la lettura con la sensazione di una storia che aveva buone premesse ma si è persa nella fretta.

 Anche una novella, per quanto breve, richiede struttura, coerenza e profondità emotiva: qui tutto scivola via troppo rapidamente.

Non me ne voglia Giada: il nostro blog è noto per la sincerità, ed è giusto esserlo sia verso i lettori sia verso gli autori.

Le opinioni restano soggettive, ma questa storia, più che emozionarmi, mi ha lasciato l’amaro in bocca.

 A presto.









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