Durante le vacanze sulla Riviera Romagnola Lisa, appena laureata in Scienze matematiche, conosce Luca domandandosi come mai un ragazzo che ha un fisico da “David di Michelangelo” sia attratto tanto da una come lei che è grassa. I due ragazzi in otto giorni di vacanza si conoscono, si baciano, fanno l’amore, s’innamorano l’uno dell’altra. Poi il destino li separa drasticamente a causa di un segreto che Luca custodisce gelosamente in una cicatrice sul fianco che gli deturpa il bel fisico: “sembra una crepa come quelle che si vedono sulle statue antiche, a disegnare il trascorrere del tempo che tutti modifica”. Il dolore profondo che prova Lisa per la perdita è tale che decide di partire per l’India in cerca di una dimensione spirituale che possa portarla ad accettare ciò che le è successo e a trovare l’equilibrio fra la mente e il cuore divisi da una semplice e dolorosa domanda: perché?
Nei suoi cinque anni in India Lisa, che vuole dimenticare il passato per non soffrire più, scoprirà che “non si dimentica quello che è stato importante per noi (…). Non deve sbiadirsi, ma non fare più male”.
La narrazione è in doppio pov: quello di Lisa che si alterna tra passato (la storia con Luca) e presente (l’esperienza del viaggio in India) e quella di Luca legata alla sua salute.
Interessanti le note riguardanti l’ambientazione geografica dell’India con i suoi usi e costumi che Lisa tenta di comprendere e fare suoi, ma non ci riesce fino in fondo pur apprezzandoli insieme alla gente con cui stringe rapporti di amicizia.
È una narrazione triste, introspettiva: Lisa è piegata nel suo dolore per aver perso Luca nonostante abbia condiviso con lui solo otto giorni.
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