02 novembre 2022

Recensione: - "La parte nascosta di me" - di Oriana Turus

 



Titolo: La parte nascosta di me 

Autore: Oriana Turus

Genere: Romance

Editore: Self Publishing

Data pubblicazione: 18 settembre 2022

Autoconclusivo (previsto spin-off)

Formato: Ebook €  2.99 


Può un cuore ferito ricucirsi e ritornare a battere?

Jason Mitchell è convinto di no.

Da quando la donna di cui era innamorato è morta tra le sue braccia, sa di non avere più niente da perdere. Cerca di sopperire al dolore come gli riesce meglio: dissimulando e mostrandosi al mondo per quello che non è, tra sbronze colossali e amplessi senza significato.

L’unica cosa che gli resta è chiedersi se, una volta toccato il fondo, lo si possa risalire.

Ma, per sua fortuna, il destino riserva sempre delle sorprese.

Nel caso di Jason, hanno l’aspetto di una donna ferita quanto lui e di un ciclone in miniatura con una passione sfrenata per la fisica.


 Eccomi a recensire un nuovo libro di Oriana Turus, autrice che ho conosciuto attraverso il romanzo precedente “Un amore in kitesurf”. Avevo terminato la recensione del libro precedente augurandomi di rileggerla presto. Ed eccomi qui per l’ennesima volta rapita dalla sua scrittura semplice e ironica anche se affronta argomenti non sempre facili da digerire lasciandosi comunque il sorriso sulle labbra. Oriana, questa volta si è superata, gestendo il suo romanzo in maniera del tutto diversa. La narrazione viene fatta direttamente dal protagonista maschile del suo libro, Jason Mitchell e devo dire che è stata una nuova esperienza, che mi ha lasciato piacevolmente sorpresa. Siamo in genere abituate a un PoV alternato, in cui i sentimenti maschili e femminile, vengono espressi in ugual misura. Lei, forse avrà azzardato per alcuni, per me è stato una rivelazione leggere un libro interamente raccontato da Jason. Non è facile immedesimarti nel cuore di un uomo, con le donne diciamolo chiaramente è più semplice , e devo dire che le sensazioni suscitate da questo modus operandi sono state diverse, più forti, perché l’uomo, come cantava la grande Mia Martini, quando è solo ha più paura… Ed è cosi che si sente Jason distrutto nel dolore per la perdita di  chi amava e se ne andato troppo presto. Tocca il fondo, diviso fra sesso occasionale e l’ alcool quello che annebbia i sensi e stacca il cervello ma solo per un tempo limitato, quando poi si riaprono gli occhi, dopo una sbornia, il dolore si triplica fino a togliere il fiato. A sostenerlo solo il suo amico Will, il compagno di bevute, una spalla a cui sostenersi, quello da prendere a pugni per sfogarsi e che gli dona ospitalità quando Jason perde anche il lavoro. Ed è proprio grazie a Will , che cerca di distrarlo, che approda in una palestra cosi per scaricare un po' di tensione non immaginando che si sarebbe scontrato con degli occhi che ricalcano una sofferenza, anche se diversa, di egual peso della sua… Un scambio di sguardi e Chiara diviene quel tarlo che Jason non riesce più a levarsi dalla testa… Il destino, o fato o un semplice angelo decidono che quello non può rimanere un incontro casuale ed è cosi che grazie a un piccolo uragano che porta il nome di Giacomo, che Chiara e Jason si rincontrano. Lui ha bisogno di un lavoro, lei di una baby sitter… e mi fermo qui. Quando sopra accennavo all’intensità di sensazioni mi riferivo a tutto quello scatenarsi di emozioni che se in una donna puoi prevedere in un uomo liquidi sempre con: chissà che gli passa per la testa. Ed è stato meraviglioso cogliere le sfaccettature di colori di quei sentimenti che circondano Jason, emozionante capire cosa gli passi per la testa quando guarda Chiara, quando ne sente il profumo, quando ne avverte la presenza. Ho adorato questo uomo che si è improvvisato baby-sitter e figura che manca a Giacomo. Bellissimo sentire i suoi pensieri mentre si perdeva a spiegare la fisica a un bambino di sette anni, che paradossalmente sa leggere gli adulti meglio di un adulto stesso. Meraviglioso assistere alle sue paure alle sue lacrime, che senza alcuna vergogna hanno bagnato il suo bel viso. La scrittura è stata fluida, delineata in ogni pensiero o parola del protagonista, tanto da sentire sulla pelle quello che lui provava, i suoi brividi , il battito del cuore che infuria, quel dolore che spezza il fiato. Credo che Oriana Turus sia stata molto coraggiosa a trattare il libro con un unico punto di vista, quello maschile, molte frasi mi sono rimaste impresse dimostrando una crescita, quella dell’autrice, non indifferente. Le cinque stelle sono meritatissime, e come dissi nella prima recensione, spero di leggere quanto prima un’altra sua straordinaria storia. 

A presto 





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