16 gennaio 2024

RECENSIONE: - "Le porte della mente" - di Simone Del Fiore




“Mi chiamo Thomas.
Ho sette anni.
E sono muto dalla nascita.
Mamma e papà mi hanno svegliato in piena notte.
Mi hanno portato nella casa di mattoni.
E non sono più tornati.”

La mente è una casa abbandonata. Un luogo pericoloso in cui risiede un corridoio. Ogni porta conserva un ricordo e ogni ricordo conserva un demone che dorme nel passato. E David Ayala ha promesso di non metterci più piede.
Lui non vuole ricordare chi è davvero. Lui non vuole svegliare i demoni.
Ma ora deve scavare nella mente di Lucas Pollen e mettere in gioco se stesso, per capire cos’è successo la notte scorsa, prima del trillo del telefono.
Perchè a Roma una famiglia è svanita nel nulla, un bambino è in pericolo e un segreto lega troppe vite che sono in sospeso tra il bene e il male.
David Ayala è uno psicologo, l’unico con cui Lucas Pollen ha deciso di parlare. Il paziente ha una storia da raccontare, è il custode della verità. E Ayala vuole ascoltarla. Perché, in fondo, loro due sono uguali.

Due genitori con un bambino, la più quotidiana delle immagini eppure … ogni famiglia nasconde un segreto.
Questo pensiero è fissato nella mente di Paolo Jankovic, giovane recluta della Squadra Mobile di Roma nel corso dell’indagine che cerca di far luce sulla misteriosa scomparsa di una famiglia.
Paolo è consapevole che l’indagine è differente dalle altre, i suoi superiori sono tesi, inquieti, addirittura sfuggenti.
Quando il corpo di un uomo viene trovato orrendamente bruciato in una camera d’albergo, gli eventi precipitano perché lo scenario che si presenta agli inquirenti è terribile: strani oggetti e misteriosi simboli disegnati sulle pareti. E, nella stessa camera, Lucas Pollen, sporco di sangue e con un coltello in mano.
L’Ispettrice Rivera, non ha dubbi, è il momento di coinvolgere il Dott. David Ayala, detto lo Sciamano che ha già in cura Pollen, un soggetto dalla doppia personalità.
Ayala è un medico speciale perché è in grado di entrare nei meandri della mente umana, di scavare a fondo fino ad arrivare alla zona d’ombra, quella che conserva la parte più recondita dell’uomo, con i suoi segreti inconfessabili.

Il viaggio nell’orrore è soltanto all’inizio, le due anime di Pollen, quella bianca e quella nera, ballano una danza macabra, protagonista una mente contorta, folle e nello stesso tempo lucida, ben decisa a raggiungere il punto di non ritorno, per rendere immortale un ricordo.












 

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