Titolo:
A luglio per caso
Autore:
Consuelo Visintin
Genere:
Romanzo breve
Editore: Bookabook
Data
di pubblicazione: 8 febbraio 2022
Serie:
No Autoconclusivo: Si
Lunghezza:
80 pagine
Formato:
Ebook € 6,99 – Cartaceo € 10,45
È
luglio, Gioia non è ancora maggiorenne e, come ogni anno, è costretta a
trascorrere le vacanze con i genitori. Luglio è un mese che non le piace:
proprio quando la scuola è finita e le giornate si allungano, lei deve lasciare
Bologna e gli amici per andare al mare. Non immagina che quel posto e quel mese
cambieranno per sempre la sua vita. È
proprio lì, infatti, che in una sera di luglio incontra Lui per la prima volta.
Tra loro nasce una storia che ha tutte le carte in regola per essere solo un
amore estivo. Eppure, diciotto anni dopo, basta un messaggio per far deragliare
le loro vite, che fino a quel momento sembravano correre su binari paralleli.
Ma per mettere in discussione le proprie scelte ci vuole coraggio e,
soprattutto, si rischia di ferire chi ci circonda.
Ciao a tutte anime belle, vi parlo oggi di un romanzo breve che è scritto in maniera sublime. L’autrice, Consuelo Visintin, ha un talento innato per la scrittura.
Il romanzo narra le vicende di Gioia, e di quello che è stato il suo primo amore, un amore che non ha un nome, viene indicato sempre come Lui, per tutto il libro, come se, il solo nominarlo, potesse in qualche modo aprire una ferita ancora non perfettamente cicatrizzata.
Gioia, lo conosce durante una calda estate di luglio, nel campeggio dove è solita andare con i genitori in vacanza. Timida e introversa si accorge di Lui nell’immediato, e Lui si perde in quegli occhi che ricordano quelli dei cerbiatti. Gioia, riservata di natura, si apre a Lui come se lo conoscesse da una vita. La prima estate volge al termine e porta via con sé, quei baci e quei sussurri, lasciandoli come ricordi indelebili tenuti in vita da una foto scattata da una macchina fotografica usa e getta. Una foto che diventerà un monile prezioso per la protagonista. La distanza geografica li separa, ma i ricordi di quella panchina gialla che li ha visti innamorarsi rimane indelebile. Gli anni passano, i contatti telefonici restano, un messaggio ogni tanto per mantenere vivo quel viso che Gioia sfiora ogni notte su quella foto che non risente del tempo. E poi il destino, che porta la protagonista, ormai fidanzata, a un convegno nella citta di Lui.
Lui, che non la mai dimenticata, che ha cercato in ogni donna qualcosa di lei.
Un incontro dove, nonostante la presenza di un fidanzato tranquillo, li porta a parlarsi con gli occhi come quel giorno di tanti anni fa…. E poi di nuovo un addio l’ennesimo, uno dei tanti, troppi.
Due anime divise che cercano la propria strada, ognuno fa delle scelte , ma quell’amore nato quando i due erano adolescenti non si è mai spento, simile a un fuoco che si consuma piano che viene alimentato da quelle chiamate, da quei messaggi che diventano ancora più frequenti che fanno desiderare ciò che non è mai stato consumato… I due si ritrovano per una notte amanti, completi e rimpiangono le scelte e gli obblighi che il presente ormai gli impone…Saranno disposti a ricominciare daccapo lasciandosi tutto alle spalle?
Lascio a voi la risposta a quella domanda.
Per quel che mi riguarda… è innegabile che lo stile dell’autrice sia impeccabile, non un errore non un refuso. L'autrice è la voce narrante di questo romanzo scritto talmente bene che sembra di leggere una poesia, ma a mio dire fin troppo breve. 80 pagine sono poche per descrivere un amore che si protrae con il tempo vittima di errori da entrambi le parti, pieni di sé che non trovano risposta … Non so bene come mi sono sentita alla fine del libro, il termine giusto è, insoddisfatta?
E me ne dispiace perché davvero la sua scrittura è qualcosa che si può apprezzare solo leggendola, come quando si ascolta un metronomo che segna i tempi di uno strumento musicale. Si passa dal largo, all’adagio, al moderato per finire al veloce come gli anni che passano ma che tengono comunque legati Gioia e Lui.
Ogni ricordo scritto nel particolare, ogni scelta, che porta a una sofferenza che senti anche tu leggendola, un uomo e una donna che si sono riconosciuti come anime affini, ma nonostante la consapevolezza di quello che li lega non hanno avuto forse, mai il coraggio di rendere solido un rapporto che li avrebbe potuti completare.
Qui nasce la mia perplessità, perché non continuare un libro che sarebbe diventato un piccolo capolavoro? Perché non utilizzare quella penna che l’autrice usa con maestria, che sembra un sussurro per quanto è delicata. Non riesco a dare 5 piume proprio per questo e spero di leggere ancora Consuelo Visintin perché c’è bisogno di questi talenti per far sognare i lettori, per trasportarli li dove si conservano i ricordi di un amore che non ha avuto mai il coraggio di definirsi tale.
A presto
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