28 febbraio 2022

RECENSIONE: - "AGNESE - Le ballerine del Carillon Vol.2" - di Maria Grazia Russo

 




Marzo 1968, prima La Battaglia di Valle Giulia, poi il massacro di Largo Gemelli. La contestazione giovanile cresce, le piazze si riempiono di manifestanti, studenti figli di borghesi scendono in strada al fianco degli operai. Un momento di grande trasformazione sociale per l'Italia. Luci e ombre su un periodo storico che ha permesso di ottenere grandi risultati, ma che è anche sfociato in derive violente che hanno causato centinaia di morti e feriti.

 È in questo contesto storico si svolge la storia di Agnese Antinori. Figlia di una ricca famiglia dell'alta borghesia pisana, cresce in un contesto familiare freddo e distaccato. Riceve una severa educazione che mira a modellare il suo comportamento secondo le regole perbeniste dell’ambiente a cui appartiene.

Il conflitto tra Agnese e la sua famiglia è fatto di rabbia sotterranea, mai espressa. È proprio questa rabbia a diventare un detonatore: Agnese decide di partecipare a un atto dimostrativo organizzato dal movimento studentesco pisano, ma qualcosa va storto ed è costretta alla fuga. Durante gli anni che Agnese vive da fuggiasca inizia a sperimentare il senso della rinascita, e la sua indole forte e ribelle prende le misure con il mondo esterno. Agnese vedrà con i propri occhi gli orrori della guerra, cosa che la segnerà profondamente, aggiungendo, al suo già pesante fardello, un'altra importante esperienza. 

 Non si fermerà davanti a nessun ostacolo, nulla è insuperabile per la sua prepotente tenacia. E forse, chi lo sa, ci sarà un lieto fine anche per questo incredibile concentrato di potenza femminile.

Una cosa è certa: Agnese riceverà dalla vita un bellissimo dono, che ripagherà tutti i suoi sforzi e le sue sofferenze. Perché Agnese, in fondo, è sempre una Donna.


[... E io sono stanca di vivere la mia vita come un entità informe, incapace di imporsi. Penso a mio padre. Per lui sono già un fantasma. E per tutti gli uomini come lui. Non mi guarda, non mi ascolta, del resto, sono solo una donna… non sono un essere pensante. Per gli uomini come mio padre, io sono il nulla…]


Inizio così, con questo passo del libro che forse più mi ha colpita, perché qui c'è l'essenza di tutto, da questo si capisce la guerra interiore che ha Agnese. Come si può vivere in una famiglia che non ti ama e non ti rispetta per ciò che sei! Alla fine o cresci ribelle o sottomessa. Nell caso di Agnese la ribellione inizia quando capisce che anche impegnandosi al massimo, i suoi genitori e soprattutto il padre, non saranno mai orgogliosi di lei, mai soddisfatti. Agnese è come se non esistesse. Forse è anche per questo che si ritrova nella ribellione studentesca del 68. Agnese ha 20 anni e tanta voglia di far dispetto a quel padre burbero e odioso. E quale migliore occasione se non mettersi dalla parte opposta. La notte che va via da casa ha quasi la sensazione di essere vista da dietro la finestra, non viene fermata, come se la sua scomparsa fosse una benedizione per la famiglia Antinori. Agnese non è completamente sola in questa vita, ha una sorella che la ama per quello che è ed è l'unica a sapere della sua fuga e dei suoi spostamenti. Amalia le tiene il gioco forse perché ammira questa sorella che non si è piegata alle regole della società in cui vivono, lei invece è 'sottomessa' a tutto ciò e nella vita ha sempre fatto tutto per rendere felice il padre.

Questo secondo volume de "Le ballerine del carillon" ha come sfondo la rivoluzione del 68, ma narrata dettagliatamente ed è stato interessante leggere di un periodo a me 'sconosciuto', praticamente studiato solo sui libri di scuola. Nella narrazione si percepisce benissimo la paura l'agitazione e il fermento che si respirava nell'aria. Contemporaneamente la storia si incentra su Agnese che scappando per un 'attentato' andato male scappa soprattutto dal suo passato, dalle sue origini rinnegando la sua vera identità.

Un romanzo ben strutturato, narrazione perfetta che non annoia e ti tiene incollato alla lettura. Per non parlare della cover di questa trilogia a dir poco stupenda. Leggerò sicuramente gli altri due romanzi.







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