16 aprile 2024

RECENSIONE: - "LA TRUFFA" - di Alberto Di Pinto

 



Titolo: La truffa

Autore: Alberto Di Pinto

Collana: Voci

Prezzo di copertina: 16,00 Euro


Tommaso Berni è un insegnante di educazione fisica ed è sposato con Bianca, conosciuta ai tempi del liceo. Lui ha un solo desiderio: essere padre. Lei, avvocato di successo, non vuole diventare mamma o, almeno, continua a rimandare il discorso per non dover rinunciare alla sua carriera in rapida ascesa. Una sera, tuttavia, proprio a seguito di una discussione sul tema, accade un terribile evento: Bianca muore. A distanza di vent’anni dalla disgrazia e dopo aver subìto una rovinosa truffa, Tommaso si reca in commissariato per effettuare una denuncia. Nell’esporre i fatti agli inquirenti, è però costretto a fare un salto nel passato.

Il protagonista, Tommaso Berni, vittima di una truffa, decide di andare a esporre denuncia in commissariato, ma per poter far capire fino in fondo le dinamiche dell’accaduto deve raccontare parte della sua vita facendo un salto nel passato, il quale è affollato di personaggi interessanti con i quali Tommaso viene in contatto, prevalentemente, dopo la morte della moglie Bianca della quale, come succede a tutti, il tempo migliora il ricordo.

Tommaso è un insegnante di educazione fisica e allenatore di una squadra di calcio nella quale si allena Dragan, un ragazzo bosniaco a cui lui si affeziona come a un figlio: “puntai tutta la mia voglia di diventare padre (…) a quella scommessa di nome Dragan”. Nel racconto di Tommaso i ricordi sono vividi quando parla del gioco del calcio, quello degli anni ottanta-novanta; sono attenti quando ci porta con lui nella terra di Dragan, la Bosnia, fatta di preghiere e di desiderio di “un’eterna pace”, sì perché attraverso le figure legate al giovane Dragan, l’autore ci parla anche di un momento storico molto delicato, la guerra serbo-bosniaca... nel corso del racconto viviamo con il protagonista narrante tutto ciò che ha visto e vissuto, ce ne facciamo partecipi in tutto e per tutto.

Il libro mi ha molto colpita: la narrazione è scorrevole e piacevole: ti incuriosisce, mai banale e i personaggi coinvolti mi hanno suscitato reminiscenze come pirandelliane.

Il colpo di scena finale è da maestro: una sorta di struttura “a matrioska” che mi ha fatto gustare il libro dall’inizio alla fine. Ci sarebbe tanto altro da dire in merito, ma temo di anticipare ciò che non va detto: vale la pena leggerlo a mio avviso.









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