12 dicembre 2023

Recensione: - "Rose Nere" - di Debora Coccoda


Titolo: Rose Nere

Autore: Debora Coccoda

Genere: Romanzo Storico

Pagine: 265

Prezzi Amazon: ebook: 2,69 - Cartaceo: € 9,99

Epoca Rinascimentale, suolo Italico.

Due occhi verdi brillano nell'oscurità della notte, fra i boschi della Toscana.

A volte si nascondono.

Appartengono a Emma Beatrice Lepore, giovane donna che si distingue fra tutte le altre dame.

Possiede una bellezza non comune tanto quanto un lato oscuro che vive dentro il suo essere.

Una spada ben forgiata pende sempre al suo fianco ed è abile e sfacciata nel maneggiare le armi quanto un soldato.

Talvolta fredda, solitaria come un lupo… ma più donna di altre mille ricoperte di gioielli e abiti preziosi.

Nel suo presente Emma cova una vendetta legata a un passato in cui le fu tolto tutto ciò che di caro possedeva, tranne la forza di combattere per riavere ciò che da sempre le appartiene.

Mai completamente di nessun uomo ma soltanto della sua libertà.

In un’epoca avvincente fra duelli, sfide, passioni e avventure prende forma la sua storia

Lo storico si sa, rimane uno dei miei generi preferiti, non importa il periodo trattato, che sia Medioevo, Regency, Rinascimento, che si svolga in Italia o meno, è sempre affascinante scoprire quelle caratteristiche che appartengono a epoche ormai lontane. Lì una donna non aveva la libertà di oggi, e conquistarla significava mettersi contro al genere maschile che a quei tempi era padrone indiscusso del suo presente e futuro.

 Questo lo sa bene Emma che combatte per la sua libertà e per quella vendetta verso chi tutto le ha tolto in passato. L’autrice è stata in gamba a riportare uno sprazzo di vita di quel Rinascimento Italiano noto nei libri di storia, soprattutto per l’amore per l’arte che lo ha accompagnato. Il linguaggio adoperato è proprio dell’epoca, ma su molte cose non sono stata d’accordo; proprio per questo non sono riuscita comunque a entrare a pieno nella storia. Ci sta la voglia di libertà di Emma che, con le unghie e con i denti, tenta di sopraffare un mondo prettamente maschilista, ma se vuoi la liberta non passi da un innamoramento all’altro, tutto a distanza di pochi capitoli, da donna mi è sembrata divenisse oggetto, anche se si è ripresa sul finale. Poco si è parlato del suo passato e di quell’uomo che le ha lasciato il più grande dono che un amore può portare; nonostante la protagonista voglia apparire forte spesso e volentieri si arrende, cadendo quasi nell’isteria, e in una gelosia che la porta a compiere veri e propri colpi di testa. Sono fautrice delle emergenti, ormai è un dato di fatto, e proprio per questo le critiche (se così si possono chiamare) spero siano costruttive. Ho avuto la netta sensazione che mancasse qualcosa e ancora adesso non riesco ben a capire cosa. La rivelazione che si fa sul finale avrebbe necessitato di più importanza, invece si è conclusa, troppo in fretta.

Non se la prenda l’autrice, ma se c’è una cosa che ho imparato, anche a mie spese è che bisogna essere il più sinceri possibili nella valutazione di un romanzo che comunque ha delle potenzialità e proprio per questo vale la pena migliorarlo.

A presto 









 

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