TITOLO:
Peccati d’amore
SERIE:
Amori vittoriani (vol. 4)
GENERE:
storico vittoriano
EDIZIONE:
Self Publishing
FORMATO:
e-Book e cartaceo
Dopo anni trascorsi tra
Londra e il Continente, per Esmond è giunto il momento di trovare una moglie
adatta al suo rango. Spinto dalla famiglia, accetta l’invito dei Marchesi di
Filey per un soggiorno nella loro magnifica tenuta immersa nelle brughiere del
Nord. Tra musica, serate danzanti e cene sontuose in compagnia di giovani
fanciulle ansiose di compiacerlo, è certo di trovare la donna grazie alla quale
dimenticherà quella che gli ha preferito un altro uomo. Tuttavia, non avrebbe
mai potuto immaginare che, durante una passeggiata sulla spiaggia, il passato
sarebbe tornato a tormentarlo, riaprendo vecchie ferite.
All’epoca del suo
debutto, Georgette Ramsey è stata l’ereditiera più corteggiata del ton, ma,
quando uno scandalo travolge la sua famiglia, la vita cambia per sempre.
Esiliata dai salotti e dimenticata dai suoi pari, Georgette si ritrova priva di
sostentamento e con la responsabilità del benessere della propria madre.
Determinata a sopravvivere, accetta l’impiego come dama di compagnia presso una
nobile cugina ed è su una spiaggia battuta dal vento che incontra l’uomo di cui
era innamorata anni prima e che le ha spezzato il cuore.
Un tempo legati da una
tenera amicizia, i due si ritrovano coinvolti in un gioco di sguardi, silenzi e
vecchie accuse. Lui la disprezza, lei cela più di un segreto. Eppure, dietro a
tutto quell’odio brucia ancora un desiderio inconfessabile.
Quando la verità sul
passato di Georgette verrà finalmente alla luce e le certezze di Esmond
crolleranno, sarà il destino a riportare a galla emozioni per troppo tempo
taciute, una passione che travolge la carne e i sensi e anche quel sentimento
che, forse, non ha mai cessato di esistere.
È
sempre un’emozione, per la sottoscritta, leggere determinate autrici.
Estelle
Hunt, in particolare, la aspettavo da tempo.
I
suoi Amori Vittoriani evocano un’epoca che, con ogni probabilità, anche
l’autrice stessa amerebbe vivere.
Ma
la Hunt non racconta solo il lato romantico di quel periodo: non si limita ai
balli, ai picnic in giardino o alle dichiarazioni al chiaro di luna.
Ne
mostra anche le ombre.
Narra
la condizione di quelle donne che la società definiva reiette, e nel farlo
restituisce loro voce, dignità e forza.
È
impossibile non innamorarsi dei suoi personaggi.
Io
amo le sue eroine, perché di eroine si tratta.
Donne che, nonostante tutto, combattono per
ciò in cui credono.
Non
importa se i loro abiti non sono più sontuosi o se hanno perso il privilegio
dei gioielli: è il loro coraggio a rivestirle di una luce a cui pochi possono
resistere.
Georgette non parla d’amore: lei è amore.
Ogni
suo gesto lo racconta, dalla dignità che la spinge ad alzare la testa
nonostante le vessazioni.
Il
ricordo di un bacio rubato in giardino, quando la notte cela i volti, ma non il
cuore.
E
quello di Esmond conserva la memoria di quei battiti affrettati che lo spingono
a fuggire, per poi tornare e perdersi, fino a incontrare, di nuovo, lo sguardo
di lei.
Da
quel momento, la Hunt ci trascina in un’altalena di emozioni che segue passo
dopo passo i suoi protagonisti.
Attraverso
Georgette conosci il rammarico; con Esmond, il disprezzo, e poi il dubbio di
sentimenti che esitano a dichiararsi, soffocati dalle trappole sociali del
tempo.
Impari
ad apprezzare un uomo che cade in ginocchio, riconoscendo il peso del rancore
che lo ha lacerato.
La
Hunt è incredibile, romanzo dopo romanzo.
Molte
sanno scrivere storici, ma poche riescono a colpire come fa lei, perché non
racconta solo una storia d’amore: racconta la verità.
La
sua precisione nelle descrizioni, l’attenzione a usi e costumi, la
rappresentazione di un ton tanto raffinato quanto crudele… tutto contribuisce a
rendere autentico il suo mondo narrativo.
Quando
chiudi il libro, ti ritrovi a chiederti: quando rivedrò ancora i suoi
personaggi?
Perché
è qui che sta la differenza tra la Hunt e tante altre autrici: nel suo saper
mostrare, non solo raccontare.
Ogni
carezza, ogni parola colma d’odio, ogni gesto di redenzione si trasforma in un
atto d’amore o di misericordia verso chi la società giudicava mostro.
Chi
ha letto Peccati d’amore sa bene di cosa parlo; per chi ancora non l’ha fatto,
consiglio di recuperare una lettura che lascia addosso emozioni difficili da
dimenticare.
Chiudo
con una preghiera all’autrice: non farci attendere troppo per il prossimo
volume di cui si accenna sul finale.
Le
cinque piume diventano un simbolo per un romanzo che ne meriterebbe molte,
molte di più.
A presto

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