21 giugno 2021

RECENSIONE: - "L’ULTIMO AMORE DI CASANOVA" - di Fausto Bertolini

 



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Quando, ormai anziano e segnato dalla malattia, si ritira nella biblioteca di Dux per concludere la sua personale traduzione dell’Iliade, ecco che, però, dal nulla gli appare un’altra donna, una dama misteriosa di cui, come suo solito, si innamora.

Casanova viene descritto nelle lunghe, ultime e simboliche notti della sua vita. E la visione di questa donna e il ricordo degli inseguimenti notturni e delle brevi conversazioni avute con lei rappresentano lo spunto che permette al libertino veneziano di iniziare a raccontare (o, forse, sarebbe meglio dire confessare) le sue memorie a un frate domenicano, padre Metz.

Con la solita sagacia narrativa e secondo un’ottica romanzata, Fausto Bertolini imbastisce una storia coinvolgente e intrigante basata su eventi storicamente accaduti e riprende i fatti descritti nella Histoire de ma vie, ultimo atto narcisistico di Giacomo Casanova e grande affresco di quel secolo dei Lumi che mai come nessun altro è stato percorso da stregoni, ciarlatani, negromanti, alchimisti, libertini, avventurieri.


Il romanzo racconta, sottoforma di confessione al frate domenicano Metz, le ultime notti di vita di Giacomo Casanova, ormai vecchio e malato.

La sua confessione, che segue il ritmo di capitoli brevi, si muove tra presente e passato in cui Casanova apre il sipario della sua rocambolesca vita fatta di donne, seduzioni, inganni, duelli, gioco d’azzardo e quant’altro. Ma adesso che è vecchio, cosa gli rimane? La riflessione di Casanova si fa amara, nutrita dalla consapevolezza della sua morte imminente. Ma lui non si sente pronto… ha visto una dama misteriosa che, nonostante il corpo vecchio, gli ha acceso l’antica passione e vuole conoscerla, poiché il suo spirito è sempre giovane e incline a farsi ammaliare dalle belle donne. Non si sente pronto per quellacosalà, la morte. Lui è Giacomo Casanova! Lui è quello che, grazie alla sua scaltrezza, alla sua farraginosa erudizione, alla sua intraprendenza ha fatto della sua esistenza addirittura una leggenda in vita! Lui si è elevato dai suoi umili natali a sfere sociali elevate motu proprio! Lo racconta parlando lungamente col frate confessore dandoci, nel frattempo, uno scorcio dell’età dei Lumi con i suoi protagonisti maggiori.

Al ricordo del passato Casanova, si chiede perché, adesso, si ritrova in un involucro ingombrante da ficcare in una bara. Perché assistere allo sfacelo del suo corpo? Egli non riesce ad accettare lo scadere dei suoi giorni, la voglia di vita è disperatamente ancora tanta! Ma: è solo questo? Abbiamo bisogno di essere integrati nella pienezza del nostro essere individuale che senza il Cristo sarebbe destinato allo sfacelo della carne, dice a un tratto Casanova, consapevole che grazie alla vecchiaia egli si sta ricongiungendo al bisogno di perdono di Dio. E così, accompagnato dall’assoluzione del frate e del suo mormorio di preghiere imparate dalla buona nonna Marzia e adesso ricordate, Casanova, accettando l’invito della dama misteriosa che finalmente si svela ai suoi occhi, si ricongiunge a Dio.




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