16 luglio 2021

RECENSIONE: - "Lettere di Stagione" - di Conny Melchiorre





Come le stagioni s’alternano nel tempo, così i sentimenti brillano o s’adombrano, per quanto ci accade. Oggi come ieri, si scrive a chi si desidera affidare i segreti del proprio animo, facendone il custode delle proprie emozioni.

Questa raccolta di storie, ti renderà partecipe dei timori, delle gioie, dei tremori, delle conquiste, delle sofferenze, degli ideali dei protagonisti. Uno per ogni lettera. Ciascuno con un destino diverso.

Tra la primavera o l’estate, tra l’autunno o l’inverno, sarai traghettato da racconti d’amori maledetti a storie della Grande Guerra; da confidenze di mamme a vicende d'infatuazioni giovanili; da riflessioni sulle perdite a speranze per le conquiste; da storie di rinascita a favole classiche rivisitate, non tralasciando i ricordi di cuccioli domestici.

In Lettere di stagione, sarai il confidente di chi racconta, scoprendo che la chiave di lettura è nella forza dei sentimenti umani. A volte grandiosi, a volte titubanti.

Ti auguro la presenza, nella tua vita, come accade ai protagonisti che incontrerai in questo libro, di una persona speciale, a cui scrivere delle lettere.

Conny


Oggi si “digita”. Si digitano messaggi, e-mail… A chi? Per cosa? A chiunque, per qualunque motivo. Ma avete mai scritto, carta e penna alla mano, una lettera? Qual è la differenza? La differenza sta nel destinatario. E nel mittente! Come? Il mittente? Sì, cambia anche quello: nel cuore! Chi scrive una lettera a qualcuno, mette a nudo il suo cuore, il suo stato d’animo, la sua essenza in ciò che sta scrivendo. Cambia il destinatario: una lettera non la scerivi a un qualsiasi conoscente: la scrivi a chi senti dentro, achi sai che non ferirà mai la tua anima che semplicemente “apre” quella parte di sé più recondita e vulnerabile. Ecco quello che significa “scrivere una lettera”, ed ecco ciò che si coglie leggendo “Lettere di stagione”: compartecipazione d’affetti, a prescindere dalle date e da ciò che si sta condividendo…

Tutto acquista una delicatezza d’altri tempi e una dolcezza nostalgica grazie allo stile soave e garbato di natrare tipico dell’autrice. Nelle sedici lettere, quattro pèer stagione, si sogna, si soffre, si ride, si sorrde, si ricorda… tutto con semplicità!

Ho apprezzato molto il lavoro dell’autrice, unica cosa che vorrei evidenziare è che, nonostante i mittenti delle varie lettere siano diversi e di diverso sesso, non c’è una evidente distinzione di “caratteri”, se così vogliamo definirla: anche quando scrive la lettera un uomo, si scorge forte la voce narrante (davvero molto garbata!) dell’autrice.









 

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