Titolo:
Alexis
Autore:
Arianna Giorgi
Editore:
O.D.E. Edizioni
Genere: Urban fantasy, sport romance
Trope: #Chosenone #prophecy #mythology #secretidentity
#epicbattle #college romance #fanrom
Prezzo ebook: € 2.99 Prezzo cartaceo: da definire
Data
pubblicazione: 27 dicembre
Pagine:
200 ca
Serie:
GODS LEGACY
Autoconclusivo: sì
Alexis
Damon Ewing ha tutto, è tutto. E lo sa fin troppo bene. Vanesio, egoista,
burbero, sicuro di sé. È il ritratto del vizio ed è anche l’eterno secondo sul
tatami.
Si
dice che quando si muore la vita scorra davanti negli ultimi istanti. Quando la
sua moto va contro un albero, però, ciò che appare è un carro. Ade, dio degli
inferi, giunge per reclamare suo figlio.
Alexis
ha una seconda possibilità, perché ha una missione da compiere.
Salvare
il mondo e l’umanità da una minaccia oscura e millenaria. Dovrà cambiare, dovrà
accettare la sua nuova natura e dovrà farlo in compagnia di una Ninfa dei
boschi, Phoebe.
Temimi
come temi la morte.
Alexis
è un semidio e la salvezza del genere umano dipende da lui.
II volume della serie Gods Legacy, a fare da padrone
Alexis figlio del divino Ade. Lui è il suo essere egocentrico, protagonista,
quello a cui tutto è dovuto.
Un’arrogante che non accetta mai di arrivare secondo,
ma tutto cambia davanti alla morte in persona, alla scoperta del sangue di un
Dio che scorre nelle vene, e al sorriso di una ragazza che non è come le altre.
Phoebe e la sua missione che si trasforma in amore e l’amore
si sa, muta le persone, in bene o in male, ma il cambiamento è palese e lo
avverti fra le pagine del romanzo.
La Giorgi è stata in gamba a far diventare tangibile
la crescita di Alexis che da giovane viziato con un intero mondo ai piedi,
capisce che in fondo senza qualcuno che ti aspetta a casa, a cui basta
guardarti negli occhi per capirti, che completa le tue parole quando fai un
discorso, la vita non vale poi tanto.
È un deserto senza oasi, dove le piante muoiono avvizzite
perché prive dell’acqua, acqua che in questo caso è rappresentato dall’amore
che sconfigge anche la morte.
In alcuni punti del prologo e dell’epilogo mi sono
emozionata, perché che sia uomo o Dio, quel sentimento che fa battere i cuori
piega tutti.
È inevitabile.
Il POV alternato ci narra le vicende di due ragazzi
che si trovano ad affrontare qualcosa più grande di loro, una consapevole, l’altro
del tutto ignaro di ciò che costituisce la sua esistenza.
Un romanzo curato nei particolari, e non mi aspettavo di meno dalla O.D.E che divenuta garanzia ormai.
Ottima la rappresentazione di quello sport che sono le
arti marziali che creano l’equilibrio, perché il karate è un’attività che unisce
testa e cuore che insieme danno il via a quella danza fatta di muscoli e
sudore, che genera l’armonia dei movimenti.
Avrei voluto solo un po' più di epicità nelle scene e meno spicy, ovviamente mio parere personale, ma il romanzo merita di essere letto io lo faccio sempre a mente aperta per trarre un insegnamento dallo scritto di un’autrice o meno, perché non è detto che un libro lasci sempre qualcosa. In questo l’ho trovato ed è stato bello e forte.
La sindrome del piedistallo ahimè colpisce un po' tutti
noi, bisogna non perdere di vista i valori della vita, il sacrifico che compie
chi ci ama, anche nei piccoli gesti. Volenti o nolenti veniamo tutto dallo
stesso mondo, ed è lì che torneremo, va da sé che la ricchezza, la superbia, l’arroganza,
il sentirsi invincibile porta a un unico risultato: la solitudine e la
consapevolezza di avere tutto ma in realtà niente fra le mani.
A presto
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