05 gennaio 2024

REVIEW TOUR : - "Alexis" - di Arianna Giorgi




Titolo: Alexis

Autore: Arianna Giorgi

Editore: O.D.E. Edizioni

Genere: Urban fantasy, sport romance

Trope: #Chosenone #prophecy #mythology #secretidentity 

#epicbattle #college romance #fanrom

Prezzo ebook: € 2.99 Prezzo cartaceo: da definire

Data pubblicazione: 27 dicembre

Pagine: 200 ca

Serie: GODS LEGACY

Autoconclusivo: sì



Alexis Damon Ewing ha tutto, è tutto. E lo sa fin troppo bene. Vanesio, egoista, burbero, sicuro di sé. È il ritratto del vizio ed è anche l’eterno secondo sul tatami.

Si dice che quando si muore la vita scorra davanti negli ultimi istanti. Quando la sua moto va contro un albero, però, ciò che appare è un carro. Ade, dio degli inferi, giunge per reclamare suo figlio.

Alexis ha una seconda possibilità, perché ha una missione da compiere.

Salvare il mondo e l’umanità da una minaccia oscura e millenaria. Dovrà cambiare, dovrà accettare la sua nuova natura e dovrà farlo in compagnia di una Ninfa dei boschi, Phoebe.

Temimi come temi la morte.

Alexis è un semidio e la salvezza del genere umano dipende da lui.



II volume della serie Gods Legacy, a fare da padrone Alexis figlio del divino Ade. Lui è il suo essere egocentrico, protagonista, quello a cui tutto è dovuto.

Un’arrogante che non accetta mai di arrivare secondo, ma tutto cambia davanti alla morte in persona, alla scoperta del sangue di un Dio che scorre nelle vene, e al sorriso di una ragazza che non è come le altre.

Phoebe e la sua missione che si trasforma in amore e l’amore si sa, muta le persone, in bene o in male, ma il cambiamento è palese e lo avverti fra le pagine del romanzo.

La Giorgi è stata in gamba a far diventare tangibile la crescita di Alexis che da giovane viziato con un intero mondo ai piedi, capisce che in fondo senza qualcuno che ti aspetta a casa, a cui basta guardarti negli occhi per capirti, che completa le tue parole quando fai un discorso, la vita non vale poi tanto.

È un deserto senza oasi, dove le piante muoiono avvizzite perché prive dell’acqua, acqua che in questo caso è rappresentato dall’amore che sconfigge anche la morte.

In alcuni punti del prologo e dell’epilogo mi sono emozionata, perché che sia uomo o Dio, quel sentimento che fa battere i cuori piega tutti.

 È inevitabile.

Il POV alternato ci narra le vicende di due ragazzi che si trovano ad affrontare qualcosa più grande di loro, una consapevole, l’altro del tutto ignaro di ciò che costituisce la sua esistenza.

Un romanzo curato nei particolari, e non mi aspettavo di meno dalla O.D.E che divenuta garanzia ormai.

Ottima la rappresentazione di quello sport che sono le arti marziali che creano l’equilibrio, perché il karate è un’attività che unisce testa e cuore che insieme danno il via a quella danza fatta di muscoli e sudore, che genera l’armonia dei movimenti.

Avrei voluto solo un po' più di epicità nelle scene e meno spicy, ovviamente mio parere personale, ma il romanzo merita di essere letto io lo faccio sempre a mente aperta per trarre un insegnamento dallo scritto di un’autrice o meno, perché non è detto che un libro lasci sempre qualcosa. In questo l’ho trovato ed è stato bello e forte.

La sindrome del piedistallo ahimè colpisce un po' tutti noi, bisogna non perdere di vista i valori della vita, il sacrifico che compie chi ci ama, anche nei piccoli gesti. Volenti o nolenti veniamo tutto dallo stesso mondo, ed è lì che torneremo, va da sé che la ricchezza, la superbia, l’arroganza, il sentirsi invincibile porta a un unico risultato: la solitudine e la consapevolezza di avere tutto ma in realtà niente fra le mani.

A presto 













 

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