L'incontro con gli unici due abitanti di Leman, il vecchio Jules e il nipotino Sebastien, è una sorpresa che rafforza la convinzione di René ad opporsi ad ogni tentativo di Leman di sfruttare gli esiti della sua ricerca per stravolgere l'esistenza del borgo.
La presenza del piccolo Sebastien, con la sua carica di vivacità, incuterà in René un desiderio capace di bruciare molte tappe della vita che si immagina accanto al compagno, ma sa di non essere solo, la presenza della sua amata quercia, dove venne ritrovato, ancora in fasce, dalle suore dell'abbazia di Saint-René d'Angers, e le fugaci apparizioni del misterioso lupo che ha chiamato Buck, e lo accompagna nel suo viaggio alla scoperta dei misteri di Leman, lo aiuteranno a non perdere di vista suoi valori e le sue convinzioni.
Eccomi a voi a raccontare del nuovo romanzo di Cristiano Pedrini, la sua penna come sempre è una garanzia che in alcuni tratti per motivi personali mi ha commosso. Ho apprezzato l'introspezione dei personaggi e la descrizione dei sentimenti che li lega, la delicatezza dell'autore traspare anche nella narrazione di un rapporto M/M che fa solo da tenero corollario ad una storia di riscatto e accettazione.
Mi è piaciuta la descrizione minuziosa dei luoghi tanto che mi sembrava di passeggiare per le strade del piccolo borgo e conoscerne gli abitanti.
Bello scoprire in fondo del libro la geografia "vera" dei posti dove è ambientato il libro. Azzeccato ben incastonato nella storia anche il mistero del cardinale Richelieu, un tocco di storia che a mio parere può appassionare ancora di più il lettore e che dimostra la cura con cui Cristiano crea le sue storie.
Ancora una volta non sono rimasta delusa, se devo fare un appunto all'autore personalmente preferisco immaginare i personaggi per far volare la mia fantasia, non amo quindi particolarmente i presta volto
Da amante degli animali ho apprezzato
che una parte dei proventi del libro saranno devoluti in beneficenza
per gli animali malati ed in difficoltà.
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