03 gennaio 2023

RECENSIONE: - "Broken Time Hotel" - di Ilaria Simonini

 



Titolo: BROKEN TIME HOTEL

Autore: Ilaria Simonini

Genere: Narrativa contemporanea – Romanzo di formazione – Ambientazione Stati Uniti

Collana: I riflessi dell’anima

Numero pagine: 274

Prezzi in continuativo Ebook: 2,90€ - Cartaceo: 14,90€

Promo lancio Ebook: 0,99€ - Cartaceo: 12,90€

Editore: Blitos Edizioni

Pubblicazione: novembre 2022


Quando Nina trova per caso il biglietto da visita di un hotel dal nome particolare, le sembra solo una buona occasione per prendersi qualche giorno di relax tra un impegno lavorativo e l’altro, in attesa che il suo fidanzato torni da un lungo viaggio di lavoro. La sua vacanza si rivela però la più singolare delle esperienze, integrandola in un gruppo di personaggi assai diversi tra loro, ma con qualcosa in comune: una vita in sospeso. Insieme a Nina conosceremo il vecchio, saggio e scorbutico Joe, ospite fisso dell’hotel; il piccolo Colin che cerca di superare, insieme a suo padre, un lutto avvenuto nella sua famiglia; Mrs Wood, l’eccentrica proprietaria dell’hotel. Nina entra a far parte delle loro vite fino a quando scopre che il suo stesso passato è legato alla storia di quell’hotel così particolare, di cui fino a poche settimane prima non aveva mai sentito parlare. 


Broken Time Hotel è una storia di magia. Ecco; il modo giusto per iniziare questa recensione è parlando di magia. Non fraintendetemi, Broken Time Hotel non è un fantasy o un soprannaturale. Non ci sono maghi, elfi o stregoni. Non c’è neanche una sfera di cristallo. Però c’è un notebook, dal quale il passato riemerge pregno di mistero e stupore. Non ci sono animali fantastici, ma c’è Duncan (o Wilson, almeno per un po’) un gatto capace di farti sentire a casa, ma allo stesso tempo ti ricorda che ogni stanza del Broken Time Hotel gli appartiene, almeno quelle con le porte provviste di gattaiola, grazie alle quali non deve chiedere permesso a nessuno. E poi c’è la signora Wood, il secondo personaggio nella mia personale scala di gradimento, con il suo entusiasmo melanconico, una droga. Anche se per quanto riguarda i personaggi c’è un difetto che li accomuna un po’ tutti. Lo faccio notare all’autrice sperando di fare cosa gradita criticando una sua scelta stilistica che ha seriamente rischiato di appiattire tutti i personaggi (sottolineo rischiato). Far dialogare aggiungendo qua e la parole in inglese difetta la verosimiglianza della parlata. Il lettore non ha bisogno di ricordarsi che i personaggi stanno parlando in inglese, lo sa già perché la storia è ambientata in America. Quindi nascono altre considerazioni, rispetto ad una parlata mista, che appesantiscono la lettura. L’autrice sa (come ho potuto leggere dalla bio, e come anche io so per esperienza personale) che quando vivi in un paese straniero parli utilizzando le due lingue soltanto con chi le conosce entrambi, ma è molto raro. Più comune è pensare nella lingua straniera, è un passo obbligatorio verso la padronanza della lingua stessa. Certo è che nessun nativo parla con l’immigrato nella lingua dell’immigrato, a meno che non la conosca e/o sia necessario per farsi capire, ma anche questo, ai fini della qualità narrativa, può essere verosimilmente solo sporadico. Oltretutto dare gli stessi intercalari dialettici a più personaggi rischia (lo sottolineo ancora: rischia) di renderli tutti uguali, come se fossero lo stesso personaggio con un nome diverso. Nonostante questo, però, incredibilmente lo stile generale è davvero notevole. Le descrizioni essenziali, il ritmo ben alternato, l’azione accattivante e le riflessioni verosimili e profonde, nelle quali ci si immerge e immedesima subito, sono come linfa che tramite personaggi e vicende convoglia al vero fulcro magico dell’opera, che è poi il grande protagonista e il personaggio numero uno nella mia scala di gradimento: Il Broken Time Hotel. Le prime pagine lo introducono vestendolo di un mistero e una magia che rimane e anzi, cresce, pagina dopo pagina per tutta la storia. A proposito L’incipit è davvero ben scritto. Disegna subito l’atmosfera che permarrà fino alla fine. Mentre leggevo immaginavo l’Hotel come un grande burattinaio che muoveva i fili a sua disposizione affinché ognuno avesse la sua buona dose di magia. Il suo lieto fine, o la sua consolazione, come Nina lo è stata per il piccolo Colin.

Broken Time Hotel è una storia di magia vera. Quella potentissima che ognuno di noi anela ad avere in abbondanza. Quella magia che ha il potere di guarire tutti i malumori, aiutarti a sopportare tutti problemi. Quella magia dalla quale nascono le cose buone della vita. La magia del posto speciale, che non è semplicemente, o solamente casa. È qualcosa di più… sì ma cosa? Me lo sto chiedendo ora e l’unica risposta adeguata che mi viene in mente è ribadire che “Broken Time Hotel” è una storia di magia.

La coerenza mi dice di dare quattro stelle, quei dialoghi ne hanno rubato una, ma il mio cuore proprio non ci sta, infondo è solo tecnica.

Che personaggio quell’Hotel!






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