28 maggio 2024

RECENSIONE: - "IL PORTONE ROSSO" - di Alessandra Piccinini

 





Ludovica ha trascorso buona parte della sua vita a sfidare le sue paure, ritrovandosi spesso in situazioni estreme o ambigue. Intuito, lucidità, una non comune capacità di analisi e una certa dose di fortuna l’hanno sempre salvata da strade senza ritorno. Un eccesso di prudenza l'ha portata a troncare sul nascere la sua relazione con G. Oggi è un attraente avvocato di successo, le piace apparire, si sente vicina alla realizzazione e la sensazione di vuoto che ha da sempre le sembra sotto controllo. Ma quando i violenti terremoti del 2016 devastano l'entroterra marchigiano, anche la vita di Ludovica viene scossa nel profondo. Incontra S., e tra i due nasce un'affinità intensa. Da subito, però, qualcosa non quadra. S. si rivela instabile e mostra segnali sempre più evidenti di delirio. Ludovica ne è attratta e non vuole allontanarlo. Mentre lei si interroga su cosa le stia accadendo, gli eventi precipitano.




Oggi vi parlo della mia ultima lettura: “Il Portone Rosso” di Alessandra Piccinini, una collaborazione con la Casa editrice Le Mezzelane, che ringrazio per l'invio.

La protagonista è Ludovica, avvocato di successo a Roma, un personaggio complesso che si trova a fare i conti con il suo passato, le sue scelte di vita e un ambiente lavorativo competitivo e spietato . La narrazione si snoda attraverso un intreccio di eventi che mettono in luce il suo desiderio di sicurezza ma nello stesso tempo la tentazione dell’ignoto.

Piccinini scrive con una penna carica di empatia, con una narrazione fluida e realistica, disegnando Ludovica, con la sua costante lotta interiore e grazie anche all'uso dell'io narrante ci trasporta nei sui pensieri più intimi.
 Il “portone rosso” del titolo, non è solo un ricordo d'infanzia, ma l'ho percepito anche come metafora di un passaggio obbligato per chiunque desideri affrontare e superare i propri limiti.

Sebbene il libro possa sembrare a tratti esigente per la sua struttura narrativa complessa e per i momenti di retrospezione che richiedono attenzione, a mio avviso vale la pena di leggerlo, proprio perché è un romanzo di formazione molto intrigante.

Alla Prossima!





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