14 ottobre 2022

RECENSIONE: - "Incontrarti non era previsto" - di Mimi Costalunga






Isola di Farren:

1000 pecore.

967 mm di pioggia annui.

800 ettari di prati.

51 anime.

Nessun pub.

Chi mai andrebbe ad abitarci?

Lo ha fatto Flo, nuova maestra nella minuscola scuola elementare della remota isola scozzese, che desidera solo allontanarsi da tutto e da tutti nella speranza che la solitudine possa curare il suo cuore spezzato.

Certo, non si aspetta che sull’isola giunga Colin, il nuovo manutentore. Con quell’aria un po’ selvaggia, burbero e scostante, sembra uno di quegli uomini da cui Flo ha sempre cercato di tenersi alla larga. Ma su Farren è impossibile evitarsi.

Tra pecore da rincorrere, balli tradizionali e il calore di una comunità piccola ma accogliente, sarà inevitabile per i due avvicinarsi, sfidando il reciproco timore di rimettersi in gioco.

Ma quando i fantasmi del passato torneranno a bussare alla porta di Colin, il loro legame ancora fragile rischierà di dissolversi come le luci del nord nel cielo notturno.

Riuscirà Flo a convincerlo di voltare pagina e dar vita insieme a un nuovo inizio?


Contemporary romance - Autoconclusivo




Quando si fugge da qualcosa o da qualcuno che ci ha fatto molto male, chissà perché, si sceglie un posto dimenticato da tutti dove non conosci nessuno per poterti leccare le ferite in santa pace. È ciò che pensa Flo quando accetta il lavoro di maestra nell’isola di Farren, abitata da cinquanta anime e molte più pecore. E il bello inizia proprio qui: Farren sarà pure un’isoletta modesta, ma è pulsante di umanità, calore, musica tradizionale e tutti gli abitanti si aiutano e sostengono come una grande famiglia sfidando gli scarsi collegamenti con il resto del mondo e una tecnologia non proprio all’avanguardia. Sulle prime Flo è restìa a lasciarsi andare, ma la simpatia degli isolani è travolgente e calorosa e finalmente, si rende conto che non è giunta sino a lì per “dimenticare”, ma per “guarire”, perché anche lei merita di essere felice. Niente di meglio se poi condivide tutto con Colin, uomo alquanto introverso, difficilmente decodificabile.

Il libro è un fluire continuo di situazioni piacevolmente “paesane” che ti scaldano dentro e ti lasciano con la sensazione di “dolce” dopo aver terminato di leggerlo.

Ho apprezzato le descrizioni dell’isola con la sua natura rigogliosa, ridente con i suoi ciottoli bianchi rilucenti al sole, con il suo cielo terso, ma anche selvaggia e sbattuta dal vento e dalla pioggia furiosa sotto la tempesta.

Ciò che, invece, mi ha lasciata un po’ perplessa è stato il personaggio di Colin, il cambiamento repentino del suo modo di fare: avrei visto un passaggio più graduale dalla sua “chiusura” totale all’apertura finale.

La narrazione è fluida, la storia piacevole e dolcissima con un’attenzione ben riuscita alla coralità del villaggio presente in tutte le sue sfaccettature e con personaggi ben delineati e coerenti, ognuno per la funzione che ricopre.







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