28 gennaio 2023

RECENSIONE: - "La Villa dei misteri" - di Irma Ciciriello


 

La villa dei Misteri

La schiava di Pompei

di Irma Ciciriello (Autore)

Genere: Thriller / Storico

Nel 79 d.C, nella città di Pompei, una giovane schiava di nome Eulalia è costretta dalla sua padrona Livia a diventare la sua nuova adepta.

La matrona, consacrata al dio Dionisio, la istruisce affinché possa accedere al rituale di iniziazione utile a placare il dio Bacco, ritenuto il responsabile dei continui tremori della terra.

Nei giorni precedenti, però, la ragazza ha una visione: morte, distruzione, neve grigia che avvolge cielo e terra; tutti presagi di un’imminente catastrofe che potrebbe essere legata ai rituali in nome del dio.

Immischiata in un omicidio a cui assiste mentre svolge un compito per Livia, Eulalia viene soccorsa da un misterioso ragazzo di nome Kiros, conoscente di Livia.

Il ragazzo verrà invitato a partecipare alla prestigiosa cena della matrona mentre altri commensali iniziano a morire misteriosamente.
Tra Eulalia e Kiros nasce qualcosa di più che una semplice cortesia tra schiava e uomo altolocato.

Tutto precipita durante il rituale di iniziazione e si scoprono le vere intenzioni di Kiros.
In quella notte, non sarà solo il segreto del ragazzo a essere svelato; la visione di Eulalia si rivela veritiera e la montagna sopra la città esplode seppellendo i suoi abitanti.
Tra i misteri dei rituali più proibiti nell’antica Roma, omicidi e tradimenti, Eulalia si ritroverà a essere al centro di forze ben più grandi di lei e fuggire per salvare la sua vita.



Il romanzo di Irma Ciciriello, inquadra il momento storico appena precedente l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

In una Pompei colta nei suoi momenti di vita quotidiana dove gli abitanti sono “intenti a svolgere i lavori più disparati come tante formiche operose”, il Vesuvio ricorda la sua minacciosa presenza con continui tremori della terra dando voce alle superstizioni della gente che crede che tutto sia da addebitare all’ira degli dèi scontenti degli uomini. Bisogna placarli! Ecco che si erge la figura elegante ed enigmatica di Livia, sacerdotessa del dio Dioniso che, per compiacerlo, prepara la sua serva a diventare un’adepta di un culto vietato nell’antica Roma. Tramano contro, il piano di un uomo malvagio, intrighi, vendette, odio, amore…

In tutto ciò si fa strada la figura discreta della serva di Livia, Eulalia. Bello il suo personaggio, l’ho amato! Nonostante le sue visioni presaghe dell’imminente futuro, la ragazza viene trattata e vista per quello che è: una serva di cui fare qualsiasi cosa. Il suo personaggio è l’emblema della concezione tipica del tempo per cui uno schiavo era semplicemente merce e non un essere vivente con sentimenti propri. E invece Eulalia è piena di sentimenti (tutti repressi!): di rabbia, dolore e delusione per essere continuamente usata. Ma in fondo lei non è niente: se ne convince da se stessa, eppure dentro le urla la voce che anela alla libertà. Eulalia dolce, indifesa, con un cervello pensante e di cui lei stessa dubita auto confinandosi nel ruolo di “oggetto della sua padrona”, vive atterrita dalle punizioni che le possono essere inflitte anche solo per puro capriccio.

Il romanzo è anche un apprezzabile spaccato su usi e costumi del tempo: attraverso l’attività e le vicende dei personaggi si assiste ai pranzi succulenti dei ricchi sui triclini, all’abitudine di frequentare abitualmente le terme, all’attività che formicola intorno al mercato, alla frequentazione dei bordelli; il tutto seguendo uno stile lineare e piacevole alla lettura.




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