TITOLO: Zendar – Principe Guerriero
AUTORE: Laura Fiamenghi
SERIE: Stars and Sand (1 di 3)
GENERE: Romance Fantasy / Distopico / Post- Apocalittico / Spicy Romance.
DATA USCITA: 8 MARZO
Pagine: 244
Dicono che prima della Caduta uomini e donne nascessero più o meno con la stessa probabilità, ma le radiazioni hanno fatto qualcosa ai nostri geni e ora il rapporto tre femmine su dodici sembra un vero colpo di fortuna.
La razza umana sopravvive in poche città isolate da chilometri e chilometri di deserto cocente, abitato solo dai mutanti, gli Zendar.
Ashka è un’Ancella dell’Imperatrice e non ha mai potuto essere se stessa sotto il velo che indossa.
Zarek è un guerriero, il principe degli Zendar, servo di un tiranno spietato.
Due anime affini che si incontrano quando non dovrebbero.
Due individui legati da una passione dirompente che faranno di tutto per combattere un destino insolito e crudele.
Riuscirà il loro amore a fiorire in un mondo arido governato da leggi spietate?
Quando leggo un romanzo fantasy, che sia un paranormal, un distopico o un urban, è sempre come tornare a casa.Se poi l'autrice è Fiamenghi il ritorno è sempre piacevole.
Questa volta si
propone in chiave distopica e ciò che ne è venuto fuori, è un film a cui mi è
piaciuto assistere.
Laura, questa volta, mi ha accompagnato in una
terra fatta di un mare di sabbia.
L'uomo ha sfidato la natura e ciò che me rimane è una società
dove vigono regole legate al ceto sociale, classi dove la fortuna la trova chi
nasce in una famiglia che può permettersi di sopravvivere, di avere l'acqua, un
bene primario...
Lì troviamo la nostra protagonista femminile: un’ancella
dell'imperatrice che comanda su un popolo con arroganza e ignorando le grida
dei più deboli.
Una città circondata dal deserto, in cui sopravvivono solo
quelle razze che la mutazione ha reso più forti: gli Zendar.
In mezzo a tutti lui: Zerek, il principe di un popolo reso
forti da quelle radiazioni che si sono abbattute sul nostro pianeta. Ma non è una
mutazione di quelle che fanno paure...
Lui incanta con i suoi occhi di luna, con quei capelli che
sembra abbiano rubato al satellite parte della sua luce...
Ashka e Zerek e un bacio per dare inizio e ciò che proibito,
che non si può avere.
Umana e mutante coinvolti in una storia che senti addosso.
Ero lì fra le dune di un deserto illuminato da un tappeto di
stelle.
In un’oasi che appare un miraggio, come quella piccola donna
per il principe degli Zendar.
Laura non sbaglia mai nella descrizione, nei dialoghi, in
quei personaggi così lontani, ma con ideale comune: la libertà.
Quella che nega un
fratello despota, un’imperatrice che si arroga il diritto di decidere per i
suoi sudditi.
Libertà, come quella che assaporano i due in un viaggio che
ha uno scopo preciso.
Le anime si individuano con uno sguardo, quello è l’input che
le porta a riconoscersi in un mare di folla.
Uno sguardo e il battito del cuore che accelera, le mani che si
protendono, a toccarsi a cercarsi anche se non è a loro concesso.
Un’avventura che vivi ad occhi aperti quella di Laura, un
botta e risposta di PoV in cui i sentimenti dei protagonisti vengono messi a
nudo, come due corpi che intrecciano fra le sabbie del deserto, unico custode
del loro segreto.
Ogni volta è così leggendo la Fiamenghi, vieni catapultata là
dove lei decide di dare inizio a una storia che ti prende dalla prima parola.
Ho amato la figura di Zerek, lui disposto a subire la follia
di un fratello per amore di quel popolo che suo padre gli ha affidato.
Lui e quel romanticismo, quelle parole sussurrate, quella
gelosia che non conosce, che non dovrebbe provare davanti a una donna che
ricorda la fata di qualche favola.
Meravigliosa Laura nel far trasparire un amore che inizia
come attrazione, che si ciba di pensieri e sensazioni che puoi avvertire sulla
pelle.
L’ultimo capitolo apre le porte al secondo volume della serie,
che non vedo l’ora di leggere, di vivere, perché i romanzi dell’autrice li vivi
con gli occhi, con il cuore, con le emozioni che passano attraverso uno
sguardo.
Bello e dir poco e le cinque piume sono solo un’etichetta da attribuire
a un romanzo che ne vale molte, molte di più.
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