Kendra è una rossa testarda, sognatrice e per giunta sfigata... c'è sempre qualcuna più spregiudicata di lei a soffiarle da sotto il naso ciò (e chi) vuole!
Un Uragano dai capelli rossi di Angela C. è un romanzo frizzante.
Una passeggiata in riva al mare fa sì che la protagonista, Kendra, rinvenga una bottiglia con dentro un messaggio accorato che reca un numero di cellulare. Kendra decide di contattare il numero tramite sms e “conosce” Daniel. Si innesca una dualità che caratterizza tutto il libro: nella vita reale i due protagonisti, Kendra e Daniel, nella realtà messaggistica sono Katy e Louis; se da un lato questo denota originalità, dall’altra ci fa comprendere una triste, attuale, verità: in chat non si rivelano l’uno all’altra, fingono il lavoro e i nomi, mentre ciò che è vero, reale risulta essere quello che ognuno racchiude nel proprio cuore e cioè i sentimenti, le aspirazioni, i desideri, le paure e le convinzioni reali, perché paradossalmente è più facile aprirsi con un estraneo che con chi si conosce. Questo vale più per Daniel; per Kendra la chat risulta più uno sfogo perché lei, rispetto a lui, è più estroversa e istintiva.
La “relazione” fra Katy e Louis è funzionale per farci conoscere meglio Kendra e Daniel, infatti il rapporto amichevole che si istaura fra loro due sembra essere più forte di quello tra Kendra e Daniel, improntato a una sorta di odio-attrazione al punto che, a mio parere, il bacio improvviso tra loro due sembra risultare frettoloso, simbolo di un’attrazione di cui però non ci sono stati sufficienti presupposti.
Kendra ha un’esilarante teoria di vita: le donne di distinguono in “transatlantici, barchette e zattere”. I transatlantici sono le donne perfette esteticamente; le zattere sono quelle che non si notano affatto; infine le barchette stanno in mezzo alle due tipologie. Lei si considera “zattera”. Nonostante sia la prima a dire a Louis che “non sempre ciò che si vede è realtà, o meglio non sempre ciò che sembra perfetto lo è davvero”, in realtà a lei deve ricordarlo il suo amico Ramòn che “devi piacere a te stesso, per poter piacere agli altri”. In fondo, nel modo di vedere di Kendra è riflessa l’attuale “società che valorizza quello che attrae”, quindi non la semplicità, non la “bellezza comune” delle “barchette” e delle “zattere”, ma “il bello per eccellenza” delle “transatlantico” e quindi vuole tutti perfetti e uguali. Ancora una volta torna il tema della dicotomia tra essere e apparire.
Ultimo, non ultimo, è presente un altro tema attuale, il lavoro: difficile da tenere, difficile da trovare e in quest’ultimo caso non è detto che sia la manna dal cielo se ci si trova a dover fare i conti con la piaga del mobbing.
Il libro è ben articolato tra confusioni, delusioni, menzogne, equivoci e rivelazioni, peccato una certa frettolosità nell’approccio Kendra-Daniel.
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