Titolo: BROKEN
TIME HOTEL
Autore: Ilaria
Simonini
Genere: Narrativa
contemporanea – Romanzo di formazione – Ambientazione Stati Uniti
Collana: I
riflessi dell’anima
Numero pagine: 274
Prezzi in continuativo Ebook:
2,90€ - Cartaceo:
14,90€
Promo lancio Ebook: 0,99€
- Cartaceo: 12,90€
Editore: Blitos
Edizioni
Pubblicazione: novembre
2022
Quando
Nina trova per caso il biglietto da visita di un hotel dal nome
particolare, le sembra solo una buona occasione per prendersi qualche
giorno di relax tra un impegno lavorativo e l’altro, in attesa che
il suo fidanzato torni da un lungo viaggio di lavoro. La sua vacanza
si rivela però la più singolare delle esperienze, integrandola in
un gruppo di personaggi assai diversi tra loro, ma con qualcosa in
comune: una vita in sospeso. Insieme a Nina conosceremo il
vecchio, saggio e scorbutico Joe, ospite fisso dell’hotel; il
piccolo Colin che cerca di superare, insieme a suo padre, un lutto
avvenuto nella sua famiglia; Mrs Wood, l’eccentrica proprietaria
dell’hotel. Nina entra a far parte delle loro vite fino a quando
scopre che il suo stesso passato è legato alla storia di quell’hotel
così particolare, di cui fino a poche settimane prima non aveva mai
sentito parlare.

Broken Time Hotel è una storia di
magia. Ecco; il modo giusto per iniziare questa recensione è
parlando di magia. Non fraintendetemi, Broken Time Hotel non è un
fantasy o un soprannaturale. Non ci sono maghi, elfi o stregoni. Non
c’è neanche una sfera di cristallo. Però c’è un notebook, dal
quale il passato riemerge pregno di mistero e stupore. Non ci sono
animali fantastici, ma c’è Duncan (o Wilson, almeno per un po’)
un gatto capace di farti sentire a casa, ma allo stesso tempo ti
ricorda che ogni stanza del Broken Time Hotel gli appartiene, almeno
quelle con le porte provviste di gattaiola, grazie alle quali non
deve chiedere permesso a nessuno. E poi c’è la signora Wood, il
secondo personaggio nella mia personale scala di gradimento, con il
suo entusiasmo melanconico, una droga. Anche se per quanto riguarda i
personaggi c’è un difetto che li accomuna un po’ tutti. Lo
faccio notare all’autrice sperando di fare cosa gradita criticando
una sua scelta stilistica che ha seriamente rischiato di appiattire
tutti i personaggi (sottolineo rischiato). Far dialogare aggiungendo
qua e la parole in inglese difetta la verosimiglianza della parlata.
Il lettore non ha bisogno di ricordarsi che i personaggi stanno
parlando in inglese, lo sa già perché la storia è ambientata in
America. Quindi nascono altre considerazioni, rispetto ad una parlata
mista, che appesantiscono la lettura. L’autrice sa (come ho potuto
leggere dalla bio, e come anche io so per esperienza personale) che
quando vivi in un paese straniero parli utilizzando le due lingue
soltanto con chi le conosce entrambi, ma è molto raro. Più comune è
pensare nella lingua straniera, è un passo obbligatorio verso la
padronanza della lingua stessa. Certo è che nessun nativo parla con
l’immigrato nella lingua dell’immigrato, a meno che non la
conosca e/o sia necessario per farsi capire, ma anche questo, ai fini
della qualità narrativa, può essere verosimilmente solo sporadico.
Oltretutto dare gli stessi intercalari dialettici a più personaggi
rischia (lo sottolineo ancora: rischia) di renderli tutti uguali,
come se fossero lo stesso personaggio con un nome diverso.
Nonostante questo, però, incredibilmente lo stile generale è
davvero notevole. Le descrizioni essenziali, il ritmo ben alternato,
l’azione accattivante e le riflessioni verosimili e profonde, nelle
quali ci si immerge e immedesima subito, sono come linfa che tramite
personaggi e vicende convoglia al vero fulcro magico dell’opera,
che è poi il grande protagonista e il personaggio numero uno nella
mia scala di gradimento: Il Broken Time Hotel. Le prime pagine lo
introducono vestendolo di un mistero e una magia che rimane e anzi,
cresce, pagina dopo pagina per tutta la storia. A proposito L’incipit
è davvero ben scritto. Disegna subito l’atmosfera che permarrà
fino alla fine. Mentre leggevo immaginavo l’Hotel come un grande
burattinaio che muoveva i fili a sua disposizione affinché ognuno
avesse la sua buona dose di magia. Il suo lieto fine, o la sua
consolazione, come Nina lo è stata per il piccolo Colin.
Broken Time Hotel è una storia di
magia vera. Quella potentissima che ognuno di noi anela ad avere in
abbondanza. Quella magia che ha il potere di guarire tutti i
malumori, aiutarti a sopportare tutti problemi. Quella magia dalla
quale nascono le cose buone della vita. La magia del posto speciale,
che non è semplicemente, o solamente casa. È qualcosa di più… sì
ma cosa? Me lo sto chiedendo ora e l’unica risposta adeguata che mi
viene in mente è ribadire che “Broken Time Hotel” è una storia
di magia.
La coerenza mi dice di dare quattro
stelle, quei dialoghi ne hanno rubato una, ma il mio cuore proprio
non ci sta, infondo è solo tecnica.
Che personaggio quell’Hotel!
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