Ha vinto un talent show. E non glielo perdonano. È bello come un angelo. E non glielo perdonano. Ha rinunciato al titolo nobiliare che gli apparteneva per dedicarsi alla musica e farne lo strumento per combattere l'ipocrisia degli omofobi e dei benpensanti. Li ha sfidati e adesso è in pericolo. Che ne sarà di KL?
Una canzone, “Give me wings to fly”, ultimo successo dei KL and the Victorians, band glam-rock. La candidatura ai Grammy. Un video dove il frontman, androgino e bellissimo, indossa grandi ali nere e poco altro. Ed è scandalo. Gli haters si scatenano contro il pessimo esempio di un uomo bello come una donna che “travia” gli adolescenti convincendoli a truccarsi, a mettere lo smalto, a sperimentare la propria sessualità, quale che sia. E arrivano le minacce di morte. Una strategia di marketing? Fake creati ad arte? Ma l’odio si rivela reale e KL si trova nel mirino di chi vuole punirlo nel modo più definitivo. Al suo fianco il chitarrista Stan Van Hold, imponente e affascinante come un re degli Elfi, e il fotografo Robert Stuart Moncliff, l’amore mai dichiarato e vissuto.
In "Give me In Wings to fly – Una storia rock" di Laura Costantini si assiste al magico ritorno in ruoli e vesti differenti degli indimenticabili personaggi protagonisti della saga del Diario Vittoriano. L'autrice fa un lavoro straordinario nel restituire ai lettori le forti personalità di Kiran e Robert, bello e dannato il primo, intenso e tormentato il secondo, con l'aggiunta del carismatico Stan Van Hold, liberamente ispirato al vampiro Raistan Van Hoeck di Lucia Guglielminetti.
Sin dalle prime pagine si intuisce che quello tra Kiran e Robert è un amore negato, proibito, che ha lasciato profonde cicatrici nell'anima di entrambi.
Give Me The Wings to fly la canzone che dà il titolo al romanzo è scritta per loro, per le scelte che non sono state fatte, per le cose che non si sono detti e per molto altro di più.
Laura Costantini si conferma una penna talentuosa e sensibile ritrattista di emozioni. La tematica lgbt è solo uno spunto da cui parte un inno alla libertà, quella che Kiran anela indossando le sue ali e che raggiungerà grazie a un amore totalizzante che spezza ogni regola e tabù.
Le scene di sesso, forti ed esplicite, rispecchiano appieno la passione che lega i protagonisti in un ménage à trois di emozioni vorticanti e Laura ha l'abilità di condurci per mano in sentieri ancora poco esplorati nella letteratura, come il poliamore, senza mai sconfinare nel volgare ma anzi accarezzandoci i sensi con estremo garbo.
L'elemento drammatico della caccia all'uomo è l'ingrediente che amalgama la ricetta alla perfezione.
Un m/m imperdibile, impreziosito da una scrittura originale, dallo stile incalzante e di forte impatto.
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