L’ambiente è una radiosa Napoli estiva e calda che si presta ottimamente alla passione della protagonista, Chloe, per il ballo caraibico. Inoltre, anche il sottofondo musicale, suggerito in corso di narrazione dall’autrice, facilita il trovarsi, leggendo (e ascoltando: perché sono andata ad ascoltarmi la “colonna sonora” per partecipare meglio) nelle scene descritte.
Sì la protagonista è Chloe (anche perché il pov è suo), ma io aggiungerei che è anche un romanzo corale dove i protagonisti sono un po’ tutti gli amici di Chloe che gravitano intorno alla scuola di ballo e che frequentano insieme: Davide, Genny, Luca, Marilena e suo marito Michele, Carol e così via. Ognuno ha la sua voce. E poi ci sono le amiche “importanti”, quella con cui condividi le gioie e i dolori di sempre: Francesca e Jessica. E poi arriva lui: Jeremia, vigile del fuoco e abilissimo ballerino che stuzzica la curiosità di Chloe usando appellativi in francese e ammiccamenti golosi… amico? Qualcosa di più? Non è chiaro: su Jeremia volteggia un’aura di mistero. Sembra farsi avanti con Chloe, ma poi si ritrae velocemente. Eppure l’attrazione tra i due c’è e durante le lezioni di ballo è tangibile! Fra di loro sarà un continuo, tra ignorarsi e attrarsi, tra fuoco che avvampa e docce gelate finché l’arrivo alla Marilatin Dance del “personaggio-chiave” scioglierà tutti i nodi e i due, finalmente, si “conosceranno” di nuovo, ma stavolta senza filtri o misteri.
Ѐ una lettura scorrevole con descrizioni molto precise soprattutto sui passi di danza dove si trova un uso dettagliato del linguaggio tecnico.
Il far gravitare le vicende dei ragazzi intorno alla scuola di ballo e alla passione per la danza ha messo in risalto quanto il romanzo sia un inno all’amicizia.
Voto 💜💜💜💜
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