21 ottobre 2024

RECENSIONE - "Loving the Sin" - di Giada Bertone




TITOLO: Loving the Sin

AUTORE:Giada Bertone

Genere: contemporary romance

Trope: Forbidden, Secret and Lies, Amish

Pagine: 450 circa

Self publishing

Formati: Ebook, cartaceo, disponibile con abbonamento a Kindle Unlimited

Narrazione: prima persona, doppio PoV
 

“Amando il peccato, ho iniziato a vivere.”
Lion decide di raggiungere una comunità Amish per un importante progetto di lavoro che potrà ridargli la libertà che ha perso da anni, ma non sa che proprio in quel piccolo insieme di anime conoscerà colei che distruggerà la sua intera esistenza: la figlia del pastore.
Eve deve essere perfetta: un modello da seguire, una devota casta, la figlia del pastore pura e buona, ma lei si sente diversa e imperfetta, chiede perdono ogni sera per un peccato che ha macchiato la sua coscienza.
Riuscirà a resistere alla tentazione e restare fedele al suo credo oppure finirà per raccogliere la mela del peccato, come la più antica peccatrice?


Devo essere sincera, sono rimasta un attimo spiazzata da questo romanzo.

E non perché la storia non sia bella, ma per il tema trattato.

Era la prima volta che leggevo qualcosa sugli Amish e ne sono rimasta affascinata e insieme turbata.

È strano pensare che, ci siano comunità di persone che hanno preferito continuare a vivere come se il tempo si fosse fermato.

Famiglie che arano campi, vivono senza elettricità e indossano abiti che richiamano altri tempi.

Gente che considera la semplice attrazione verso un uomo un peccato.

Qualcosa per cui non meritano l’attenzione di Dio.

Mi sono per un attimo messa nei panni di Lion che, abituato alla modernità, si è trovato a fare mille passi indietro per adeguarsi allo stile di vita degli Amish.

Ma tutto diventa un mezzo per raggiungere uno scopo.

Lui lo sa bene, spontaneamente ha preferito fare un passo indietro, per un suo riscatto, per chiudere con il passato, ma non aveva tenuto conto di lei: Eve.

Della sua purezza, di quell’ingenuità che la fa apparire come il frutto proibito da cogliere.

Mi è piaciuto? Sì.

Finalmente ho letto qualcosa di diverso, e mi sono scontrata con una cultura che non è poi tanto lontana da noi.

Niente fantasie, ma realtà che ancora sussistono al giorno d’oggi.

Un po’ l’invidio quelle persone, lontano dai media dal caos quotidiano, ritrovano in parte se stessi a contatto con l’essenziale.

Le regole rigide sono ben altra cosa, ma la domanda reale è:

Quando due mondi così diversi si scontrano cosa ne può venire?

La risposta l’ha data l’autrice, immaginando una storia fra due persone appartenenti a realtà così diverse.

È stato come fare un salto nel passato portandosi dietro tutta la memoria della contemporaneità del presente.

Ci sono state tante sensazioni che mi hanno accompagnato in questa lettura.

Mi sono emozionata davanti a un sentimento come quello dei due, arrabbiata con quelle regole che comunque negano la libertà.

Sono stata in un certo senso orgogliosa delle scelte di Eve, e mi sono commossa per il passato che grava sulle spalle di Lion.

Era tutto nuovo e faccio i complimenti all’autrice per aver osato, per lo studio che c’è dietro al suo romanzo, e per aver aperto uno spiraglio su una cultura su cui, forse, non ci siamo mai soffermati più di tanto.

 A presto




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