10 gennaio 2025

Recensione:- Innocence: Ritorno alle origini - di Maria Antonietta

 





Titolo: Innocence. Ritorno alle origini

Autrice: Maria Antonietta

Genere: romance contemporaneo

Pagine: 298

Data di pubblicazione: 19 ottobre 2024

Disponibile in ebook, cartaceo e per Kindle Unlimited


Ci vieni con me dentro una tempesta?
Dalila Mancini ha perso tutto: il lavoro, lo studio di architettura a Perugia, e l'uomo con cui stava per sposarsi, scappato all'estero con metà dei loro risparmi. La pandemia le ha strappato via la stabilità faticosamente conquistata, lasciandola con una profonda ferita.
Ma quando la nipote Milly le suggerisce di affidare le sue emozioni a un diario virtuale, Dalila scopre un nuovo modo di esprimersi e di relazionarsi con gli altri. Nasce così "Diario di una Stramba" su Innocence, un social creato per connettere le persone in un mondo improvvisamente isolato.
Attraverso la fitta rete di conversazioni online e telefoniche, Dalila si lascia coinvolgere da Aylan, un giovane misterioso che dapprima si nasconde dietro lo pseudonimo "Diario di un Pescatore" e in seguito si reinventa come Vito, un uomo in grado di comprendere il suo dolore.
"Innocence. Ritorno alle origini" è una storia di rinascita e di ricerca delle proprie radici in un mondo cambiato per sempre. Quando le maschere cadono, può l'amore resistere alla verità?

Ho sempre evitato di leggere romanzi che parlano di uno dei periodi più brutti per l’umanità.

Abbiamo vissuto sulla nostra pelle il lockdown.

Il Covid si è portato via non solo molti affetti, ma anche il lavoro, la stabilità che ancora fatichiamo a ritrovare, e l’identità dell’uomo - abituato a vivere in gruppo - che si è trovato solo ad affrontare la pandemia.

Tuttavia, dipende sempre da come un’autrice espone i fatti.

Dipende da come fa vivere le ombre e luci che racconta, le emozioni.

Maria Antonietta è una scrittrice che possiede un potenziale che nulla ha da invidiare ai grandi nomi.

Parla di seconde possibilità, di amori che nascono dalle macerie di una vita difficile da ricostruire dopo essere passati attraverso l’inferno.

Lei vive e fa vivere ciò che scrive.

Questo romanzo non è da meno rispetto a quelli che avevo già letto di lei.

Una storia originale, la vicenda di una donna che ha perso tutto, ma che ritrova quel tutto grazie al “Pescatore” che pazientemente attende la sua sirena sullo scoglio.

Mentre scrivo questa recensione, sorrido ancora ripensando a quello scambio di pensieri nato quasi per gioco.

“Avevo voglia di parlare, per questo scrivo.”

 “Ti ascolto per questo leggo”.

Questa è solo una delle piccole perle che si possono trovare nel romanzo di Maria Antonietta.

Parole che rimangono impresse, per le quali gli occhi diventano lucidi.

Poesia che nasce dall’abile mano dell’autrice.

Scrivere, che sia per gioco, su un pezzo di carta, su un blog oppure su un diario virtuale, significa aprire l’anima.

Quando sei davanti a uno schermo, lasci andare il tuo essere.

 I dolori scivolano dalla mente alle dita e, anche se non vuoi, speri che qualcuno accolga ciò che molte volte diventa un grido d’aiuto.

Aylan lo fa con Dalila, ascolta il suo lamento silenzioso.

La sprona a parlare, accetta i suoi silenzi e le sue imprecazioni.

Gli sfoghi che possono diventare cattiveria, perché la rabbia è artefice di parole di cui poi ci si pente.

Ma lui attende, non rinuncia a quella donna che conosce solo attraverso uno schermo prima, e poi tramite la sua voce.

Mi sono emozionata e commossa davanti alla determinazione e alla cura di questo ragazzo.

Mi sono rivista nelle mille paure di Dalila che non si sente mai abbastanza.

Innocence: Ritorno alle origini, è un romanzo di rinascita, di seconde possibilità.

È quell’albero che ha radici profonde, quella casa che non è un’abitazione fatta di mattoni, ma di un cuore che aspetta solo di essere amato.

Non mi piace parlare di trame, né di eventuali refusi o errori.

Io amo vivere i romanzi per ciò che mi lasciano, non mi stancherò mai di ripeterlo.

Questo libro non è bello, ma di più, così come sono di più le stelle che merita.

Cinque è un numero irrisorio per una storia che deve essere letta da chi ha vissuto quel periodo, da chi, come Dalila ha perso tutto per poi ritrovarsi con il bene più prezioso: l’amore e la vita

A presto



 








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