30 gennaio 2025

RECENSIONE - La Lalla - di Stefania Suvero




Nella Milano degli anni Sessanta, Lalla, al secolo Mafalda Malinverni, un’attempata signora ancora piena di vita e vitalità, vive una seconda giovinezza dopo la dipartita del marito, uomo oppressivo e dispotico. Lalla è una pittrice, una donna intelligente e piena di voglia di vivere che, finalmente, può concedersi la libertà di condividere con chi le piace un viaggio, un vernissage, un soggiorno nella sua amata Costa Azzurra. Preoccupati dall’emorragia di denaro dal conto corrente, i suoi figli, Pierfederico e Carlotta, riescono con l’inganno a convincerla a ritirarsi a Villa Cozzi, una residenza nobiliare sul lago di Como riadattata a casa di riposo per attempati benestanti. Il carattere ribelle di Lalla non l’aiuta nella convivenza con gli strampalati coinquilini e lei, con la sua inarrestabile verve, mette in atto mille bizzarre strategie per tentare l’evasione, portando lo scompiglio nella vita tranquilla e abitudinaria degli ospiti. Ci riuscirà? Viva la vita!





Lalla è una signora anziana molto energica, vive la sua vita tra le sue amiche e i suoi amati quadri a Milano, ci troviamo nel 1960.

In queste pagine troviamo che lei ha dei figli e che decidono di portarla in una casa per anziani, in questa villa Lalla incontra tante persone davvero bizzarre e a dir poco strane e fastidiose che non le rendono di certo il soggiorno rilassante, tutto questo provoca in lei ribellione.

Man mano che si procede nella lettura, ci si rende conto di com’era l’Italia negli anni '60, vista da persone anziane che si meravigliano e si rattristano nello stesso momento poiché vivono di nostalgia e ricordi, io non ero ancora nata in quegli anni ma attraverso la lettura mi è sembrato di essere lì…con loro…

Questo romanzo è un libro da dedicare alle donne, perché sono esseri coraggiosi e sognatrici nonostante esistano donne invidiose.

Lalla mi ha insegnato che occorre afferrare i propri sogni con coraggio, sempre, nonostante tutto!









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