Titolo:
Ian
Serie:
The Even series #2- autoconclusivo
Autrice:
Francesca Palamara
Genere:
Music romance
Trope:
age gap reverse
Camille
Mia madre mi ha sempre detto: “mai innamorarti di una rockstar”. Io che ho fatto? L’esatto opposto.
Pensavo
di aver chiuso con gli uomini, stare da
sola era quello che volevo. Non credevo più all’amore, non dopo l’inferno che
ho vissuto. Poi ho incontrato lui, il batterista più sexy che abbia mai visto.
Mi ha ammaliato con i suoi occhi di ghiaccio e sono certa che mi distruggerà il
cuore.
“Lo detesto per
avermi ridotta in questo stato. E lo amo proprio perché mi ha ridotto così”
Ian
Innamorarmi
di lei non era in programma. Vivevo per la mia musica e avevo una ragazza,
tutto questo mi bastava, o almeno così credevo. Fino a quando non ho incrociato
i suoi occhi da cerbiatta.
Io
sono il batterista degli Even, non permetterò a niente e nessuno di spezzare il
nostro sogno, anche a costo di rinunciare all’amore, a lei. Anche se questo
dovesse distruggermi.
“Insieme siamo
perfetti.”
Ritorna la famiglia Even; il cuore pulsante della band,
Ian, ci accompagna in una storia che racconta le seconde possibilità.
Le stesse che la vita pare toglierci, alle volte. Ian e
Camille li avevamo incontrati nel primo romanzo della serie. Lui che sacrifica
il suo amore, per il bene di quei fratelli che sono stati il suo mondo. Lei che
si sente inadeguata, con le ferite che si porta nell’anima, e con quella manciata
di anni in più che la rendono insicura.
Una storia che è una battaglia verso sé stessi, verso quei
sentimenti che non possono essere ridotti all’amicizia. Una donna affascinante
Camille, rotta dentro, ma con la forza di una tigre capace di rialzarsi,
combattere, costruirsi il suo mondo, da sola.
Lui, la variabile che cambia l’intera equazione, una
marea che si avvicina e si allontana, che non riesce a rinunciare a quell’amore
verso una rossa, che lo fa sentire vivo. Perché senza di lei non ha senso impugnare
le bacchette, mimare il suono di un cuore battendo sulla grancassa, quando
quell’organo al centro del petto pare morto senza la sua voce, il suo sorriso.
Un tour, ripartire da zero, fra concerti, gelosie e una
famiglia sempre presente, fino a quegli ultimi capitoli dove ogni cosa viene
messa in discussione, fino a quell’epilogo che socchiude la porta su un’altra
storia che non vedo l’ora di leggere.
Le mie recensioni non sono fatte di tecnicismi, mi
piace cogliere l’essenza di un romanzo che, in questo caso, mi ha lasciato con il
sorriso sulle labbra e la voglia di sapere altro di quei fratelli che ,
nonostante la vita non sia stata molto dolce con loro, si chiudono a cerchio su
chi in quel momento ha bisogno. Perché casa è dove lasciamo il cuore e dove c’è
sempre la nostra famiglia
A presto
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