13 gennaio 2023

RECENSIONE: - "I cercatori di pace" - di Laura Costantini

 





TITOLO: I cercatori di pace.
AUTRICE: Laura Costantini.
GENERE: Fantasy post-apocalittico.
EDITORE: I Merangoli.
Illustrazioni: Niccolò Pizzorni
PREZZO: euro 17,10 (cartaceo).

“I cercatori di pace”, eroi o forse vittime designate da chi detiene il potere, partono verso una ignota avventura, alla ricerca di un futuro che viene dal passato e che li condurrà a incrociare i loro destini: Ghillean, Litia, Kimen e Tarnell non si conoscono e non si fidano uno dell’altro, ma sono giovani e umani. È il 518° anno di guerra e nessuno ricorda più come e perché sia iniziata. Un enigma che potrà essere risolto catturando un leggendario Mutato, figura misteriosa nella quale si cela l’arma speciale inventata prima del lungo e distruttivo periodo bellico, che ha generato un ritorno al passato, un medioevo privo di tecnologia, cultura e memoria storica.





Non amo le storie che cominciano con una macro descrizione. Preferisco leggere azione, dialoghi, riflessioni, nelle prime righe di un romanzo. Quindi avrei preferito che Erien avesse iniziato parlandomi di Ghillean, piuttosto che descrivere la situazione politica mondiale. l'incipit ha uno scopo ben preciso, è l’unica occasione che ha l’autore di catturare subito l’attenzione del lettore. Ciò che, però, cattura la mia attenzione, non significa che funzioni anche con gli altri lettori, il modo è bello perché è vario. L’autrice, quindi, prenda questa mia piccola critica per quello che è: un punto di vista personale.

Ho un idea tutta mia del (o dei) protagonista assoluto di una storia, secondo me è un appendice tecnica della storia stessa, del suo messaggio intrinseco, è il suo volto, il biglietto da visita, e per questo non riesco quasi mai a identificarlo come un personaggio vero e proprio. Non lo umanizzo, è come se fosse la copertina (quindi comunque molto importante, non fraintendete ). Questo significa che i veri personaggi, in senso stretto, diventano quelli secondari e il loro spessore diventa fondamentale per giudicare la coerenza generale dell’opera. Ci sono, invece, quelle storie dove il protagonista è prefetto. Non si limita a portare avanti l’azione, ma la vive, aumentando il proprio spessore pagina dopo pagina. Allora inizi a chiederti cose, curiosità sul suo carattere, sui suoi pensieri, proprio come faresti con una nuova conoscenza che ti piace. Gli altri personaggi acquisiscono valore ogni volta che interagiscono con lui, o lei, come nel caso di Ghillean. Che donna ragazzi! Quasi inerme contro la forza fisica degli uomini (è realistico). Sottomessa, suo malgrado, ma non sempre, al potere. Forte dei valori, soprattutto femminili, della pace e dell’amore. Eroica secondo le peculiarità del gentil sesso. Più astuta che spietata, più coraggiosa che disinibita, più pudica che sexy. Si ma anche sexy! (lo ripeto, è una donna vera, non un costrutto idealistico dell’emancipazione, ma una figura credibile, realistica) Arresa al destino, ma solo perché era quello che cercava, la sua missione e il suo sogno. Potrei continuare a lungo, credetemi, ma… leggete e scopritelo da soli.

Mi è piaciuta la morale che emerge, a più puntate durante la lettura, sull’uso della tecnologia. Il confronto tra scienza conoscenza e magia scaturisce da una grande apertura mentale. Un coraggio visionario, come a dire: nulla è impossibile e tutto è spiegabile. L’autrice dimostra coraggio con la c maiuscola, però, quando affronta il tema della violenza sessuale. Anche se introdotto quasi come “sottotitolo” esprime bene la sua drammaticità. Complimenti.

Una delle cose più difficili per un post apocalittico è far quadrare i conti con la passato. Il lettore mentre legge si fa un sacco di domande: (a titolo di esempio non riferito a quest’opera) perché sono diventati tutti cannibali? Perché sono diventati maghi? Perché qualcuno è deforme e qualcuno no? Etc. Le risposte non possono tardare altrimenti l’attenzione del lettore si sposta dalla trama principale a queste futilità. In “i cercatori di pace” il debito con la coerenza viene pagato senza obiezioni, a mio avviso, e questa è la cosa più importante, ma alle volte le risposte tardano un po’ad arrivare ed è un peccato perché la caccia al “mutato” è un motore ben oliato. L’ansia di sapere cosa, o chi sia il mutato, che capacità abbia, chi lo troverà etc. tiene il lettore incollato alle pagine, lo dico con grande piacere. Le domande secondarie sul passato del mondo di “i cercatori di pace” distraggono un po’quando le risposte tardano, rischiando di far scemare l’entusiasmo del lettore per gli sviluppi della caccia.

D’altro canto le avventure e disavventure che si susseguono durante la ricerca del mutato sono davvero ben costruite, originali, ansiogene al punto giusto. L’autrice è capace di dosare il ritmo della narrazione, e le descrizioni creano la giusta atmosfera. Il mix horror/sexy degli attacchi da parte della creatura non è nuovo, ma è ben strutturato e funziona. Ho trovato originale, invece, l’intreccio che scioglie il mistero del mutato, e ho trovato geniale il suo potere fuori…. L’autrice ha capito di cosa parlo, gli altri leggano il libro, perché ne vale davvero la pena.




Nessun commento:

Posta un commento