26 ottobre 2022

RECENSIONE: - "LA DONNA CHE OFFRIVA IL CAFFÈ AI FANTASMI" - di Salvatore Napoli




 

 La donna che offriva il caffè ai fantasmi
 Salvatore Napoli
 giallo
 Horti di Giano
 24 giugno 2022
 cartaceo
 141


Un misterioso assassino semina morte a Legionaria, tranquilla cittadina del litorale romano. L’investigatore privato Ludovico Barbieri si mette sulle sue tracce, coadiuvato dall’ispettore di polizia Jacopo Manni, ma l’indagine si rivela tutt’altro che semplice; soprattutto quando i due comprendono che i delitti sono tutti stranamente legati ad un vecchio diario su cui una medium aveva descritto, tanti anni prima, il suo viaggio nell’aldilà... Un giallo dalle atmosfere gotiche e fumose, che si snoda attorno a una vecchia storia di altri tempi, in cui gli eventi si saturano delle emozioni dei personaggi, ove l'oscurità che indossa abiti inusuali
richiede un occhio vigile che non si faccia ingannare dal mistero.





A Legionaria, all’investigatore Ludovico Barbieri viene commissionata un’indagine riguardante la morte di un professore “consumatore di droga” e “puttaniere”, ucciso da una pallottola in testa. Aiutato dall’amico, l’ispettore di polizia Jacopo Manni, inizia le indagini.

La trama è abbastanza semplice e ci mostra un giallo-poliziesco senza, per lo più, scene incalzanti. Ciò che attira particolarmente è, invece, l’inseguimento che i due intraprendono sulle tracce di un manoscritto che, per alcuni cultori del paranormale, sembra avere una importanza colossale. Landolfi ne segue lo spostamento fra una morte e un’altra di coloro i quali ne vengono momentaneamente in possesso. Ma perché tale manoscritto è così importante per studiosi, grafologi e addirittura un ente scientifico che studia il paranormale? Forse perché Lelluccia Pardini, autrice del manoscritto, aveva fama di parlare ai fantasmi? Perché nel suo scritto c’è qualche immensa rivelazione? Perché è opera di una medium locale? La risposta è aleatoria e, terminate le indagini, lo stesso Barbieri si domanda qual fosse il fascino di Lelluccia, vissuta circa cent’anni prima.

La storia è densa di mistero, supportata da un’atmosfera cupa, nebbiosa, tipica di un giallo. Il ritmo è sonnolento e assorto come il protagonista che se non si muove per le indagini, passa il tempo intorpidito in una sorta di piacevole apatia, arrovellandosi sulla sua vita, se sia il caso di passarla da solo o in compagnia di Mirna, la donna di cui, forse, è innamorato.

Ho apprezzato il linguaggio utilizzato dall’autore su due registri differenti: le espressioni dialettali romane assegnate alla gente del popolo, la gente semplice, e l’italiano corretto per la gente “che ha studiato”; la reputo un’attenzione degna di rilievo.



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