01 febbraio 2022

RECENSIONE: - "Sola con me - La vita asimmetrica di Sally" - di Andrea Capuccini

 






AUTORE: Andrea Capuccini
TITOLO: Sola con me: La vita asimmetrica di Sally
EDITORE: Brè Edizioni
GENERE: Narrativa Contemporanea



Si sentiva già cullata e accolta nel dolce grembo della morte, a lungo sospirata lassù a cavalcioni del cornicione a trenta metri dalla strada. Non era ancora né vecchia né giovane, ma gli anni le pesavano come quelli di una matriarca carica di giorni, di anni e di affanni. È decisa. In fondo basta un salto, un semplice salto. Le lettere dell’alfabeto incise sulla vecchia pergamena della sua vita sembrano volteggiare nell’aria afosa e sparire nel vuoto ingoiate dalla brezza che sale dal mare, resiste l’ultima, l’omega dell’addio. Un tocco leggero, quasi una carezza. Alle spalle un angelo sotto le mentite spoglie di un carabiniere stanco dopo una giornata di lavoro in pattuglia. Due chiacchiere soltanto, questo è tutto quello che può estrarre dal suo tascapane di pellegrino. Ma quell’angelo custodisce un segreto: recuperare quelle lettere sfuggenti dall’alfabeto della vita per intrecciarle in parole che germinano in un autentico dialogo e in un racconto che disvela la storia di un’anima. È questo il segreto che coinvolge e affascina il lettore di queste pagine, dove il narrare si rivela nel suo vero volto come una lotta e una vittoria sulla morte. Il filone d’oro che l’autore, attraverso uno scavo paziente, vuole far scoprire è quello di invitare a riflettere sul valore della parola che, trovato un cuore capace di ascolto, si scioglie in un’autentica narrazione che redime una vita. L’angelo carabiniere, venuto chissà da dove ma certamente ricco di una sapienza non appresa dai manuali della caserma, di una cosa è certo: di dover entrare nel cuore della donna non con la forza della dialettica ma con la debolezza e la dolcezza della parola. E se il lettore percorrerà fino in fondo l’itinerario dell’esistenza dal sapore acre della protagonista potrà incontrare una donna rigenerata, capace di generare vita non più come frutto del grembo ma come dono di sé.



Qual è il senso della vita di una donna che l’ha trascorsa nella sofferenza? A settant’anni Sally smette di chiederselo e sembra decisa ad un gesto estremo. Mario, carabiniere stanco di una giornata di lavoro, si accorge della donna seduta sul cornicione di un palazzo e la raggiunge prima che sia troppo tardi.

Scopre, dal racconto ricco di ricordi, che Sally non è folle, ma semplicemente stanca di una vita scandita dal dolore: la famiglia anaffettiva da cui vuole fuggire che la spinge tra le braccia di quell’uomo che diviene suo marito, scansafatiche e ubriacone e dal quale, nonostante le dure battaglie di anni, non riesce a separarsi per amore del figlio e per la forma mentis, inculcata dalle suore del collegio dove è stata rinchiusa, che impone l’ossequio e l’obbedienza al marito, sempre e comunque perché, secondo la loro dottrina, il compito del marito è quello “di prendere decisioni per il bene della moglie dei figli”, decisioni che non devono mai essere messe in discussione poiché “il marito sa sempre cosa è opportuno ed efficace per il bene della famiglia mentre le donne non arrivano a comprendere talune scelte”. Tutto ciò ha fatto sì che Sally vivesse una vita infelice e dolorosa con la sua stessa complicità. Una vita tribolata che non le ha risparmiato nessun colpo, neanche il più duro…

Allora, qual è il senso della sua vita? Proprio, lei non lo sa. E Mario, pur di prolungare quei momenti angosciosi di pre-morte, nella speranza di scongiurarla, le racconta di sé, si scopre ai suoi occhi come un uomo imperfetto e vulnerabile e da quel racconto Sally comprende, finalmente, il senso della sua vita e, colpo di scena, si trasforma in angelo-salvatore del suo stesso angelo-salvatore! Perché, nella vita, basta soffermarsi un momento soltanto e offrire il nostro tempo a chi ci sta vicino per risolvere dei problemi insormontabili, a chiunque essi appartengano.

La narrazione è asciutta e genuina nella sua semplicità, da essa traspare in modo vivido la dignità e la grazia di una donna che pure è stata piegata più volte da una vita infelice.

Il racconto commovente della protagonista è ben intrecciato con l’epoca e le vicende storiche del suo periodo che abbraccia un arco di tempo che va dal periodo pre-fascista ai giorni nostri.










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