21 ottobre 2022

RECENSIONE: - Pinky promise: una fiaba fucsia di segreti e promesse – di Natasha Canova

 





Titolo: Pinky promise: una fiaba fucsia di segreti e promesse

Autore: Natasha Canova

Genere: Romanzo Rosa

Editore: Self Publishing

Data pubblicazione: 23 settembre 2022

Autoconclusivo: sì

Lunghezza: 157 pagine

Formato: Ebook € 0.99 – Cartaceo: Copertina flessibile € 5.50

"Ciao. Mi chiamo Alice.

Sono qui per raccontarti ciò che mi accadde all'inizio di quell'autunno.

Ti parlerò di amore, di solitudine, di vizi e virtù, di promesse e segreti. Sarà una fiaba moderna dal finale non convenzionale.

Se ti va di ascoltare, io comincio."

Pinky promise è un romanzo breve, ma intenso: romantico, eppure disincantato, ricco di emozioni e spunti di riflessione.

Alice è una ragazza sola, per scelta ha preso le distanze da tutto, eccetto dai libri e dal suo profilo social "diverso".

Poi incontra Luka e lui, in qualche modo, riesce a fare breccia.

Una simpatia che si trasforma presto in qualcosa di più profondo, una promessa che verrà messa alla prova da un segreto



Ciao a tutte care amiche lettrici,

 Prima di partire con un’opinione, che può essere anche sbagliata attenzione, parliamo un attimo della protagonista: Alice. Una trentenne che conduce una vita divisa fra lavoro, casa, libri e il suo profilo social che è divenuto la sua dimensione. In quella realtà, non si sente giudicata, oppressa dal contatto fisico, che lei non tollera, vive quella libertà che la vita reale probabilmente non le concederebbe. In mezzo a questa “monotonia”, un incontro si sguardi, in una libreria, aggiunge quella variabile che fa vacillare la dimensione che Alice si è costruita. Luka, ha dei meravigliosi occhi con quella vena di tristezza che si porta dietro dalle esperienze precedenti, piano a piano entra nella vita di Alice conquistandone quel cuore che troppe delusioni ha avuto in passato, ma sarà abbastanza per far si che la protagonista rinunci a quella realtà parallela che si è costruita?

 Arriviamo alla domanda che mi sono posta all’ultima pagina. Mi è piaciuto?

Se dovessi valutare l’opera solo dal punto di vista linguistico il voto sarebbe pieno, Natasha Canova ha una gran proprietà di linguaggio, scorrevole, quasi un diario narrato da quella protagonista che non si nasconde almeno non agli occhi del lettore. Il romanzo non è fatto solo di Alice, ma di tutti quegli attori secondari che ruotano attorno a lei e che, inevitabilmente, entrano nella sua vita, che sia un vicino di casa con sua figlia, piuttosto che l’uomo che ha incontrato in libreria a finire agli amici di Luka, e i suoi follower… tuttavia io non sono riuscita a immedesimarmi nella storia di una protagonista che i trent’anni li porta solo sulla carta d’identità, una bambina chiusa in un corpo di donna, perché alcuni comportamenti possono essere tipici di un adolescente,  frivola e al contempo distaccata, felice in alcuni momenti , malinconica in altri , chiusa in un passato che sicuramente l’ha turbata , ma credo che le esperienze negative debbano far crescere e maturare non il contrario. Non sono entrata in empatia con Alice, perché l’amore esige un prezzo e per quell’amore che bisogna mettere da parte l’egoismo, è rispetto ma se lo si dà, è rinuncia come quella che si chiede, è fiducia e dall’altra parte non può mancare. La donna a mio dire non deve essere oggetto per compiacere un uomo, ma soggetto che si impone in una realtà che sicuramente non è delle più semplici ma sempre vita è. Forse il problema è mio, che non ho saputo cogliere il messaggio, ma in determinati momenti il comportamento di Alice mi è apparso cosi assurdo che ho riletto la pagina due volte temendo di aver capito altro. Mi dispiace se sarò l’eccezione, ma non riesco a dare più di tre piume a un romanzo che mi ha lasciato solo una grande confusione in testa.

A presto 





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