12 novembre 2025

Recensione:- Peccati d’amore (Amori Vittoriani vol.4 ) - di Estelle Hunt

 




TITOLO: Peccati d’amore

SERIE: Amori vittoriani (vol. 4)

GENERE: storico vittoriano

EDIZIONE: Self Publishing

FORMATO: e-Book e cartaceo 

Dopo anni trascorsi tra Londra e il Continente, per Esmond è giunto il momento di trovare una moglie adatta al suo rango. Spinto dalla famiglia, accetta l’invito dei Marchesi di Filey per un soggiorno nella loro magnifica tenuta immersa nelle brughiere del Nord. Tra musica, serate danzanti e cene sontuose in compagnia di giovani fanciulle ansiose di compiacerlo, è certo di trovare la donna grazie alla quale dimenticherà quella che gli ha preferito un altro uomo. Tuttavia, non avrebbe mai potuto immaginare che, durante una passeggiata sulla spiaggia, il passato sarebbe tornato a tormentarlo, riaprendo vecchie ferite.

All’epoca del suo debutto, Georgette Ramsey è stata l’ereditiera più corteggiata del ton, ma, quando uno scandalo travolge la sua famiglia, la vita cambia per sempre. Esiliata dai salotti e dimenticata dai suoi pari, Georgette si ritrova priva di sostentamento e con la responsabilità del benessere della propria madre. Determinata a sopravvivere, accetta l’impiego come dama di compagnia presso una nobile cugina ed è su una spiaggia battuta dal vento che incontra l’uomo di cui era innamorata anni prima e che le ha spezzato il cuore.

Un tempo legati da una tenera amicizia, i due si ritrovano coinvolti in un gioco di sguardi, silenzi e vecchie accuse. Lui la disprezza, lei cela più di un segreto. Eppure, dietro a tutto quell’odio brucia ancora un desiderio inconfessabile.

Quando la verità sul passato di Georgette verrà finalmente alla luce e le certezze di Esmond crolleranno, sarà il destino a riportare a galla emozioni per troppo tempo taciute, una passione che travolge la carne e i sensi e anche quel sentimento che, forse, non ha mai cessato di esistere.


È sempre un’emozione, per la sottoscritta, leggere determinate autrici.

Estelle Hunt, in particolare, la aspettavo da tempo.

I suoi Amori Vittoriani evocano un’epoca che, con ogni probabilità, anche l’autrice stessa amerebbe vivere.

Ma la Hunt non racconta solo il lato romantico di quel periodo: non si limita ai balli, ai picnic in giardino o alle dichiarazioni al chiaro di luna.

Ne mostra anche le ombre.

Narra la condizione di quelle donne che la società definiva reiette, e nel farlo restituisce loro voce, dignità e forza.

È impossibile non innamorarsi dei suoi personaggi.

Io amo le sue eroine, perché di eroine si tratta.

 Donne che, nonostante tutto, combattono per ciò in cui credono.

Non importa se i loro abiti non sono più sontuosi o se hanno perso il privilegio dei gioielli: è il loro coraggio a rivestirle di una luce a cui pochi possono resistere.

Georgette non parla d’amore: lei è amore.

Ogni suo gesto lo racconta, dalla dignità che la spinge ad alzare la testa nonostante le vessazioni.

Il ricordo di un bacio rubato in giardino, quando la notte cela i volti, ma non il cuore.

E quello di Esmond conserva la memoria di quei battiti affrettati che lo spingono a fuggire, per poi tornare e perdersi, fino a incontrare, di nuovo, lo sguardo di lei.

Da quel momento, la Hunt ci trascina in un’altalena di emozioni che segue passo dopo passo i suoi protagonisti.

Attraverso Georgette conosci il rammarico; con Esmond, il disprezzo, e poi il dubbio di sentimenti che esitano a dichiararsi, soffocati dalle trappole sociali del tempo.

Impari ad apprezzare un uomo che cade in ginocchio, riconoscendo il peso del rancore che lo ha lacerato.

La Hunt è incredibile, romanzo dopo romanzo.

Molte sanno scrivere storici, ma poche riescono a colpire come fa lei, perché non racconta solo una storia d’amore: racconta la verità.

La sua precisione nelle descrizioni, l’attenzione a usi e costumi, la rappresentazione di un ton tanto raffinato quanto crudele… tutto contribuisce a rendere autentico il suo mondo narrativo.

Quando chiudi il libro, ti ritrovi a chiederti: quando rivedrò ancora i suoi personaggi?

Perché è qui che sta la differenza tra la Hunt e tante altre autrici: nel suo saper mostrare, non solo raccontare.

Ogni carezza, ogni parola colma d’odio, ogni gesto di redenzione si trasforma in un atto d’amore o di misericordia verso chi la società giudicava mostro.

Chi ha letto Peccati d’amore sa bene di cosa parlo; per chi ancora non l’ha fatto, consiglio di recuperare una lettura che lascia addosso emozioni difficili da dimenticare.

Chiudo con una preghiera all’autrice: non farci attendere troppo per il prossimo volume di cui si accenna sul finale.

Le cinque piume diventano un simbolo per un romanzo che ne meriterebbe molte, molte di più.

A presto









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