17 luglio 2021

RECENSIONE: - "Storia di un numero" - di Davide Rossi



Storia di un numero

di Davide Rossi

edizioni Rossini


  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 219 pagine





La storia

Un giovane parte dal suo paese d’origine, nel cuore dell’Africa, dopo aver perso il padre in circostanze oscure e per non sottostare più alla corruzione e alle intimidazioni dei piccoli ras della zona e della polizia corrotta.

Lascia solo una lettera all’amata madre e al suo patrigno per spiegare loro di voler raggiungere l’Italia, di cui ha studiato un po’ la lingua, per crearsi un futuro migliore, un lavoro e una famiglia.

Ma i suoi sogni dovranno scontrarsi con le devastanti insidie di un viaggio che, nonostante gli avvertimenti che riceverà lungo la strada, vorrà a tutti i costi continuare.

Sarà rapito, venduto come schiavo, picchiato sino quasi alla morte. Vedrà morire i suoi compagni, uccisi dai carcerieri o di stenti. Troverà l’inferno in terra dove uomini e donne sono considerati alla stregua di merce. Paura e raccapriccio oltre alla fame e alla sete l’accompagneranno per tutto il tragitto. L’autore non ci rivela il suo nome, solo il numero: l’otto, con cui verrà chiamato all’interno di una strana setta dove ad un certo punto si ritroverà, insieme ad altri, costretto a fare sesso per fecondare le donne del gruppo. Bimbi che nasceranno ma dal destino oscuro. Qui troverà la donna da amare con la quale fuggirà per poi perderla nelle dolorose vicissitudini della sua peregrinazione verso il mare.


Recensione

Il libro racconta l’epopea di un ragazzo come tanti che dall’Africa imboccano la dolente strada verso l’Europa. Molti di loro rimangono vittime di uomini senza scrupoli che si approfittano dei fuggiaschi per catturarli, ricattare le famiglie o venderli come schiavi. Molti muoiono lungo il difficile percorso nel deserto, nelle prigioni libiche, nel mar Mediterraneo.

Un racconto toccante che rivela le storie sconosciute delle difficoltà talvolta mortali patite nei viaggi della speranza dal cuore del continente nero fino ad attraversare il mare, per raggiungere una meta agognata: le coste italiane, porta dell’Europa.

Con alcune ingenuità stilistico/compositive e qualche refuso, il romanzo però ben interpreta la drammaticità degli eventi e le tensioni emotive del protagonista e dei disperati che incontra sul suo cammino.

Gli stessi che noi vediamo solo sbarcare sulle nostre coste senza capirne appieno le profonde ragioni che li spingono così lontani dalla loro patria.

Davide Rossi è stato capace di interpretare i fatti reconditi e le complessità sociali che muovono tale esodo, le scelte forzate per fuggire da realtà opprimenti; la volontà di quegli esseri umani di poter essere liberi di scegliere un altro futuro.





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