02 ottobre 2024

RECENSIONE - Unsound - di Alba Prattichizzo



 


Titolo: Unsound

Autore: Alba Prattichizzo

Editore: O.D.E. Edizioni

Genere: Contemporary, music romance

                                     Trope:#music; #contemporary; #spinoff; #Agegap

Pov: 3 persona focalizzata

Prezzo ebook: € 2.99

Prezzo cartaceo: da definire

Data pubblicazione: 11 settembre

Pagine: 125

Serie: no

Autoconclusivo: sì




“Questa è la storia di come la mia scrittura ha incontrato una voce, quella voce che credevo esistesse solo tra le pagine del mio libro, che avevo immaginato appartenere a Ethan, protagonista di Rock&Soul, e che mai e poi mai mi sarei aspettata d’incontrare in questo mondo.”

 Mirko, compositore e produttore musicale, fatica a trovare un motivo per alzarsi ogni mattina. Dopo la rottura di una lunga relazione, si ritrova solo con un lavoro che non ama più.  

Silvia, un’estate passata a cantare al piano bar, non crede più nell’amore. L’ha conosciuto a quindici anni e tutto quello che le ha lasciato è solo un vuoto enorme.

Alex, un doloroso passato che ancora lo tormenta, ha ripreso da poco a fare musica chiuso tra le quattro mura di casa.

Betty, il suo secondo libro in uscita, ha in mente di realizzare un sogno: quello di musicare il testo di Sleeping Beauty, la canzone di Ethan e Laura.

È lei a contattare il suo amico d’infanzia, Mirko, e a coinvolgerlo nel progetto. I due in poco tempo trovano in Silvia e Alex le voci che cercano.

Dopo mesi di messaggi si incontrano e in una gelida Milano quei quattro sconosciuti si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto.

La musica farà loro da guida, sottofondo discreto che li accompagnerà tra le strade della città.

Due settimane per realizzare la canzone, per mischiarsi le vite, per affezionarsi, fare amicizia, innamorarsi e infine scegliere che strada prendere.



Ne ho letti libri in questi anni, da quando ho iniziato a collaborare con il blog sono passata fra storie, epoche e generi diversi fra loro.

Tuttavia, questo romanzo ha il suo perché, qualcosa di diverso di unico.

È stato come sfogliare il diario di un’autrice, capire esattamente cosa si prova a mettere una storia su carta.

La protagonista rappresenta un po’ tutte noi che scriviamo, quelle che regalano un po’ di se al proprio lettore, quelle che tentano di arrivare al cuore rendendo vivi quei personaggi che occupano la mente, sussurrano all’anima e comandano alla penna di scorrere sul foglio per dar loro voce.

Betty e gli altri interpreti del romanzo, quattro vite che vivono gli antipodi di sentimenti e mondi ma che si trovano a condividere un sogno.

Non amo parlare della trama, facilmente reperibile, ma di ciò che lascia una storia su cui sono certa che alcuni storceranno il naso, ma solo perché non lo vedranno con gli occhi di Alba Prattichizzo e di tutte quelle che iniziano un libro regalando quella emozione che si vive anche segnando un punto o una virgola.

L’ho letto in una nottata, mi sono commossa davanti alla vicenda di un ragazzo che fa sognare con la sua musica, portandosi dietro il rammarico di ciò che poteva fare e invece non è riuscito a compiere.

Davanti a una donna ormai matura, ma che sente quell’affinità con un’anima che non aveva mai provato, e passa dalla vergogna verso se stessa a quel batticuore smarrito nel tempo.

Mi sono soffermata su un uomo che ha perso tutto eccetto la sua passione, e su una giovane che non crede più all’amore.

Un libro nel libro, vite che si incastrano, collidono, con un finale, una scelta che l’autrice lascia a chi vive il suo romanzo.

In mezzo a tutto la casa editrice ODE, perfetta in quelle accortezze che in tanti dimenticano.

Il grazie è d’obbligo davanti allo stile della Prattichizzo, al sentimento che mette in ogni singola parola, realtà e finzione che si mescolano per dare origine a un libro che davvero consiglio.

Avrei voluto fosse un po’ più lungo, ma sono ingorda di quelle vicende a cui la mia mente ha dato già un finale.

Le cinque stelle sono meritatissime e spero di leggere altro della Prattichizzo, perché tutte possono scrivere un romanzo, ma poche arrivano al cuore.

A presto

 





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