Titolo: Pinky
promise: una fiaba fucsia di segreti e promesse
Autore: Natasha
Canova
Genere: Romanzo Rosa
Editore: Self Publishing
Data pubblicazione: 23
settembre 2022
Autoconclusivo: sì
Lunghezza: 157 pagine
Formato: Ebook € 0.99
– Cartaceo: Copertina flessibile € 5.50
"Ciao. Mi chiamo Alice.
Sono qui per raccontarti ciò che mi accadde all'inizio di
quell'autunno.
Ti parlerò di amore, di solitudine, di vizi e virtù, di
promesse e segreti. Sarà una fiaba moderna dal finale non convenzionale.
Se ti va di ascoltare, io comincio."
Pinky promise è un romanzo breve, ma intenso: romantico,
eppure disincantato, ricco di emozioni e spunti di riflessione.
Alice è una ragazza sola, per scelta ha preso le distanze da
tutto, eccetto dai libri e dal suo profilo social "diverso".
Poi incontra Luka e lui, in qualche modo, riesce a fare
breccia.
Una
simpatia che si trasforma presto in qualcosa di più profondo, una promessa che
verrà messa alla prova da un segreto
Ciao a tutte care amiche lettrici,
Prima di partire con un’opinione, che può essere anche sbagliata attenzione, parliamo un attimo della protagonista: Alice. Una trentenne che conduce una vita divisa fra lavoro, casa, libri e il suo profilo social che è divenuto la sua dimensione. In quella realtà, non si sente giudicata, oppressa dal contatto fisico, che lei non tollera, vive quella libertà che la vita reale probabilmente non le concederebbe. In mezzo a questa “monotonia”, un incontro si sguardi, in una libreria, aggiunge quella variabile che fa vacillare la dimensione che Alice si è costruita. Luka, ha dei meravigliosi occhi con quella vena di tristezza che si porta dietro dalle esperienze precedenti, piano a piano entra nella vita di Alice conquistandone quel cuore che troppe delusioni ha avuto in passato, ma sarà abbastanza per far si che la protagonista rinunci a quella realtà parallela che si è costruita?
Arriviamo alla domanda che mi sono posta all’ultima pagina. Mi è piaciuto?
Se
dovessi valutare l’opera solo dal punto di vista linguistico il voto sarebbe
pieno, Natasha Canova ha una gran proprietà di linguaggio, scorrevole, quasi un
diario narrato da quella protagonista che non si nasconde almeno non agli occhi
del lettore. Il romanzo non è fatto solo di Alice, ma di tutti quegli attori
secondari che ruotano attorno a lei e che, inevitabilmente, entrano nella sua
vita, che sia un vicino di casa con sua figlia, piuttosto che l’uomo che ha incontrato
in libreria a finire agli amici di Luka, e i suoi follower… tuttavia io non
sono riuscita a immedesimarmi nella storia di una protagonista che i trent’anni
li porta solo sulla carta d’identità, una bambina chiusa in un corpo di donna, perché
alcuni comportamenti possono essere tipici di un adolescente, frivola e al contempo distaccata, felice in alcuni
momenti , malinconica in altri , chiusa in un passato che sicuramente l’ha
turbata , ma credo che le esperienze negative debbano far crescere e maturare
non il contrario. Non sono entrata in empatia con Alice, perché l’amore esige
un prezzo e per quell’amore che bisogna mettere da parte l’egoismo, è rispetto
ma se lo si dà, è rinuncia come quella che si chiede, è fiducia e dall’altra
parte non può mancare. La donna a mio dire non deve essere oggetto per
compiacere un uomo, ma soggetto che si impone in una realtà che sicuramente non
è delle più semplici ma sempre vita è.
Forse il problema è mio, che non ho saputo cogliere il messaggio, ma in
determinati momenti il comportamento di Alice mi è apparso cosi assurdo che ho
riletto la pagina due volte temendo di aver capito altro. Mi dispiace se sarò l’eccezione,
ma non riesco a dare più di tre piume a un romanzo che mi ha lasciato solo una
grande confusione in testa.
A
presto
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