Chi ha detto che l’adolescenza è l’età della spensieratezza?
Viola è un’adolescente che fa parte di un gruppo di amici del quale accetta tutto pur di non rimanere sola, anche se non sempre ne condivide le scelte a volte non nobili. Sembra non avere spessore, sembra guardare la sua stessa vita in modo quasi impersonale. Ciò l’aiuta a fronteggiare i conflitti con una madre troppo remissiva e un padre troppo irascibile.
Ѐ la figura di Mac, altro adolescente, che dà uno scossone all’apatia di Viola. Certo, i suoi amici lo considerano uno “sfigato”, ma sarà davvero così solo perché lui non ha paura di mostrarsi per come realmente è? Sta di fatto che evapora l’inerzia di Viola, che finalmente prende coscienza di sé e si rende conto che i suoi “amici”, se mai lo sono stati davvero, iniziano a stancarla. Prende le distanze da questo gruppo di “gioventù bruciata” la cui massima preoccupazione è divertirsi e trascorrere bene le vacanze estive.
Ma questo romanzo non è solo la “storia di Viola e Mac”: è la storia dell’adolescenza in generale con la sua immensa solitudine nonostante “il gruppo”, con i suoi scontri con il mondo degli adulti, con i suoi ideali difesi a spada tratta e a qualunque costo, con le sue gelosie e le sue insoddisfazioni. Ѐ l’adolescenza che si ribella ai padri a volte violenti o apparentemente irresponsabili e assenti, ma che la sanno stupire dimostrando di “esserci” quando occorre; è la stessa adolescenza che odia le madri troppo “chiocce” salvo poi trovare in esse un confortevole rifugio nei momenti più difficili; è la stessa adolescenza che inizia a fare i conti con una società adulta la quale, a parole, le ha inculcato che “nel mondo siamo tutti uguali”, salvo poi, nella vita reale farle sperimentare con dolore le differenze razziali, culturali e le discriminazioni di genere.
Ѐ un romanzo scorrevole, ma apparentemente semplice poiché suggerisce molti spunti di riflessione su questa fase della vita alquanto complicata.
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